Dopo il rinvio di febbraio, la Commissione Europea ha sospeso la Water Resilience Initiative, l’Iniziativa per la resilienza idrica. La sua presentazione è stata infatti ritirata dall’ordine del giorno del Collegio dei commissari del prossimo 12 marzo. L’iniziativa era destinata a rientrare nell’ambito del Green Deal europeo per il 2024 e puntava a “garantire l'accesso all'acqua per i cittadini, la natura e l'economia, affrontando al contempo inondazioni e carenza idrica”, come si legge in una comunicazione della Commissione UE del 17 ottobre 2023.

A Bruxelles, però, il rinvio a data da destinarsi della Water Resilience Initiative non è passato inosservato. Dopo un primo comunicato sottoscritto il 5 marzo da 28 organizzazioni europee ‒ tra cui Wetlands International Europe, ICLEI Local Governments for Sustainability, Client Earth e WWF – ne è arrivato un secondo più istituzionale.

I rappresentanti del Comitato economico e sociale europeo (CESE), del Water Group del Parlamento europeo e del Comitato delle regioni hanno infatti inviato una lettera aperta, indirizzata al vicepresidente dell'esecutivo UE Maroš Šefčovič. Due le richieste contenute nell’appello: fare in modo che la Commissione adotti quanto prima un approccio integrato in materia di risorse idriche, e ribadire la loro richiesta di un Blue Deal, in particolare alla vigilia del nuovo mandato 2024-2029.

Intanto Spagna e Italia affrontano la siccità

Secondo l'Osservatorio europeo sulla siccità (EDO), servizio gestito dal Joint Research Center della Commissione Europea, “durante la seconda decade di febbraio il 16,4% del territorio dell’Unione Europea era in condizioni di allarme”. Sempre a febbraio in Catalogna l’acqua è stata razionata a 6 milioni di persone. Sorte simile per la Sicilia. “Dal 4 marzo, il razionamento dell'acqua sarà attuato in oltre 93 comuni, interessando 850.000 residenti”, aveva dichiarato a Euronews Massimo Burruano, Direttore Operativo di Siciliacque.

Dorothea, Emil e Fedra (questi i nomi assegnati alle ultime perturbazioni dal servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, CNMCA) hanno portato abbondanti piogge e nevicate almeno sul nord della penisola italiana. Ma questo non basta a risolvere lo stress idrico nel bacino mediterraneo, hotspot del cambiamento climatico, che anzi si sta cronicizzando. Secondo dati ISTAT-ISPRA elaborati da Greenpeace Italia, in 30 anni l’Italia ha perso il 13% della sua risorsa idrica, pari a 19 miliardi di metri cubi di acqua (quasi il volume dell’intero Lago di Garda).

Un trend confermato anche da Cima Foundation. A febbraio, il deficit di Snow Water Equivalent (SWE) italiano (il contenuto d’acqua nella neve) è a -64%. “Il dato peggiore si registra per gli Appennini, ma la scarsità di neve caratterizza tutta la penisola, e sulle Alpi (fondamentali per l'approvvigionamento idrico di diversi fiumi, tra cui il Po), il deficit è a -63%, paragonabile a quello dello scorso anno”, si legge in un comunicato.

Resilienza idrica e Blue Deal, gli appelli alla Commissione UE

“Chiediamo alla Commissione europea di pubblicare senza indugio l’Iniziativa per la resilienza idrica e di adottare un Blue Deal europeo per il prossimo mandato. In questo modo si darà la necessaria attenzione politica che l'acqua merita per una società ben funzionante e sostenibile”, ha dichiarato Pernille Weiss, presidente del Water Group del Parlamento europeo e co-firmataria della lettera inviata alla Commissione UE insieme ai rappresentanti di CESE e Comitati delle Regioni.

Un documento che sottolinea quanto il “costo dell’inazione sia troppo alto” per non stabilire l'acqua come priorità assoluta per l'Unione Europea. “Rimaniamo fedeli alla nostra richiesta di un Blue Deal dell'UE. L'Europa deve agire ora e adottare l'acqua come politica strategica a sé stante, al fine di salvaguardare l'accesso all'acqua pulita per tutti: per i nostri cittadini, per i nostri agricoltori, per le imprese e per i nostri ecosistemi naturali”, ha commentato Pietro De Lotto, Presidente della Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI) e coordinatore dell'iniziativa EU Blue Deal del CESE.

Misure simili, per un quadro comune per la gestione idrica, che sono auspicate anche nella lettera inviata alla Commissione sottoscritta dalle 28 organizzazioni europee. “Vi invitiamo – si legge ‒ a lanciare la comunicazione sulla Water Resilience Initiative dell'UE prima delle elezioni europee del 2024, come previsto dal programma di lavoro della Commissione europea per il 2024.” Insomma, se si aggiunge anche il sostegno di Water Europe a queste misure, la più importante delle associazioni europee nel settore idrico, il consenso tra gli stakeholder non sembra mancare.

 

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Immagine di copertina: © European Union, 2024