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Utilizzando una tecnologia basata sul micelio, Smush Materials trasforma i sottoprodotti agricoli in biomateriali per imballaggi, totalmente naturali, circolari e biodegradabili. Il packaging prodotto, che è possibile personalizzare, si presenta come un’alternativa al polistirolo espanso negli imballaggi, in quegli usi in cui le aziende non sono ancora riuscite a rimpiazzarlo con sostituti compostabili come nel settore dei prodotti pesanti (> 10-15 kg), refrigerati o fragili.

“I nostri clienti target risiedono in settori come l'automotive, l'elettronica, il settore del bianco, della cosmetica e della farmaceutica, passando per mobili e accessori di design di lusso fino ad arrivare a imballaggi per macchinari pesanti e ingombranti come gli ascensori”, ha dichiarato Marco Lenzi, cofounder e CTO di Smush Materials.

Le grandi potenzialità dei funghi nell’ambito dei materiali sono via via più note. L’azienda lombarda sfrutta la tecnologia naturale che risiede nella crescita del micelio fungino, trasformando sottoprodotti principalmente agricoli italiani in un materiale composito, con performance adeguate a sostituire il polistirolo, grazie a un processo di fermentazione fungina. Gli imballaggi, dopo l’uso, possono tornare nel terreno come fertilizzanti o possono essere smaltiti come rifiuti organici.

Dagli scarti agricoli l’alternativa al polistirolo

Il processo di produzione dei materiali dell’azienda emette il 90% di CO₂ in meno rispetto alla produzione di polistirolo, senza considerare l'approvvigionamento delle materie prime e il fine vita. “Il reperimento degli scarti agricoli fa parte del core business circolare che stiamo sviluppando”, prosegue Lenzi.

“Difatti le materie prime, ovvero il substrato che offriamo in pasto ai miceli da noi selezionati, sono integralmente composti da scarti organici, come sottoprodotti agricoli delle coltivazioni locali italiane, e sottoprodotti industriali organici dalle industrie tessili. In questo modo stiamo sviluppando una tecnologia indipendente dalle forniture estere e completamente circolare. A oggi il 90% degli approvvigionamenti è costituito da scarti e sottoprodotti agricoli provenienti dall'area circostante alla nostra sede di produzione, che è collocata presso il Simbiosi - Innovation Center G. Natta, nelle campagne tra Milano e Pavia. Abbiamo preso sede proprio tra le coltivazioni in cui questi scarti vengono generati, principalmente dalle coltivazioni di riso.” 

“Lo sviluppo del nostro business a oggi non può permetterci l'ingresso diretto sul mercato per via dello scale up dei volumi e degli investimenti correlati per farlo, necessari nel settore del packaging per offrire volumi competitivi”, conclude Lenzi. “A oggi stiamo portando avanti diverse attività di prototipazione dedicata e esperienze POC, in diversi settori, per validare e modellare insieme ai nostri clienti le soluzioni di Smush.”

Vincitrice dell’edizione 2021 di #Switch2Product, già presente a Klimahouse 2024, Smush Materials è, al momento, impegnata nel programma di accelerazione Terra Next di Cariplo Factory.

Nome:

Smush Materials

Sito web:

www.smushmaterials.com

Settore:
Materiali biobased

Plus:

Tecnologia basata sul crescita del micelio fungino e sulla trasformazione di sottoprodotti agricoli

Caratteristiche:
Imballaggi biobased, compostabili e con impronta di carbonio del 90% inferiore al polistirolo

 

Immagine: Envato