Non stiamo parlando di armi, droga, petrolio o uranio, ma non per questo il fatto è meno grave. Anzi. Perché come rivela l’indagine della organizzazione non profit britannica Earthsight, la Russia di Vladimir Putin sta riuscendo a raccogliere risorse importanti vendendo ad alcune aziende europee legname che non potrebbe essere venduto senza violare le sanzioni stabilite dall’Unione Europea.

Un massiccio commercio illegale di legname, che grazie a complicità dirette di alcune imprese europee non solo elude le sanzioni varate dopo l’invasione dell’Ucraina ma ha anche permesso alla Russia incassi superiori a 1,5 miliardi di euro, visto che le foreste statali rappresentano una fonte di reddito fondamentale per la macchina da guerra russa.

Tutti gli stati UE sono coinvolti, anche l’Italia

Tra le aziende coinvolte figurano produttori europei di giocattoli, pavimenti e mobili, nonché il più grande produttore mondiale di pareti da arrampicata. Queste aziende negano ogni illecito, però hanno acquistato compensato di betulla da esportatori che ammettono di commercializzare legname illegale. E, guardando all’Italia, oltre 950 carichi di compensato di betulla russo sono stati introdotti illegalmente nel nostro paese, per un valore di quasi 100 milioni.

Gli investigatori di Earthsight, ONG che ha base nel Regno Unito, hanno chiamato l’indagine − attestata attraverso registrazioni video, telefonate e documenti interni − Betulla insanguinata. Fingendosi per nove lunghi mesi dei possibili acquirenti hanno registrato i commercianti, raccogliendo le loro ammissioni: sanno benissimo di svolgere una pratica illegale, che però è una "miniera d'oro".

L'ONG stima che da quando sono state imposte le sanzioni nel luglio 2022 siano stati esportati dalla Russia verso l'UE attraverso paesi terzi oltre 500.000 metri cubi di legname, per un valore al dettaglio superiore a 1,5 miliardi. Ogni giorno oltre 700 metri cubi − 20 grandi camion o container navali − arrivano nei porti e alle frontiere dell'Unione Europea. Tutti i 27 stati membri dell'UE ricevono compensato che potrebbe essere illegale, con i volumi maggiori diretti verso la Polonia, seguita da Germania, Spagna, Portogallo, Italia ed Estonia.

L’importanza del legno per l’economia russa

Da tempo apprezzato nel settore delle costruzioni per le sue proprietà, negli ultimi anni il consumo di compensato di betulla negli Stati Uniti e in Europa è aumentato vertiginosamente. Viene sempre più utilizzato in articoli di uso quotidiano e ha conquistato il mondo del design d’interni. Ebbene, sette dei dieci principali esportatori russi di compensato di betulla continuano a rifornire l'UE. Due di queste aziende sono legate a oligarchi miliardari che hanno incontrato Putin il giorno stesso dell'invasione dell’Ucraina: Alexei Mordashov appare nella lista delle sanzioni dell'UE, mentre Vladimir Yevtushenkov è il principale azionista della più grande impresa di legname russa. L'indagine di Earthsight ha anche rivelato che alcune aziende statali bielorusse stanno facilitando l’operazione.

Il legname gioca un ruolo cruciale nell'economia russa, contribuendo in modo significativo al PIL e alle esportazioni del paese. Tutte le foreste in Russia sono di proprietà statale, e l'esercito gestisce e trae profitti da aree forestali che coprono una superficie di oltre 15.000 chilometri quadrati, più o meno come l’intera regione Calabria. Per eludere il controllo le aziende russe passano per paesi come il Kazakistan, la Turchia, ma anche per la Cina, dove le aziende monitorate da Earthsight sono quelle che violano le sanzioni in modo più evidente.

Le aziende collegate al legname illegale

Diversi rappresentanti di aziende dell’Unione europea hanno ammesso, durante registrazioni sotto copertura, di aver acquistato compensato russo illegale. Tra i clienti spicca Walltopia, l'azienda bulgara leader mondiale nella produzione di pareti di arrampicata artificiali, o la società estone Technomar and Adrem, che fornisce pavimenti alle catene alberghiere Radisson, Hilton e Marriott. Altri clienti includono la polacca Werxal, che rifornisce il rivenditore di mobili Black Red White, e il produttore di giocattoli bulgaro Komfort. Tra i clienti ci sono anche il grossista spagnolo Forest Trafic e l'azienda italiana Castellana Legnami, specializzata in pavimenti.

L’indagine di Earthsight non è stata in grado di provare se queste aziende abbiano effettivamente acquistato legno russo, o se lo abbiano fatto violando intenzionalmente le sanzioni. Walltopia, Werxal e Black Red White non hanno risposto alle richieste di commento sull’indagine. Technomar, Komfort, Forest Trafic e Castellana Legnami hanno invece negato qualsiasi illecito. Di sicuro dal 2023 Earthsight ha condiviso i propri risultati con le autorità europee, per ora senza risultati visibili: l'applicazione delle sanzioni è molto sporadica, il commercio illegale prospera. Per la ONG senza un coordinamento adeguato di Bruxelles delle operazioni − e senza un ampliamento delle sanzioni anche ai prodotti realizzati con legno russo in paesi terzi − le cose andranno sempre male.

Per Tara Ganesh, responsabile del team legname e sanzioni di Earthsight, “i contrabbandieri, mossi dal desiderio di profitto, riescono facilmente a far transitare il compensato tramite paesi terzi e introdurlo in Europa passando per punti di ingresso poco sorvegliati. È talmente semplice che si stima che fino a un quinto del compensato di betulla attualmente in vendita in Europa provenga da legname russo illegale. Con l'andamento della guerra in Ucraina che non mostra segnali di miglioramento, esortiamo il governo italiano a indagare su tutte le forniture di compensato di betulla in entrata nel paese e a mettere fine a questo commercio macchiato di sangue”.

 

In copertina: immagine Envato