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Da Cali, Colombia - Rendicontare e conoscere sono le due basi per l’implementazione del Global Biodiversity Framework e non a caso si è discusso molto di metriche e standard dentro e fuori la Blue Zone a COP16. Sono fondamentali per capire come sta procedendo il lavoro di governi e settore privato, per valutare i progetti di rigenerazione e conservazione, per definire come allocare le risorse economiche in maniera efficiente.
A questo scopo due sistemi di rendicontazione, la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) e la Global Reporting Initiative (GRI) vengono citate come quadri di riferimento fondamentali per l'integrazione della biodiversità e della rendicontazione della sostenibilità nella finanza globale e nelle pratiche commerciali e industriali, specie nell’agrobusiness. Rendendosi essenziale una comunicazione trasparente e standardizzata sulla biodiversità, quadri di riferimento come il TNFD diventano centrali. E per questo c’è grande attenzione intorno al lavoro di questa Task Force, sostenuta dal Programma ONU per l’ambiente stesso.
La Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) a COP16
In questi giorni a Cali si è parlato parecchio di TNFD. Amata dal mondo delle corporation, invisa a una parte di società civile e associazioni indigene, la task force sta cercando il proprio posto al sole per le disclosure aziendali legate alla natura. Non si tratta di un organo ONU, bensì di un raggruppamento di 40 dirigenti di istituzioni finanziarie, aziende e fornitori di servizi di mercato di tutto il mondo.
La task force è guidata e animata da due co-presidenti. David Craig, un investitore privato in aziende tecnologiche a capitale naturale, consigliere di amministrazione e presidente del Triple Private Equity Investment Committee, ex McKinsey ed ex CEO del colosso dei dati Refinitiv. E sua eccellenza Razan Al Mubarak, presidente dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) e power broker di tematiche ambientali negli Emirati Arabi Uniti.
La TNFD dilaga a COP16
Durante la prima settimana di lavori a COP16 la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures è stata attivissima. Il 25 ottobre ha annunciato che ben 502 organizzazioni si sono impegnate a usare la disclosure di TNFD, pari a 17.700 miliardi di asset under management in totale. Questo dato segna un aumento del 57% degli impegni da gennaio 2024, a testimonianza del crescente riconoscimento della natura come fattore critico nella gestione dei rischi e delle opportunità aziendali ma anche della crescente popolarità del lavoro della TNFD. Al momento le aziende italiane aderenti sono solo due, Enel e Poste Italiane Spa. La Francia ne conta 23 (incluso il gruppo LVMH) mentre il Giappone ne ha ben 133, da tutti i settori dell’industria.
Il 26 ottobre la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures ha presentato una bozza di tabella di marcia per migliorare l'accesso al mercato dei dati di alta qualità sulla natura. Tre le priorità per la data roadmap, che saranno al centro di un test pilota nel 2025, prima di presentare le raccomandazioni finali entro la fine del prossimo anno. Il 28 ottobre ha confermato un finanziamento diretto del governo giapponese che sostiene convintamente la TNFD e che vede la presenza nel board di due grandi istituzioni finanziarie del Sol Levante, MS&AD e Norinchukin Bank. Ora la TNFD attende solo la consacrazione finale: l’inclusione nel testo negoziale di chiusura di COP16, come già trapelato da alcune bozze analizzate da Materia Rinnovabile.
"Questa tabella di marcia riflette il nostro costante impegno a sviluppare un approccio globale e collaborativo per affrontare le lacune nella disponibilità, coerenza e qualità dei dati relativi alla natura”, ha commentato David Craig, copresidente del TNFD, a lato di una conferenza stampa. “Sforzi che sono fondamentali per consentire alle imprese e alla finanza di intraprendere azioni concrete il prima possibile."
“La Taskforce on Nature-related Financial Disclosures sta svolgendo un ruolo fondamentale nell'avvicinare non solo il mondo corporate, ma anche quello delle istituzioni finanziarie al tema della rendicontazione di impatti e dipendenze dalla natura”, spiega Simone Mazzola, COO di 3Bee. “Inoltre, la TNFD sta contribuendo ad aumentare la sensibilità sul tema a livello internazionale. Tuttavia, l'introduzione di un'ulteriore metodologia distinta da quelle esistenti potrebbe aumentare la complessità percepita su questo tema. È quindi fondamentale che gli sforzi per migliorare la rendicontazione siano coordinati e che le varie metodologie possano integrarsi o allinearsi tra loro, facilitando così l'implementazione da parte delle aziende e delle istituzioni finanziarie.”
Le criticità della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures
Ma la TNFD non convince in toto gli esperti della rendicontazione della natura. Critiche sono infatti arrivate da una coalizione di ONG che include Rainforest Action Network, Third World Network, the Forest & Finance coalition, Indigenous Environmental Network, WECAN, Bank Track, Global Forest Coalition, Friends of the Earth International. “Nei giorni passati abbiamo presentato un esposto formale all’UNEP per aver incluso una iniziativa privata all’interno del Programma ONU per l’ambiente”, spiega Shona Hawkes, senior advisor per la finanza di Rainforest Action Network. “Ora vorremmo che non venisse menzionato nel documento finale di COP16. La TNFD raccomanda solo che le aziende rendano conto dell'impatto della perdita di biodiversità sui propri profitti. Nulla viene chiesto su l'impatto delle loro operazioni sulla natura, come già viene fatto con la doppia materialità della CSRD”.
La denuncia sostiene che l'UNEP ha violato le proprie politiche sulla tutela dei difensori dell'ambiente, sul genere e sull'accesso alle informazioni poiché UNEP è cofondatore e promotore del TNFD che però è un organo decisionale con una task force composta interamente da aziende. Tra queste, molte di esse hanno ampi legami con le violazioni dell'ambiente e dei diritti umani. Non sono inclusi funzionari governativi, scienziati, vittime di danni aziendali, difensori dell'ambiente, popolazioni indigene e nemmeno piccole imprese. Al momento non è ancora certo se ci sarà o non ci sarà la menzione della TFND nel documento finale del negoziato. Spesso nei testi finali vengono omesse molte questioni. Per questa volta forse ci potremmo dimenticare di includere questa task force.
Per saperne di più continuate a seguirci: dopo aver coperto nel 2022 i lavori per l’accordo di Kunming-Montreal, dal 25 ottobre al 2 novembre Materia Rinnovabile sarà a Cali per COP16, unica testata italiana accreditata. La copertura giornalistica è realizzata con il supporto di 3Bee, uniti nel promuovere il progresso delle strategie nazionali per la tutela della biodiversità. Venite a trovarci in sala stampa!
In copertina: H.E. Razan Al Mubarak © TNFD