Dal 1° gennaio 2025, le caldaie a gas non sono più ammissibili per le detrazioni fiscali nell'ambito dei programmi Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus. Ma se le biomasse continuano a essere ampliamente impiegate specie nel Nord Italia, il momento di espansione delle pompe di calore per il riscaldamento è ora.
Contrariamente a chi dice che la penetrazione delle pompe di calore sarebbe limitata da fattori sociodemografici, dalle caratteristiche del patrimonio edilizio e dai rigidi climi di alcune zone, i dati di Assoclima dimostrano il contrario. Per 3,8 milioni di italiani le pompe di calore rappresentano l’unico dispositivo di riscaldamento presente in abitazioni, uffici e attività commerciali. Ma il mercato da esplorare è potenzialmente molto più grande. Materia Rinovabile ne ha parlato con Anthony Loizeau, CEO di Aira Italia, azienda specializzata in tecnologie per l'energia pulita, nata in Svezia e oggi uno dei leader di settore, in cui si appresta a diventare il primo marchio europeo direct-to-consumer.
Si sta creando finalmente una congiuntura favorevole per il settore delle heat pump?
L'adozione delle pompe di calore è fondamentale in tutta Europa per ridurre significativamente le emissioni di CO₂ derivanti dal riscaldamento. In Italia, 17,5 milioni di famiglie fanno ancora affidamento sui combustibili fossili per il riscaldamento domestico, contribuendo al 17,7% delle emissioni di CO₂ del paese [oltre al 64% per il PM2,5 e al 53% per il PM10, nda], e questa situazione deve cambiare. La fine degli incentivi per le caldaie a gas rappresenta un passo positivo nella giusta direzione. Però, mentre Francia, Germania, Regno Unito hanno messo importanti risorse per sussidiare queste tecnologie, il governo italiano ha addirittura ridotto l’ecobonus dal 65% al 50%: non certo incoraggiante. Sostenere le pompe di calore è un modo diretto e chiaro per ridurre le emissioni e creare occupazione.
Come si procede per installare una pompa di calore?
Oggi i consumatori sono un po’ spaventati dai costi, confusi circa il prodotto e scoraggiati dalla mole di professionisti con cui devono interfacciarsi una volta scelto di passare a questa soluzione: venditore, installatore, assistenza. In AIRA ci occupiamo di tutto, dalla progettazione all’installazione e al post vendita, analizzando in dettaglio comportamenti e consumi. Dando fino a 15 anni di garanzia sui nostri impianti e avendo investito sulla customer experience, ci poniamo come un interlocutore di fiducia. Il nostro NPS (Net Promoter Score, una metrica usata per misurare la soddisfazione dei clienti) è molto alto proprio perché riusciamo sempre a garantire il funzionamento ottimale dell’impianto. A differenza di altri sistemi, le pompe di calore devono essere installate da professionisti per garantire la massima efficacia. Noi analizziamo lo stabile, i comportamenti del consumatore, la possibilità di avere un impianto fotovoltaico (e nel caso seguiamo anche questo aspetto).
Come assistete il cliente sulla fattibilità economica del progetto?
Come azienda, siamo impegnati a facilitare questa transizione offrendo un piano tutto incluso, piani di pagamento mensili accessibili e risparmi avanzati fino al 40% con la prima tariffa per pompe di calore in Italia – Aira Dynamic – recentemente lanciata in partnership con TATE. Crediamo che questo sia il momento giusto per gli italiani di risparmiare sulle bollette del riscaldamento e scegliere soluzioni più sostenibili con un minore impatto ambientale. Però il nostro approccio non è quello di dire “con i nostri sistemi risparmierete”, bensì di valutare insieme al cliente la soluzione ottimale per massimizzare i risparmi e di integrare la pompa di calore con un impianto solare o una coibentazione. Non tutte le abitazioni sono idonee per avere un’efficienza di costi, noi aiutiamo a valutarlo correttamente.
Che ruolo possono avere le banche per sostenere progetti di efficientamento energetico?
Noi stiamo lavorando con una grande banca italiana per cercare nuovi sistemi di finanziamento. Poter rateizzare i pagamenti è la chiave per tanti cittadini e cittadine, serve fare molta innovazione dal lato finanziario per sostenere i progetti di transizione.
In copertina: Anthony Loizeau, CEO di Aira Italia