Gestione efficiente, investimenti in crescita e bollette tra le più basse d’Italia. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, il 22 marzo, Water Alliance – Acque di Lombardia ha presentato i risultati di uno studio condotto da REF Ricerche, che fotografa lo stato di salute del servizio idrico nella regione.
L’analisi premia il modello collaborativo dei 13 gestori pubblici in house che compongono la rete: Acque Bresciane, Alfa, BrianzAcque, Como Acqua, Gruppo CAP, Gruppo TEA, Lario Reti Holding, MM, Padania Acque, Pavia Acque, SAL, Secam e Uniacque.
Lo studio simula l’operato di un ipotetico “gestore unico lombardo” e lo confronta con altre aree geografiche del Nord, Centro e media Italia, oltre che con gestioni analoghe per densità abitativa, cioè con oltre 400 abitanti per km².
I risultati parlano chiaro: il servizio idrico lombardo si conferma efficiente, sostenibile e di qualità, con costi tra i più bassi del paese per le famiglie. Dal confronto emergono infatti performance tariffarie competitive, una solidità economico-finanziaria allineata alla media nazionale e livelli di qualità tecnica e contrattuale da primi nella classe.
Un risultato che, secondo Water Alliance, conferma la validità di un modello di cooperazione pubblico-pubblico capace di fare sistema e garantire ai cittadini un servizio affidabile e accessibile. "In un contesto nazionale dove la gestione dell’acqua è sempre più sfidante la Lombardia dimostra che è possibile coniugare efficienza, investimenti e tutela della risorsa idrica senza pesare sui bilanci delle famiglie", si legge nella nota diffusa dalla rete.
Fare rete per un bene comune da preservare
Si parla di risorsa, ma in fondo l’acqua è bene comune. “In un contesto di crescente attenzione alla gestione ottimale delle risorse idriche, Water Alliance rappresenta una realtà vincente, capace di porsi in rappresentanza di interessi comuni e condivisi nei confronti degli stakeholder istituzionali, soprattutto nell’ambito dei processi decisionali, attraverso proposte che possano valorizzare il modello in house providing nel dibattito pubblico”, commenta Raffaele Pini, portavoce di Water Alliance e presidente di SECAM. “Dai risultati dello studio condotto da REF Ricerche si evince la bontà della nostra scelta di puntare sulla rete di imprese: continueremo a collaborare per investire e innovare, con l’obiettivo di tutelare una risorsa fondamentale come l’acqua e assicurare un servizio di qualità ai cittadini lombardi.”
Un esempio concreto dell’attività posta in essere da Water Alliance è la creazione, dal 2023, della Rete dei laboratori che, con 22 sedi, 12 laboratori accreditati e 171 addetti, assicura sul territorio un controllo capillare della qualità dell’acqua.
La Rete dei laboratori esegue oltre 150.000 analisi l’anno, monitorando più di 3 milioni di parametri. Una realtà operativa che, sul fronte economico, ha prodotto una riduzione del 45% sui costi unitari delle analisi, traducendosi in un risparmio di 1,1 milioni di euro all’anno per il sistema idrico pubblico regionale.
Collaborazione, efficienza economica e investimenti uniscono la rete Water Alliance
Lo studio entra nel dettaglio e conferma la solidità del modello lombardo: il valore di ricavo garantito (VRG) – che misura il costo medio del servizio idrico per i cittadini – risulta più basso rispetto alla media nazionale e regionale. Un dato che riflette la capacità di Water Alliance di gestire al meglio le risorse economiche, mantenendo il servizio efficiente e accessibile.
Inoltre, anche grazie ai fondi pubblici, tra cui quelli del PNRR, la rete dei gestori lombardi ha messo in campo un piano di investimenti da 3,3 miliardi di euro tra il 2024 e il 2029. Nel solo 2023, gli investimenti effettivamente realizzati hanno superato i 60 euro per abitante, segnando una forte accelerazione rispetto agli anni precedenti.
“Le aziende retiste di Water Alliance hanno in comune un percorso orientato allo sviluppo di azioni, come l’attività di ricerca e di progettazione, che promuovano − attraverso una collaborazione industriale − innovazione, efficienza, razionalizzazione dei processi, economie di scala, scambi di best practice e di informazioni”, sottolinea Michele Falcone, coordinatore dell’organo di gestione di Water Alliance e direttore generale di Gruppo CAP. “Basti considerare, per poter apprezzare il valore delle competenze specifiche e dell’impegno in campo, che nel corso degli ultimi cinque anni le retiste di Water Alliance hanno messo a gara oltre 1,5 miliardi di euro con gare congiunte, oltre ai corsi di formazione erogati internamente dalla Blue Accademy seguiti da più di 400 collaboratori nel solo 2024.”
Qualità del servizio e tariffe contenute
Secondo lo studio condotto da REF ricerche, i gestori della rete Water Alliance offrono prestazioni superiori rispetto ai benchmark nazionali, con indicatori tecnici che parlano chiaro: le perdite idriche sono contenute, l’incidenza di ordinanze di non potabilità è quasi nulla (solo lo 0,005% della popolazione servita), e le interruzioni del servizio sono in continua riduzione, con una forte tendenza verso l’azzeramento delle ore di interruzione.
Inoltre, ben sette gestori hanno ricevuto premi per le prestazioni tecniche, mentre tre sono stati valutati eccellenti dalla ARERA. Anche nel trattamento dei fanghi, 10 gestori sono stati premiati per le loro performance, ricevendo un totale di 760.000 euro, con 2 di loro al top per le performance assolute.
Water Alliance, nel complesso, ha ricevuto 11,8 milioni di euro per premialità legate agli obiettivi di qualità raggiunti, a cui si aggiungono ulteriori 10,2 milioni per il posizionamento nello stadio di eccellenza.
In aggiunta alla qualità tecnica, Water Alliance si conferma leader anche nella qualità contrattuale, con un’attenzione particolare alla trasparenza e alla rapidità dei tempi di risposta agli utenti. I risultati rivelano che Water Alliance applica tariffe tra le più basse d'Italia, senza compromettere la qualità del servizio.
Inoltre, con un impegno verso le fasce sociali più deboli, nel 2022-2023 sono stati erogati 5,6 milioni di euro in bonus sociali e nel periodo 2024-2029 il valore degli aiuti sociali è salito a 5,7 milioni di euro, segno di un crescente impegno per la tutela delle categorie più vulnerabili.
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In copertina: foto di Ivan Bandura, Unsplash