Unicredit ha lanciato un’OPS, un’offerta pubblica di scambio azionario, nei confronti di Banco BPM, un’operazione che vale più di 10 miliardi di euro e che, se portata a buon fine, è destinata a cambiare lo scenario bancario italiano ed europeo. Con l’acquisizione di Banco BPM da parte di Unicredit assisteremmo alla nascita di un colosso finanziario dal valore di borsa pari a 70 miliardi di euro, oltre a 19 milioni di clienti e 5.000 filiali. Numeri che stanno facendo discutere a partire dal Golden Power invocato dal ministro Giancarlo Giorgetti, dalle dichiarazioni di Matteo Salvini fino all’OPS definita ostile dal CDA di Banco Bpm.

L’OPS riguarda Unicredit e Banco BPM, due delle più importanti banche presenti Italia. Considerando i valori di borsa, Unicredit vale circa 60 miliardi, seconda solamente a Intesa Sanpaolo, mentre BPM ha un valore di 10 miliardi di euro. Grazie alla possibile acquisizione, tramite OPS, Unicredit non solo potrebbe superare Intesa Sanpaolo come leader bancario italiano ma guadagnare mercato anche a livello europeo posizionandosi dietro solamente ai colossi UBS e HSBC. Tuttavia, Unicredit e BPM non sono gli unici attori in gioco.

Unicredit, Banco BPM, Crédit Agricole e MPS

Interessati all’OPS vi sono altre banche straniere che detengono parte dell’azionariato dando vita a quello che viene definito un vero e proprio risiko bancario. Fra i principali azionisti di Banco BPM c’è infatti Crédit Agricole che possiede il 12% delle azioni mentre per Unicredit ben il 69% delle azioni è detenuto da investitori istituzionali stranieri. Fra questi la nota banca statunitense BlackRock che detiene il 7% dell’azionariato Unicredit.

Queste le motivazioni che hanno portato alle dichiarazioni di Salvini: "A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come BPM e MPS che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà". Posizione quella di Salvini appoggiata dal ministro Giorgetti che ha invece invocato il Golden Power, una facoltà del governo di intervenire in operazioni economiche che potrebbero minare gli interessi strategici nazionali.

Cos’è un’OPS

OPS è l’acronimo di offerta pubblica di scambio e rappresenta un’offerta di acquisto di azioni da parte di un soggetto, in questo caso Unicredit, in cui il pagamento non avviene tramite denaro ma attraverso uno scambio fra titoli azionari. Nel caso di Unicredit l’offerta pareggia il valore azionario del Banco BPM e questo può significare solo l’intenzione di una successiva fusione.

“In questo caso i titoli di Unicredit offerti a Banco BPM sono di nuova emissione, derivanti da aumento di capitale, anche perché operazioni straordinarie simili hanno, fra le numerose ricadute, effetti sulla patrimonializzazione dell’acquirente”, ha spiegato a Materia Rinnovabile Alberto Dreassi, professore di economia e intermediari finanziari presso l’Università di Trieste.

Per Banco BPM quella di Unicredit è un’offerta ostile

Nella giornata di oggi sono arrivate anche le prime indiscrezioni dal consiglio di amministrazione di Banco BPM, secondo cui l’offerta di Unicredit "non riflette in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco BPM". Una proposta che per il consigliere Mauro Paoloni è da considerarsi “ostile”, un termine che non rappresenta una novità per questo tipo di operazioni ma il cui significato è inequivocabile.

Sulla questione “ostilità” un ruolo importante lo gioca sicuramente Crédit Agricole, un azionista rilevante per BPM che difficilmente vorrebbe cedere questo controllo a Unicredit. Nonostante la possibile “ostilità”, Crédit Agricole ha “una percentuale di voti abbastanza bassa da rendere possibile venire scalzati con questa operazione”, spiega Dreassi. “Se Crédit Agricole avesse il 50% dei voti non funzionerebbe, basterebbe non accettare l’offerta”.

 

Immagine: Denis Matis