Il nuovo Codice della strada è legge. Con 83 voti favorevoli, 47 contrari e un'astensione, il Senato ha approvato oggi mercoledì 20 novembre in via definitiva il ddl n. 1086 recante interventi in materia di sicurezza stradale e delega al governo per la revisione del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Le nuove regole entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nonostante un giro di vite sulle sanzioni per chi guida dopo avere assunto alcol e stupefacenti o utilizzando il cellulare, la riforma voluta dal governo Meloni è caratterizzata da una palese vocazione autocentrica e in controtendenza rispetto alle scelte fatte dagli altri paesi comunitari per tutelare le categorie più vulnerabili e implementare la mobilità sostenibile. 

Nuovo codice della strada e limiti di velocità

Le statistiche (3.159 morti e 223.475 feriti nel 2022) fanno dell’Italia uno dei fanalini di coda nell’Unione Europea in termini di sicurezza stradale e la velocità continua a essere la principale causa degli incidenti mortali sulle strade urbane. Tuttavia la riforma del codice della strada passata in Senato non ha inserito alcun provvedimento finalizzato al rallentamento degli autoveicoli. “Il nuovo Codice della Strada privilegia la fluidità del traffico rispetto alla sicurezza delle persone”, spiega a Materia Rinnovabile l’urbanista Matteo Dondè. “Le nuove norme rendono praticamente impossibili i controlli della velocità sulle strade urbane, sdoganano la sosta illegale, ostacolano la realizzazione di nuove corsie ciclabili e di soluzioni urbanistiche come chicane e attraversamenti rialzati che obbligano i conducenti di autoveicoli a ridurre naturalmente la velocità. L’attuale governo rivendica queste scelte trascurando ogni evidenza scientifica e andando in una direzione contraria rispetto al resto dell’Europa”.

I primi sei mesi di Città 30 a Bologna hanno registrato un -10,78% di incidenti totali, -11,65% di persone ferite, -14,19% di incidenti senza feriti e -33,33% di persone decedute. Il dato semestrale dei decessi è rimasto identico a quello registrato nelle prime otto settimane, perfettamente in linea con quanto è avvenuto nelle città che hanno compiuto queste scelte in passato: “I dati ISTAT più recenti ci dicono che nel primo trimestre del 2024, in Italia, la mortalità in ambito urbano è aumentata del 7,9% a fronte di una diminuzione di un terzo a Bologna, dove è stata fatta la Città 30. Recentemente il TAR ha bocciato il ricorso contro la Città 30 di due tassisti supportati dal Ministero dei trasporti che dovrebbe occuparsi di ridurre i morti sulle strade. L’Italia è fra i pochi paesi europei nei quali la violenza stradale è in aumento, con 53 morti per milione di abitanti rispetto ai 26 del Regno Unito, ai 34 della Germania e ai 36 della Spagna”.

Gli ostacoli a Città 30, un modello che funziona

Bologna non è un caso isolato. “Restando in Italia, l’esempio di Cesena [che dal 1998 ha ridotto la velocità di alcune strade a 30 km/h, ndr] non fa che confermare come la diminuzione della velocità conduca a una diminuzione dell’incidentalità. Finora i comuni decidevano autonomamente in quali aree ridurre la velocità, ma ora con il nuovo codice della strada i municipi dovranno inviare una richiesta al ministero per ogni singola via. La conseguenza sarà un carico burocratico che bloccherà qualsiasi iniziativa in ottica Città 30.”

Un’altra riforma migliorativa per gli automobilisti è l’introduzione del principio secondo il quale la reiterazione della violazione del limite di velocità entro la stessa ora e in un tratto che ricada nella competenza di uno stesso ente viene sanzionata con la sola multa più alta prevista maggiorata di un terzo. Non vi è alcuna sorpresa: nei primi mesi dell’anno il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, con il decreto Autovelox non ha nascosto di voler cercare consenso fra chi osteggia i controlli e la moderazione della velocità nei centri urbani. “Le nuove norme contraddicono il principio secondo il quale la maggiore responsabilità è di chi guida il mezzo più pesante e colpevolizzano le vittime: pedoni, ciclisti e monopattinisti”, conclude Dondé.  

Anche Marco Scarponi, presidente della Fondazione Michele Scarponi sottolinea le criticità di una riforma non allineata ai trend europei: “I paesi che stanno ottenendo i migliori risultati sono quelli che hanno legiferato per diminuire la velocità degli autoveicoli. In Italia sono state cambiate le norme su autovelox e alcool ma saranno poco efficaci se non verranno effettuati controlli e investimenti. Culturalmente l’Italia continua a essere autocentrica e la violenza stradale è percepita come secondaria”.

Cosa cambia col nuovo Codice della strada 2024

Con il nuovo codice della strada approvato dal Senato cambiano le regole della guida in stato di ebbrezza. Per chi venga trovato con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro è previsto l’arresto da 6 mesi a un anno, con un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro e la sospensione della patente da uno a due anni. Il nuovo codice prevede l’introduzione dell’alcolock, uno strumento in grado di bloccare l’accensione dell’autovettura in caso di tasso alcolemico nel fiato del conducente. Per quanto riguarda l’uso di stupefacenti, la positività alle droghe potrebbe costare fino a tre anni di revoca della patente.

L’utilizzo dell’autoveicolo come strumento per abbandonare un animale viene punito con la sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Qualora l’abbandono metta in pericolo altri utenti della strada, le sanzioni saranno quelle previste per i reati di omicidio stradale o lesioni personali stradali gravi o gravissime. L’utilizzo improprio del cellulare durante la guida prevede una multa di 250 euro, la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi e la perdita di cinque punti in occasione della prima violazione, una sanzione pecuniaria di 350 euro, una sospensione da uno a tre mesi e la decurtazione di 8-10 punti nel caso in cui avvenga una seconda violazione.

I neopatentati avranno la possibilità di guidare mezzi più potenti nel primo anno dopo il conseguimento della patente. Nei casi in cui un incidente stradale derivi da circolazione contromano, in corrispondenza di curve o raccordi convessi e porti alla morte o alla lesione grave di una persona, è prevista la confisca obbligatoria dell’autoveicolo.

Altra novità rilevante del nuovo Codice della strada è la sospensione breve della patente che riguarda soltanto i conducenti che abbiano meno di 20 punti (quindi già oggetto di decurtazioni in seguito a infrazioni) e che vengano identificati al momento della violazione. La durata della sospensione varia in base al punteggio. Sette giorni per chi ha da 10 a 19 punti e quindici giorni per chi ne ha meno di 10. Qualora l’infrazione abbia provocato un sinistro il periodo viene raddoppiato.

Inoltre, giro di vite sui monopattini, che dovranno essere muniti di un contrassegno di riconoscimento e indicatori di svolta e assicurati per la responsabilità civile. Tutti i conducenti avranno l’obbligo di portare il casco e l’utilizzo verrà limitato alle strade urbane, modifica che obbligherà le società che gestiscono i monopattini in sharing a installare sistemi in grado di bloccare il mezzo in caso di utilizzo fuori dalle aree consentite.

 

Immagine: Envato