“Se Cortina vuole essere internazionale, deve confrontarsi con competitor come St Moritz, Gstaad, Courchevel. Per farlo, deve avere un aeroporto come ce l’hanno loro.” Torna sul suo peggiore cavallo di battaglia la Ministra per il turismo (aviotrasportato) Daniela Santanchè durante il convegno Orizzonte Futuro - Le sfide sostenibili per le imprese tenutosi a Cortina d’Ampezzo il 12 luglio: creare un piccolo aeroporto per jet privati e piccoli charter nel cuore delle Dolomiti, a Fiames, piccola località tra Cortina e il parco Naturale di Sennes-Fanes-Braies, un gioiello di natura intaccata, territorio già interessato da pesanti flussi di turismo. Per la ministra però servono sempre più gru e cemento, non paga delle ruspe per le opere legate alle Olimpiadi invernali 2026, dalla nuova superstrada alla invisa pista da bob.

“Per questo evento servono le infrastrutture. Bisogna essere felici di vedere le gru al lavoro. Non si erano mai viste tante gru”, ha chiosato con tono soddisfatto durante l’evento. “I cantieri, percorrendo la statale per venire qui, mi parevano una scocciatura. Ma poi mi sono detta che è un bene, perché vuol dire che si lavora. Oggi sono passata sul nuovo ponte di Crignes, che hanno aperto: che bello […]. I Giochi saranno una occasione importante per far arrivare turisti, da tutto il mondo in tutto il territorio nazionale.” Ma non turisti qualunque: il target preferito di Santanchè sono i super ricchi che migrano tra Dubai, St Moritz e Miami con jet privati e account Instagram da milioni di follower, pronti a spendere e sperperare, comprando chalet o occupando lussuosi 5 Stelle.

Per la ministra Santanchè, che recentemente ha proposto collegamenti in elicottero per Cogne isolata da una frana (ma mai un piano di adattamento ai cambiamenti climatici legato al turismo), l’aeroporto è il vero emblema della sua visione classista del turismo d’alta quota, dove tutto è mercato e se chi compra è un super ricco è ancora meglio. Non capendo però che preservare la natura incontaminata è il vero driver di attrattività e sviluppo delle montagne, creando anche opportunità per i turisti alto-spendenti ma senza intaccare l’identità e la bellezza dei luoghi, che sempre di più cercano modelli di sviluppo opposti a quelli orribili di Gstaad o Courchevel.

Ma per Santanchè il target delle Dolomiti deve essere quello della “riccanza” del Twiga che lei tanto ama, fatta da neo-arricchiti esibizionisti amanti delle auto da corsa, del jet-set di calciatori e influencer rilocalizzati nel Golfo Persico, di VIP da televisione e Youtube, di wanna-be con la “Lambo” a noleggio, dove la montagna è lo sfondo per il lusso da ostentare, le feste cool, gli outfit di Balenciaga, sempre più celebrati nel sottobosco dei social.

La montagna diventa così una risorsa da essere sfruttata dalla affluent class senza cultura, a discapito del ceto medio, che non può più permettersi di fare le vacanze in Val Pusteria o Val Gardena (con buona pace della destra sociale che sembra essere scomparsa dal governo) e delle popolazioni delle montagne del lusso, dove comprare casa diventa proibitivo (basta vedere i prezzi in Val Badia o nell’Alto Cadore). E con buona pace di tutte le promesse di Fratelli d’Italia sui territori e sugli italiani meno abbienti.

La conclusione la lasciamo alla ministra stessa, assiomatica e definitiva: “Non c’è stato un governo nella storia d’Italia che abbia messo la montagna al centro come abbiamo fatto noi”, ha commentato a Cortina. “Nella legge di bilancio 2024 ho fatto inserire 230 milioni di euro per l’ammodernamento e l’efficientamento degli impianti di risalita.” E poco importa se devasteranno valli vergini o rovineranno ulteriormente i paesaggi dolomitici sempre più poveri di neve. Al più si apriranno esclusive discoteche in quota per ballare fino all’alba con quelle belle vette come sfondo per i selfie.

 

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Immagine: Envato