Il Plan de sobriété énergétique lanciato nell’estate 2022 dalla Prima ministra francese, Élisabeth Borne, e dalla Ministra della Transizione Energetica transalpina, Agnès Pannier-Runacher, è giunto all’Acte 2 con il quale Parigi ha deciso di implementare le iniziative tese al raggiungimento dei due obiettivi fissati un anno fa: diminuire i consumi di gas ed elettricità del 10% entro il 2024 e del 40% entro il 2050 rispetto ai numeri del 2019.
Piano sobrietà, II Atto
Che la Francia sia uno dei punti di riferimento a livello europeo per quanto concerne riuso, rigenerazione, diritto alla riparazione e lotta all’obsolescenza programmata è un’evidenza assodata da un’ampia legislazione. Una delle principali discontinuità rispetto a molti Paesi comunitari riguarda la politica dei bonus: se in Italia gli incentivi vengono sistematicamente rivolti all’acquisto di prodotti nuovi, in Francia i bonus réparation premiano i consumatori che decidono di far riparare i propri elettrodomestici o di far rammendare i propri capi di abbigliamento. Quest’approccio misurato ai consumi è alla base del Plan de sobriété énergétique che è entrato nella sua seconda fase all’inizio dell’estate con un documento stilato dai dieci gruppi di lavoro interdisciplinari ai quali hanno preso parte 300 esperti di energia, trasporti, telecomunicazioni, cultura, organizzazione del lavoro, logistica e sport, accanto a rappresentanti del mondo associativo e sindacale.
“Per uscire dalle energie fossili, esiste un presupposto: la sobrietà. La sobrietà non è la decrescita; è cambiare un poco le nostre abitudini, ripensare gli utilizzi ed evitare i consumi inutili”, ha dichiarato la Prima Ministra Borne presentando l’Acte 2 del Plan sobriété, aggiungendo come nell’inverno 2022 -2023 l’appello alla responsabilità della cittadinanza abbia dato i suoi frutti, con un consumo di elettricità e gas che è diminuito del 12%. “Un metodo di concertazione inedito ha permesso al nostro Paese di fare in tre mesi ciò che non aveva saputo fare in trent’anni: ridurre il nostro consumo di energia del 12% in inverno. Questo risultato è il frutto della responsabilizzazione dei grandi attori (Stato, grandi comunità, grandi imprese), ma anche di una notevole mobilitazione collettiva”, ha aggiunto la Ministra Pannier-Runacher.
Se il primo atto si è concentrato sul ripensamento delle pratiche individuali e collettive nei mesi invernali, le 14 misure faro dell’Acte 2 sono state pensate su quattro diverse diverse direttrici: la pianificazione di lungo termine, il periodo estivo, gli spostamenti e i device digitali.
Diffondere una cultura della sobrietà
Il Plan sobriété vede negli studenti di ogni ordine e grado il terreno di coltura per diffondere le buone pratiche nel medio e lungo termine: le statistiche dimostrano come in 9 casi su 10 siano i figli a far cambiare le abitudini in famiglia. La strategia comunicativa rivolta alle nuove generazioni prevede la proposta di azioni concrete a 250.000 eco-delegati diffusi sul territorio nazionale. Un ruolo centrale lo avranno anche le grandi imprese che hanno deciso di proseguire sulla strada del telelavoro, con la consapevolezza di un risparmio energetico quantificabile fra il 20% e il 30%. Lo scorso inverno 3,3 milioni di francesi hanno scaricato l’applicazione Ecowatt che funziona come una sorta di “meteo” della disponibilità energetica. A seconda dei segnali verdi, arancioni o rossi, i consumatori francesi sono informati sui periodi della giornata nei quali il mix della produzione elettrica francese decarbonizzata permette di soddisfare il consumo di elettricità. In questo modo gli utilizzatori della rete sono incoraggiati a pianificare i propri consumi nelle ore più favorevoli.
Inoltre, in queste settimane è in corso di svolgimento un sondaggio per chiedere ai francesi la loro opinione sulla riduzione dell’illuminazione stradale e la limitazione dell’inquinamento luminoso. Nella consultazione sono stati proposti quesiti sulla riduzione della potenza luminosa dell’illuminazione pubblica e degli orari di illuminazione degli edifici non residenziali e delle vetrine degli esercizi commerciali. Anche il mondo dello sport è stato chiamato a fare la sua parte vincolando la concessione della licenza per i club di Ligue 1 e Ligue 2 a un impegno in termini di sobrietà energetica: alle squadre della prima e seconda divisione transalpina vengono richieste la riduzione dei consumi del 10%, la dotazione di luci LED all’interno degli stadi e la diminuzione della climatizzazione nei mesi estivi.
Lo spartiacque dei 26° C
Il numero che ritorna maggiormente nel documento di presentazione del secondo atto del Plan sobriété è il 26, quello della temperatura minima in gradi Celsius alla quale va impostata l’accensione degli impianti di condizionamento. Tutti i settori economici si sono impegnati ad applicare e promuovere questa misura di risparmio energetico. Il Ministero della Transizione energetica ha chiesto ai sindaci dell’Hexagon di garantire la corretta applicazione del decreto Portes fermées emesso lo scorso 5 ottobre 2022, che impone la chiusura dei battenti quando si utilizza un impianto di condizionamento.
I marchi della Grande Distribuzione si faranno promotori di soluzioni alternative all’aria condizionata (ventilatori a soffitto o a terra e dispositivi per ombreggiare). Anche nelle sale cinematografiche i 26° C saranno uno spartiacque: la climatizzazione potrà essere accesa solamente al di sopra di questa temperatura.
Un nuovo modo di concepire la mobilità
Il terzo pilastro del Plan sobriété è la progressiva trasformazione della mobilità. In Francia l’alleggerimento della pressione ambientale esercitata dagli autoveicoli è, per esempio, uno dei punti cardine dell’amministrazione parigina di Anne Hidalgo: negli ultimi nove anni la sindaca di Parigi ha rimodellato il tessuto urbano della Ville Lumière mettendo le persone e non i mezzi al centro della viabilità.
Favorire la mobilità leggera nei grandi centri urbani è solamente una delle strade da intraprendere per una maggiore sobrietà nei trasporti. Come avviene per i funzionari pubblici, anche ai dipendenti del settore privato verrà richiesto di guidare in autostrada a una velocità di 110 km/h, in considerazione del fatto che mantenere questa velocità di crociera rispetto a quella del limite di 130 km/h significa ridurre del 20% le emissioni di gas serra e risparmiare il 20% di carburante. Coerentemente con questa richiesta di sobrietà, un gruppo di 27 aziende francesi (fra cui Carrefour, Crédit Agricole, Renault, Danone, Michelin, Total Energie e Veolia) sta promuovendo soluzioni di trasporto più rispettose dall’ambiente: trasporto pubblico, carpooling e transizione all’elettrico delle flotte aziendali. Le società autostradali trasmetteranno sui loro pannelli, per tutta la stagione estiva, messaggi relativi alla sobrietà, dal risparmio connesso alla limitazione della velocità al ruolo strategico del carpooling.
Infine, a partire dal 2024, il malus delle assicurazioni automobilistiche verrà aumentato per i veicoli con le maggiori emissioni di CO2.
Il buon esempio della politica, l’impegno delle imprese
Sempre a partire dal 2024, ministri, segretari e direttori dell’amministrazione centrale faranno ricorso, in occasione del rinnovamento del loro equipaggiamento tecnologico, a una quota del 100% di telefoni cellulari ricondizionati. Lo Stato, insomma, aspira a essere un modello di sobrietà in materia di consumi tecnologici. In tal senso, le imprese del comparto tecnologico si stanno impegnando per sviluppare attività di reimpiego e ricondizionamento, per migliorare l’accesso a una riparazione di qualità, per mettere a regime sistemi di raffreddamento dei data center e per ridurre la definizione dei video trasmessi in streaming. Infine, le stesse aziende si faranno promotrici, presso i loro dipendenti, delle buone pratiche nell’ambito dell’utilizzo dei prodotti tecnologici, estenderanno ad almeno 5 anni la durata di vita del loro equipaggiamento informatico e adotteranno un approccio di eco-design per i loro servizi digitali.
Fra qualche mese il Governo francese tirerà le somme di questo secondo step sulla strada della sobrietà, un percorso che, come spesso accade, potrebbe diventare un modello da seguire per molti altri Paesi europei.
Immagine: Il Vagabiondo (Unsplash)