Nei Paesi Bassi ben due aziende, l’affermata Eginstill e la startup Chainable hanno lanciato sul mercato il modello di kitchen as a service (cucina come servizio), un abbonamento mensile che permette di usufruire della cucina e della sua manutenzione senza averne il possesso. Due target di mercato diversi, ma un unico obiettivo: rendere il settore più sostenibile e mantenere in circolo i materiali.
Il mercato delle cucine nei Paesi Bassi
Ogni anno, solo nei Paesi Bassi, vengono vendute quasi mezzo milione di cucine e ne vengono sostituite circa 380 mila. Una buona notizia per produttori e fornitori, ma meno positiva per l’ambiente perché la maggior parte dei materiali residui delle vecchie cucine finisce in discarica, per un totale di 143 milioni di chili di rifiuti.
Per offrire un'alternativa all'inquinante processo di demolizione e installazione delle cucine, il marchio di cucine e interior design Eginstill, con sede ad Amsterdam, propone un intelligente concetto di cucina circolare e modulare: Still.
Di fronte alla grande quantità di rifiuti prodotti, infatti, Frans Pahlplatz, titolare di Eginstill, vuole cambiare lo status quo. “Con Eginstill, da diversi anni produciamo cucine di alta gamma nel modo più sostenibile possibile per clienti di tutto il mondo. Si tratta però solo dei pochi fortunati per i quali nulla costa troppo. Con Still, ora vogliamo offrire anche ai consumatori con un budget più limitato la possibilità di installare una cucina sostenibile realizzata con i migliori materiali di alta gamma".
Cucina modulare e circolare e in abbonamento
Il nuovo concetto di cucina è completamente modulare e circolare. Funziona con moduli o elementi standard, e il consumatore può scegliere tra tre diversi frontali in acciaio, due tipi di piani di lavoro in pietra naturale e una selezione di elettrodomestici Gaggenau. Variando i moduli e i colori dei piani di lavoro e dei frontali in acciaio, è possibile comporre cucine diverse con gli elementi più adatti alle proprie esigenze e materiali sostenibili, fatti per durare nel tempo.
Le cucine vengono distribuite in abbonamento. L'utente, o membro, paga un canone mensile e ottiene in cambio la piena flessibilità, il servizio di manutenzione, riparazione e sostituzione dei moduli e degli elettrodomestici se necessario e la garanzia a vita. I clienti non diventano proprietari della cucina, ma pagano un importo fisso al mese per un minimo di cinque anni. In caso di trasloco o ristrutturazione si può decidere di portare la cucina nella nuova casa, far rilevare il contratto al nuovo proprietario della vecchia casa o far ritirare la cucina da Still in modo che gli elementi possano essere riutilizzati in una nuova cucina.
A seconda delle dimensioni e degli elementi, il costo mensile della cucina Still varia da circa 150 a 500 euro, un prezzo che tiene conto dell’alta qualità delle componenti e dei materiali ma che, tuttavia, non è alla portata di tutti.
Un prodotto come servizio più inclusivo
A dimostrazione che però il prodotto come servizio è un modello ideale anche per persone con medio o basso reddito, la startup olandese Chainable ha puntato, invece, a realizzare cucine circolari e modulari al 100% per il mercato business e in particolare per le associazioni che si occupano di social housing che, quindi, offrono affitti a prezzo calmierato per persone in difficoltà economiche.
Anche il fondatore di Chainable è rimasto scioccato dalla quantità di rifiuti prodotti nel settore “Solo nel mercato business, ogni anno vengono buttate via 200.000 cucine. Nel processo, tutti i materiali - potenziali materie prime - finiscono invariabilmente nell’inceneritore”, afferma Simon Rombouts.
Oggi Chainable fornisce cucine modulari e circolari all'82% per il mercato business, principalmente ad associazioni edilizie che possono affittare la cucina o acquistarla dopo un certo periodo con un contratto di riacquisto. L’azienda rimane proprietaria dei prodotti nel primo caso o mantiene il controllo dei materiali nel secondo caso.
Le associazioni edilizie non devono più preoccuparsi se qualcosa si rompe perché Chainable si occupa delle riparazione e della manutenzione. Al tempo stesso le aziende con cui la startup collabora mirano a realizzare il miglior prodotto possibile che possa durare 15 o 30 anni.
Cucina come servizio e materiali circolari
“Produciamo le nostre cucine a livello locale, a Gilze-Rijen, eccetto gli elettrodomestici che purtroppo arrivano ancora dalla Cina - continua Rombouts - Il vantaggio per Chainable è che tutti i prodotti alla fine tornano a noi e possiamo in tal modo riutilizzarli. Una cucina media dura al massimo vent'anni, la nostra dura fino a 60 anni”.
Tutte le cucine hanno una struttura in acciaio alla quale sono fissati i diversi moduli. Ciò rende la cucina un tipo di mobile che può essere facilmente montato e smontato. Aggiungendo altri elementi, si può facilmente ingrandire la cucina. Le parti sono realizzate in legno e acciaio: il legno è al 100% di recupero, mentre viene utilizzato il 25% di acciaio riciclato.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, invece di un frigorifero più economico che consuma più energia, viene installato un frigorifero ad alta efficienza energetica. È una vittoria per il clima e, in ultima analisi, per i clienti che risparmiano rapidamente nei costi delle bollette.
In passato Chainable ha collaborato con un laboratorio protetto, dove lavorano persone lontane dal mercato del lavoro. II progetto, che è attualmente in pausa, dovrebbe ripartire nel 2023.
Immagine: Jason Briscoe (Unsplash)