Si chiama prodotto come servizio (product as a service), un modello di business circolare in cui l'industria o un attore commerciale mantiene il possesso del prodotto, massimizzandone l'utilizzo e coordinando pienamente la parte di gestione, manutenzione, aggiornamento, riutilizzo, rigenerazione e smaltimento. Il principio di base consiste nell'idea che le persone non devono possedere prodotti per essere completamente soddisfatte dal loro utilizzo.
Le 5 categorie del prodotto come servizio
Esistono 5 categorie nel modello di business del prodotto come servizio in grado di ridurre significativamente le emissioni di gas serra nel ciclo di vita del prodotto.
La prima è il pay per use. Il cliente acquista l'output del prodotto come quantità di dati utilizzati, ore di utilizzo, consumo di materiale, chilometri percorsi, ecc. Invece di una lampadina per esempio, possiamo acquistare 10.000 ore di illuminazione garantita.
La seconda è un classico molto utilizzato nel settore automobilistico aziendale: il leasing. I clienti ottengono il diritto di utilizzare un prodotto per un lungo periodo e solitamente l'accesso è limitato ed esclusivo. Le offerte di Michelin, ad esempio, includono il leasing di pneumatici con un contratto di prestazione.
Noleggio: tra car sharing e biblioteche di oggetti
Un’altra tipologia di prodotto come servizio è il noleggio. Sebbene sia simile al leasing, è più flessibile e più breve (da pochi minuti a meno di 30 giorni). Il noleggio offre meno personalizzazione, ma ne massimizza l'utilizzo (visto che l'accesso può essere non esclusivo) e quindi anche il potenziale guadagno. Un servizio non esclusivo abbastanza diffuso nelle città è il Car sharing. Ad esempio Car2Go di Moveel Group, di proprietà di Daimler AG, utilizza veicoli elettrici Smart ForTwo (auto a benzina in alcuni paesi, ma presto verranno sostituite) per brevi noleggi urbani, in media 10-20 minuti. Il sistema, che si interfaccia con gli utenti tramite un'app da scaricare sullo smartphone, consente di prendere l'auto in qualsiasi parcheggio cittadino e di lasciarla una volta terminato il noleggio, purché all'interno dei limiti urbani cittadini.
Altri interessanti esempi di servizi di condivisione sono legati agli articoli per la casa e attrezzi di vario tipo. Si chiamano biblioteche di oggetti o Tool Libraries e funzionano proprio come una normale biblioteca. Invece di prendere in prestito libri, si possono noleggiare attrezzi per il giardinaggio, idraulica e falegnameria, ma anche passeggini, giocattoli, imbracature da arrampicata e tecnologie più complesse come droni, robot e visori VR, il tutto a basso costo o, in alcuni casi, a titolo gratuito.
Accordo di prestazione e cambio d’uso
C'è poi l'accordo di performance: il cliente acquista un servizio predefinito di alta qualità per ottenere determinati risultati. Ad esempio, la riduzione dei costi della bolletta della luce o dell’acqua, l'assistenza garantita 24 ore su 24, la riduzione delle emissioni e la massimizzazione dell'efficienza complessiva. Questa tipologia di contratto è di particolare interesse per chi gestisce edifici e ambienti complessi, con tecnologie particolarmente energivore.
Quinto e ultimo è il cambio d'uso. Si ispira al baratto ma funziona come una banca del tempo. Fondamentalmente, l'uso di un prodotto viene scambiato con l'uso di un altro. Sebbene questo modello sia pressoché sconosciuto, con le attuali tecnologie digitali sarebbe possibile scambiare un'ora di car sharing con due ore di assistenza sociale agli anziani. Esistono anche programmi come le banche del tempo, in cui l'uso o il servizio vengono scambiati in modo simile. Anche se mostrano potenzialità promettenti, soprattutto nell’ambito di nuove forme dell’abitare (come co-housing o eco-quartieri), sono esperienze ancora limitate.
Manutenzione e riparazione per estendere la vita utile del prodotto
Acquistare i servizi di un prodotto invece del prodotto stesso porta con sé anche l’impagabile vantaggio di non doversi preoccupare della sua manutenzione e riparazione. Questi benefit sono infatti quasi sempre offerti gratuitamente dalla compagnia proprietaria del prodotto noleggiato, dato in leasing o prestato all’utente, o comunque sono inclusi nel costo già pagato.
Per le imprese è ovviamente vantaggioso allungare il più possibile la vita utile dell’oggetto e continuare a trarne ricavi. E quando non è più possibile mantenerlo nel circuito del prodotto come servizio, perché ormai percepito come obsoleto dai potenziali utenti, si apre la strada della rigenerazione e vendita sul mercato del second hand.
Immagine: Chris Robert (Unsplash)