Gli italiani sono campioni in tanti ambiti del mondo dell’economia circolare, si sa. Per fortuna. Ma se c’è un campo in cui davvero eccelliamo, è la raccolta e il recupero della carta e del cartone. Lo dimostrano i dati contenuti nel Rapporto annuale di Comieco, il Consorzio Nazionale per la raccolta e il recupero degli imballaggi cellulosici, arrivato alla ventinovesima edizione. E, come ha spiegato il presidente di Comieco Amelio Cecchini, "salvare imballaggi in carta e cartone dal sacco nero dell'indifferenziato è un gesto che ormai fa parte della vita quotidiana della stragrande maggioranza degli italiani”.

Basti pensare che nel 2023 il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici è stato superiore al 90%. Per la precisione, del 92,3%. Il che significa che l’Italia è riuscita a centrare con sette anni di anticipo l'obiettivo fissato dall'Unione Europea al 2030 (un tasso dell’85%).

Altro numero interessante (e virtuoso) è che il dato medio nazionale di resa pro capite nel 2023 sfiora i 64 kg per abitante. Al Sud è un po’ più basso, siamo a 50 chili, ma bisogna ricordare che soltanto cinque anni fa nel Mezzogiorno si era ampiamente sotto i 40 chili a persona. E alla fine l’aumento in cifra assoluta è di 42.000 tonnellate, quasi il 40% dell’incremento nazionale.

Ancora, nel 2023 la raccolta differenziata comunale di carta e cartone ha superato i 3,7 milioni di tonnellate. Il miglioramento in un solo anno, tra il 2022 e il 2023, è a ben vedere di proporzioni imponenti: parliamo di 107.000 tonnellate di imballaggi in carta e cartoni (un +2,9%), ma che per dare un’idea equivale alla raccolta complessiva di Valle d'Aosta, Umbria e Basilicata messe insieme.

Tra le regioni, la maglia rosa per il Nord va all’Emilia-Romagna con oltre 93 kg per abitante, per il Centro alla Toscana con quasi 90 kg per abitante e per il Sud alla Sardegna con più di 61 kg per abitante. Tra le grandi città una menzione speciale merita Roma, che cresce di 3.600 tonnellate (+1,5%), ma ha ancora un potenziale stimato di raccolta di 80.000 tonnellate/anno, così come ci sono ampi margini di miglioramento sul fronte della qualità della raccolta famiglie.

Il sistema Comieco

Il sistema di raccolta e riciclo è una grande collaborazione, di cui fanno parte i comuni, i gestori dei servizi ambientali, la filiera del riciclo di carta e cartone e i cittadini. Un sistema che si è rivelato decisamente solido. Dopo di che, come sappiamo, è sempre possibile fare di più e meglio. Come ha affermato il direttore generale del consorzio, Carlo Montalbetti, "il potenziale di raccolta differenziata di rifiuti cartacei potrà essere aumentato di più di 700.000 tonnellate, di cui oltre 400.000 al Sud. Con benefici anche sotto il profilo ambientale grazie alla diminuzione dello smaltimento in discarica e a una migliore efficienza energetica degli impianti con conseguente diminuzione di consumo di CO₂”.

Per centrare questo obiettivo, spiega Montalbetti, Comieco sta “lavorando con un piano di supporto ai comuni del Meridione, che prevede un investimento di 3,5 milioni. A questo si aggiunge un ulteriore aumento della capacità di trattamento dei rifiuti cartacei a fronte degli investimenti sull’impiantistica generati dai cofinanziamenti del PNRR: 58 progetti in fase di cantierizzazione, la maggior parte nell’area centro-sud del paese”. Tra l’altro, il nuovo accordo ANCI-CONAI (sarà il sesto ciclo) prevede di ottenere un minor livello di “impurità” nella raccolta differenziata, e dunque un miglioramento del riciclo.

Come ha puntualizzato Amelio Cecchini, “proprio a fronte di questo accordo nel 2023 sono stati riconosciuti ai comuni oltre 190 milioni di euro in corrispettivi, con un aumento di 41 milioni rispetto al 2022 per la gestione in convenzione di oltre 2,3 milioni tonnellate di carta e cartone provenienti dalla raccolta comunale.”

I dati regionali sul riciclo

Tornando ai dati a livello territoriale, lo “scudetto” del recupero della carta per gli incrementi nella raccolta va a pari merito alla Sicilia e al Veneto, con una crescita del 9,9%, mentre le Marche hanno registrato una riduzione della raccolta di -2,2%. In termini di volumi, è al Nord che si registra l'aumento più consistente, con oltre 51.000 tonnellate in più rispetto al 2022 (+2,8%). Più della metà di questi volumi arrivano da Veneto, Emilia-Romagna e Liguria. Positive o stabili le restanti regioni, a eccezione di Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, che si presentano con un segno negativo davanti, la cui entità effettiva è irrisoria e pesa per poco più di 200 tonnellate.

È il caso di ricordare che questi dati vanno valutati anche alla luce della nuova e più ampia definizione di rifiuto urbano, che include nel calcolo delle raccolte differenziate anche una quota crescente di imballaggi post consumo provenienti dal circuito commerciale, e gestiti dai produttori al di fuori del servizio pubblico. Volumi la cui effettiva consistenza quindi va attentamente calibrata. Nel complesso è sempre al Sud che si apprezza l'incremento medio annuo più alto tra le tre macroaree (+4,5%). Unica regione in flessione rispetto al 2022 è l'Abruzzo, mentre tutte le altre hanno migliorato le proprie performance.

 

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Immagine: Envato