Da rifiuto problematico a materia per l’arte e la collettività: la plastica può davvero avere una seconda vita. Lo dimostra Tam Tam, l’opera realizzata da Corepla insieme allo studio di architettura Alvisi&Kirimoto, noto a livello internazionale per il suo impegno nel costruire in modo responsabile. Presentata in occasione del Fuorisalone della Design Week 2025, Tam Tam propone un esempio tangibile di come la creatività possa fondersi con la sostenibilità.
Nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano fino al 17 aprile prende forma un vero e proprio tempio laico dedicato alla circolarità. Qui, la plastica riciclata diventa materia viva, capace di trasformarsi in un’esperienza sensoriale e collettiva. Sei colonne alte cinque metri, di diametri differenti, si stagliano nella corte: elementi mobili, realizzati in profili di plastica riciclata, che i visitatori possono spostare e ricomporre a piacimento, ridefinendo lo spazio e rendendolo ogni volta nuovo.
“Con Tam Tam vogliamo dimostrare che la plastica, se raccolta e riciclata correttamente, può diventare materia nobile, capace di dare vita a progetti di grande valore sociale e culturale”, afferma Giovanni Cassuti, presidente di Corepla. “Questa installazione non è solo un’opera d’arte, ma un manifesto di circolarità e un invito a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente.”
L’interno della struttura è pensato per accogliere. Invita alla sosta, all’ascolto, alla meditazione lontani dalla frenesia quotidiana. Uno spazio in cui il rumore si trasforma in ritmo e consapevolezza, e dove il silenzio prende forma attraverso il movimento.
In Tam Tam si percepisce una tensione poetica: l’architettura si fa narrazione, l’ambiente diventa racconto. Ogni elemento – dalla forma al materiale – testimonia un cambiamento in atto, culturale prima ancora che estetico o funzionale.
In copertina: Tam Tam