L’economia circolare inizia nella fase di progettazione. Un punto su cui insistono molti volumi e report e che è incarnato nell’attività di diverse società di design e consulenza che oggi si trovano ad assistere clienti più o meno grandi nella transizione verso la sostenibilità, attraverso progetti di riduzione, riuso e riciclo. È il caso dell’agenzia Henry & Co.
Nata nel 2013, l'azienda HENRY & CO. ha intrapreso un percorso che punta a ridisegnare il futuro del design attraverso un approccio basato sull’economia circolare. Le radici dell’azienda affondano nel settore della bioedilizia, con un primo progetto realizzato in collaborazione con CMF per lo sviluppo della filiera della canapa in Italia e che è proseguito negli anni fino allo sviluppo di strumenti per il Circular Design Thinking.
Il Progetto CMF Greentech e l'innovazione con i materiali naturali
CMF Greentech, nato da un progetto di ricerca lanciato dalla CMF Technology nei primi anni Duemila, ha portato alla creazione di numerosi brevetti, tra cui uno dei più importanti è legato all’utilizzo della pappa reale come legante completamente naturale, estremamente versatile e che riesce a conglomerare diversi materiali.
Dall'ingresso della canapa nel laboratorio Greentech come materiale di risulta, è nato un nuovo materiale, battezzato Canapalithos, frutto dell'unione tra la biomassa di canapa e il legante pappa reale. Questo materiale, completamente naturale, è oggi prodotto nel primo impianto attivo a Cavezzo, nella provincia di Modena.
Economia circolare e collaborazioni di rilievo
Se il settore bioedilizio è stato il primo a essere approcciato, nel corso degli anni, Henry & Co. ha collaborato e sviluppato soluzioni innovative, in linea con i principi dell'economia circolare, per grandi marchi come Nike e Autogrill. Il progetto Nike Grind − coperto da NDA − ha visto l'azienda veronese trasformare gli scarti industriali del gigante americano in materiali utilizzabili per l'allestimento dei negozi Nike. Per questa collaborazione Henry & Co. si è classificata tra i primi 10 progetti su oltre 600 partecipanti da tutto il mondo.
Il progetto Wascoffee per Autogrill, invece, è nato con lo scopo creare nuovi materiali dal riciclo dei fondi di caffè. WASCOFFEE è un materiale 100% naturale e riciclabile creato a partire da fondi, mescolati con resine naturali, e utilizzato per realizzare arredi di eco-design quali tavole, banconi, pannelli e tavoli nei punti vendita Autogrill. WASCOFFEE si è aggiudicato il premio “Iniziativa ambientale dell’anno” ai FAB Awards 2019.
Circolarità e LCA in ambito igienico-sanitario
I prodotti assorbenti per la persona costituiscono il 3-4% dei rifiuti urbani. In collaborazione con Fater, Henry & Co. ha lavorato al progetto Fater Smart, focalizzato sulla gestione del fine vita dei pannolini, attraverso la raccolta differenziata e il recupero di materie prime seconde. Il risultato finale è stato la progettazione di appositi Smart Bin che consentono di minimizzare i costi dei servizi di raccolta e di offrire nel contempo agli utenti un servizio flessibile, di facile utilizzo e incentivante.
Il primo Smart Bin, installato a Verona, in poche settimane ha raggiunto il target di rifiuti raccolti, e mentre gli Smart Bin sono ormai parte integrante del contesto urbano come punto di riferimento della raccolta differenziata, nuovi raccoglitori sono stati installati anche nelle città di Amsterdam e Parigi.
L’azienda veneta Malvestio ha affidato a Henry & Co. l'analisi degli impatti ambientali del suo letto ospedaliero elettrico Delta4, un dispositivo tecnologicamente avanzato dotato di sensori e sistemi di feedback per agevolare il lavoro del personale sanitario e il comfort del paziente. Grazie alla collaborazione con il reparto R&D di Malvestio, l’agenzia di design ha raccolto dati sui materiali, consumi, trasporti e rifiuti legati alla produzione del letto. Questi dati sono stati utilizzati per costruire un modello matematico del ciclo di vita del prodotto, permettendo di quantificare i suoi impatti ambientali. L'analisi LCA ha fornito una valutazione precisa dell’impronta ecologica del letto Delta4 e ha evidenziato margini per ridurne ulteriormente l’impatto.
Nuove opportunità e greenwashing
Nonostante i progetti di economia circolare siano via via più diffusi, esistono ancora ampi spazi di crescita e sviluppo. “Vediamo grandi opportunità nei settori in cui il design italiano ha storicamente eccelso: moda, arredamento, packaging e prodotti di consumo”, afferma Alex Crestan, project manager di Henry & Co. “Ci sono anche potenzialità significative nei prodotti tecnologici, dato il talento delle nostre menti brillanti. Tuttavia, il design oggi deve andare oltre l'estetica, evolvendosi verso un approccio sistemico e orientato al servizio per creare nuove opportunità di business sostenibili. Esistono ampie possibilità per innovare prodotti e processi integrando i principi dell'economia circolare, ma l’adozione di soluzioni ecologiche rimane limitata, spesso a causa della mancanza di conoscenza o dei costi iniziali percepiti come elevati”.
La mancanza di conoscenza e i costi iniziali percepiti come elevati si aggiungono alla pessima pratica del greenwashing. “Molte aziende utilizzano un linguaggio 'green' senza apportare cambiamenti concreti”, prosegue Crestan. “Tuttavia, stiamo assistendo a una crescente consapevolezza, soprattutto tra le aziende che capiscono che la sostenibilità non è solo una moda, ma una necessità per la resilienza e la competitività a lungo termine. Le normative europee, come la CSRD, stanno imponendo un cambiamento di mentalità, ma è fondamentale che l’impegno sia autentico e basato su azioni concrete”.
L'evoluzione del design thinking: il Circular Design Thinking
Punto di forza della strategia aziendale di Henry & Co è la capacità di coinvolgere le aziende in un percorso di co-creazione, attraverso tavole rotonde con gli stakeholder. Questa visione collaborativa ha portato allo sviluppo di una metodologia innovativa chiamata Circular Design Thinking, un’evoluzione del tradizionale Design Thinking, che amplia il focus dalle sole esigenze umane a quelle dell’ambiente e del sociale.
Il Circular Design Thinking si basa su circa 30 strumenti specifici che Henry & Co utilizza per lavorare con le aziende, con l’obiettivo di migliorare i processi e i prodotti, mettendo al centro delle decisioni la sostenibilità e l’analisi dei dati. Questa metodologia mira a integrare i principi dell'economia circolare fin dalle fasi iniziali di progettazione, favorendo soluzioni che non solo rispondono alle necessità dei consumatori, ma che al contempo riducono l'impatto ambientale e sociale.
Se i consumatori e le normative chiedono maggiore concretezza, non si azzerano barriere e ostacoli all’adozione del designi circolare. “Oggi, uno degli ostacoli principali è la difficoltà delle aziende italiane, specialmente delle PMI, di strutturarsi adeguatamente per affrontare le sfide della sostenibilità”, conclude Crestan. “Persiste ancora una mentalità che privilegia le piccole dimensioni rispetto alla capacità di crescere e competere su scala globale. Negli ultimi anni, queste barriere sono diventate più complesse a causa dell'aumento delle aspettative dei consumatori e delle normative, che spingono le aziende a fare di più con risorse limitate.”
In copertina: la lampada Arco in Wascoffee, Henry & Co