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Secondo dati Eurostat, nel 2022 nell’Unione Europea sono stati generati 36,1 kg pro capite di rifiuti di imballaggi in plastica, di cui 14,7 kg sono stati riciclati. Rispetto al 2012 la quantità di scarti è aumentata di 7,6 kg a persona, mentre la parte riciclata è cresciuta di 4 kg. Queste cifre, diffuse da Eurostat, mostrano quanto sia importante gestire in un’ottica di circolarità questa tipologia di packaging, che rappresenta una delle applicazioni principali delle materie plastiche, con una quota pari al 39% nel 2022, in leggero calo rispetto al 40,5% nel 2020.
In questo scenario l’Italia si è ritagliata un ruolo di eccellenza: nel 2022 il Paese ha avviato a riciclo oltre 1.050.000 tonnellate di rifiuti in plastica, in netta crescita in confronto alle 228.000 tonnellate di 25 anni fa. Di questa gestione sostenibile si occupa Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, che dal 1997 raggruppa le imprese della filiera.
Dalla raccolta differenziata al riciclo
Corepla assicura il corretto avvio a riciclo degli imballaggi di sua competenza provenienti dalla raccolta differenziata urbana, facendosi carico della loro valorizzazione e collocazione presso le imprese addette a questo processo, nel rispetto delle regole del mercato e della parità di accesso per tutti gli operatori.
In particolare, la fase della raccolta viene gestita nell’ambito delle convenzioni sottoscritte da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e CONAI (Consorzio nazionale imballaggi) con i Comuni e i gestori delle raccolte a livello locale, a cui si aggiungono gli specifici accordi e convenzioni stipulati direttamente da Corepla per gestire i flussi, di entità minore, provenienti da superficie privata, relativi a rifiuti tipicamente commerciali e industriali.
Il confronto con gli altri paesi europei
Nel corso del tempo il numero dei Comuni coperti è aumentato esponenzialmente, passando dal 77% nel 2002 all’attuale 99%. Parallelamente, è più che raddoppiato, salendo da 1.216 a circa 2.500, il numero delle aziende consorziate, che include i produttori di materia prima, i produttori di imballaggi, gli utilizzatori che auto-producono i propri imballaggi e i riciclatori.
Per quanto riguarda il tasso di riciclo degli imballaggi in plastica, inoltre, “l’Italia si conferma ai primi posti in Europa, come già affermato anche da Eurostat”, sottolinea il presidente di Corepla Giovanni Cassuti. Se nel 2022 nell’UE i più virtuosi sono stati la Slovacchia con il 60% e il Belgio con il 54%, l’Italia con il suo 46% si è piazzata quinta, a ridosso dei vicini tedeschi, che hanno un tasso del 51%, come la Slovenia. Molto più bassa la Francia, che arriva solo al 25%, a pari merito con l’Austria.
L’importanza del recupero energetico
Per i packaging in plastica esiste comunque anche la strada alternativa del recupero energetico: “Tutto quello che ancora non è possibile avviare a riciclo viene destinato per oltre il 90% alle cementerie per produrre energia.” Per l’esattezza nel 2023 sono state 513.329 le tonnellate di rifiuti che hanno seguito questo percorso, da cui sono stati ricavati 40,3 GWh di energia elettrica e 82,6 GWh di energia termica. Inoltre, grazie al riciclo, Corepla stima che siano state evitate emissioni di CO2eq pari a 901.909 tonnellate, cifra che corrisponde al totale delle emissioni prodotte da 1.043 voli A/R Roma-Tokyo.
“Un contributo, che rappresenta un vero e proprio passo avanti verso un’economia più sostenibile e autonoma dai combustibili fossili”, aggiunge Cassuti.
Sensibilizzare verso la cultura circolare
Se da un lato Corepla contribuisce quindi a consolidare un modello industriale basato sul recupero e il riciclo, che in Europa raggiunge importanti risultati in termini di sostenibilità ambientale e di generazione di ricchezza e lavoro, dall’altro il consorzio è anche uno degli attori che nell’ultimo quarto di secolo ha maggiormente contribuito ad accrescere la consapevolezza dei cittadini verso la cultura circolare.
Anche grazie a questa azione di sensibilizzazione, oggi il 22% degli italiani considera la raccolta differenziata il comportamento più importante da attuare per rispettare il Pianeta, mentre il 15% giudica fondamentale iniziare a ridurre gli sprechi, riutilizzando gli oggetti anziché buttarli.
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In copertina: immagine Envato