Si è svolto a Bali dal 18 al 25 maggio 2024 il decimo Forum mondiale dell’acqua, evento con cadenza triennale organizzato dal Consiglio mondiale dell’acqua (World Water Council), organo di natura privata con sede a Marsiglia. L’ultimo forum si era svolto a Dakar (Senegal) nel 2022 e il prossimo si svolgerà a Riyad (Arabia Saudita). L’Italia ha provato per ben due volte a ospitarlo, finora senza successo.

A Bali si sono dati appuntamento i principali attori del settore privato in campo idrico. Circa cinquantamila partecipanti, tra cui un centinaio di ministri di vari governi da tutto il mondo (ben 160 nazioni presenti) e varie agenzie delle Nazioni Unite, nonché molti rappresentanti della società civile e delle ONG internazionali.

Il Forum mondiale dell’acqua si è aperto con un grande momento di sorpresa per tutti i partecipanti. Alla cerimonia di apertura del congresso, prima ancora del discorso del presidente del Consiglio mondiale dell’acqua, Louic Fauchon, e prima del discorso del presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, è apparso l’imprenditore più chiacchierato degli ultimi tempi: Elon Musk. Con un discorso molto breve ma sufficiente per imbarazzare l’intera comunità di esperti di acqua a livello internazionale, ha comunicato alla platea la risoluzione della crisi idrica globale grazie ai dissalatori. “Io sono molto ottimista per quanto riguarda il nostro futuro idrico”, ha dichiarato Musk. “Ormai il prezzo della desalinizzazione sta crollando. Rispetto a dieci anni fa, si riesce a ottenere acqua dalla desalinizzazione a un prezzo molto minore, e quindi il nostro futuro idrico sarà legato solo ai prezzi dell’energia e del trasporto dell’energia e dell’acqua. Quindi io rimango un ottimista al riguardo.”

Secondo vari esponenti della comunità di esperti idrici il discorso di Musk non ha però tenuto conto di varie problematiche legate alla gestione delle scorie derivate dalla dissalazione (le salamoie), altamente saline e tossiche sia per un ambiente marino che terrestre, e i conseguenti problemi di stoccaggio e smaltimento delle stesse. Tanto è che le parole di Musk non sono state riportate dai media ufficiali del Forum.

L’intervento del miliardario ha dato subito la cifra dell’orientamento dell’evento al “soluzionismo neoliberalizzato”, cioè fornire soluzioni che rafforzano le disuguaglianze socioeconomiche che affliggono il settore idrico invece che risolverle. Un tema che però perdura, sostiene l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo stato della risorsa idrica. Non serve nemmeno allontanarsi troppo dalla location della riunione. Mentre nei megaresort di lusso tutti possono buttare la carta igienica nelle tubature, nelle case di molte famiglie balinesi si è impossibilitati a farlo, come accaduto anche nella stanza presa in affitto dall’autrice di questo articolo. Proprio la cosiddetta povertà delle tubature (plumbing poverty) è un sintomo di come la crisi idrica si distribuisca attraverso linee di classe, reddito o etnie.

Il People’s Water Forum

Per cercare di tenere alta la questione sociale durante il decimo Forum mondiale dell’acqua, si è cercato di dare vita all’alternative forum, organizzato dal mondo dell’ambientalismo attivista.  People’s Water Forum è il nome lapalissiano di questa edizione. Dopo diversi giorni di tentativi falliti, è stato annunciato che il People’s Water Forum non si è potuto svolgere perché una serie di paramilitari hanno ripetutamente minacciato e sgomberato gli attivisti intenti nell’organizzazione delle varie sessioni, che avrebbero avuto come tematica il diritto umano all’acqua, l’estrattivismo idrico e le privatizzazioni.

Saputo dell’accaduto, il rappresentante dell’ONU Pedro Arrojo, Special Rapporteur presso le Nazioni Unite per il diritto umano all’acqua, si è precipitato dagli attivisti per portare solidarietà, ma è stato indotto ad andarsene , nonostante avesse mostrato il passaporto blu da funzionario ONU. Quaranta attivisti sono stati trattenuti dentro l’albergo Oranjje di Bali fino alla fine del Forum mondiale dell’acqua. Sull’accaduto, nessuna dichiarazione da parte del governo indonesiano, né da parte del Consiglio mondiale dell’acqua.

L’Italia al Forum mondiale dell’acqua

L’Italia ha partecipato al Forum mondiale dell’acqua tramite l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS). “L’Italia è qui poiché l’acqua è uno dei settori di intervento della nostra cooperazione allo sviluppo”, spiega a Materia Rinnovabile Marco Riccardo Rusconi, direttore dell’AICS. “Si caratterizza come fattore abilitante per tutta una serie di azioni: senza acqua non puoi avere una sanità, non puoi avere una scuola, non puoi avere agricoltura, non puoi avere pastorizia, non puoi avere una socialità né una vita comune. Il concetto di acqua come fattore abilitante ed essenziale nello sviluppo dei paesi, AICS lo ha ben presente. Noi mettiamo in campo quello che è il sapere italiano nella risorsa idrica. Il sapere sulla gestione sostenibile della risorsa idrica, per esempio. Pensiamo di saperlo fare perché comunque in Italia siamo stati capaci con innovazione tecnologica, con il nostro know-how, di dispiegare competenze sugli utilizzi e riutilizzi dell’acqua che possono essere di grande aiuto per i paesi partner di cooperazione con i quali noi collaboriamo.”

A tal proposito Rusconi illustra brevemente il ruolo della cooperazione idrica nel Piano Mattei e prosegue aggiungendo che “l’acqua è uno dei pilastri del Piano Mattei. Se noi andiamo a vedere i nove progetti pilota del piano Mattei ne abbiamo almeno quattro in cui l’acqua è fondamentale. Uno in Etiopia dove partiamo dalla riabilitazione del recupero ambientale di un grande bacino di acqua che poi potrà avere un impatto positivo sullo sviluppo turistico della regione. Nella Repubblica Democratica del Congo c’è un progetto portato avanti da Eni, tutto sulla costruzione di pozzi, e che fa parte della responsabilità sociale d’impresa di Eni. Abbiamo in Egitto e Tunisia due importanti operazioni.”

La prima, in Egitto, spiega Rusconi, “consiste nella messa a coltura di grandi superfici di territori, che sono state individuate dal governo egiziano: recuperiamo il deserto e lo portiamo a coltura di frumento e altre colture che servono a produrre derrate di cui l’Egitto ha bisogno perché è notoriamente un grande importatore di derrate dall’estero. Perché siamo passati dall’acqua alla food security? Perché l’acqua raggruppa vari argomenti e la dobbiamo vedere come il fulcro di una gestione integrata e non va vista come goccia d’acqua e basta. In Tunisia, per esplicita richiesta del governo tunisino, vogliamo recuperare e riutilizzare acque non convenzionali nella messa a coltivazione di terreni che al momento non sono coltivati. Si creerà un centro di scambio tecnologico legato ai saperi italiani in campo agricolo, compreso l’utilizzo di tecniche irrigue, a beneficio poi della Tunisia.”

Il documento conclusivo

Il Forum mondiale dell’acqua si è concluso con una grande festa pop, nella quale cantanti indonesiani hanno cantato canzoni del repertorio americano, e i partecipanti hanno risposto con cori gioiosi e disimpegnati. “Questo forum è l’ultima cartuccia che spara il presidente Widodo, che è a fine mandato. Ma tanto suo figlio diventerà presto vicepresidente”, commenta la guida locale. È il momento dei messaggi finali del Forum mondale dell’acqua (Ministerial Declaration). Tra i punti: portare avanti un accordo internazionale attraverso l'assemblea generale delle Nazioni Unite per l'istituzione della Giornata mondiale dei laghi; un accordo (su proposta dell'Indonesia) di creare un Centro di eccellenza per le questioni relative all'acqua e al cambiamento climatico; una proposta per la gestione integrata delle risorse idriche, soprattutto nelle piccole isole; l’attuazione, da parte dell’Indonesia, di cento progetti concreti nel campo dell'acqua.

Nel frattempo, a forum finito, i quaranta attivisti segregati nell’albergo Oranjje sono stati rilasciati. Quaranta persone che facevano paura. La paura della verità.

 

Cover photo: Minister of Public Works and Housing of Indonesia, Basuki Hadimuljono (second left) held hands with Deputy Minister for Water, at the Ministry of Environment Water and Agriculture of Saudi Arabia Abdulaziz M. Alshaibani (center) during taking photo together with Saudi Arabian delegates after the closing ceremony of the 10th World Water Forum 2024 in Bali International Convention Center, Nusa Dua, Badung, Bali, on Friday (24/5/2024). Media Center of World Water Forum 2024/Nyoman Hendra Wibowo