Solo il 5% del fondo oceanico è stato esplorato e solo il 7% viene custodito grazie alle riserve e alle aree marine protette. Si tratta di un capitale naturale preziosissimo da scoprire e preservare. Da questa consapevolezza l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha deciso di farsi promotrice del Patto con il Mare per la Terra, progetto nato per favorire la cultura della sostenibilità nell’economia del mare, diffondendo conoscenza, promuovendo politiche di salvaguardia della biodiversità marina e unendo le expertise di imprese, università e ricerca scientifica per proteggere gli ecosistemi marini.
Un patto per proteggere il mare
Il Patto con il Mare per la Terra è stato annunciato presso la sede del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Si pone l’obiettivo di elaborare strategie condivise per raggiungere gli obiettivi esplicitati dagli 11 descrittori, con cui la Commissione Europea definisce i criteri e le norme metodologiche relative alla valutazione del buono stato ecologico delle acque.
“L’obiettivo del progetto è in primis far capire agli italiani che il mare non è solo un luogo di balneazione e con cui si ha a che fare per 15 giorni durante le vacanza – spiega a Materia Rinnovabile l’ideatore del progetto Silvestro Greco, direttore del Laboratorio di Sostenibilità e Economia Circolare di UNISG -Spesso si sottovaluta il fatto che il 50% dell’ossigeno che respiriamo viene dal mare. Alcuni segnali sono davvero preoccupanti, come l’aumento della temperatura superficiale, della salinità e la presenza delle microplastiche”.
Alla presentazione del progetto, che ha visto partecipare anche il ministro Francesco Lollobrigida, è intervenuto Carlo Petrini, Presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, che ha sottolineato i diversi tipi di impatti ambientali che possono danneggiare gli ecosistemi marini. “Il legame tra terra e mare è molto stretto. Ogni nostra azione, compiuta anche a decine di chilometri dalle coste, ha un impatto sul mare: dal consumo d’acqua casalingo all’utilizzo di pesticidi in agricoltura”.
In cosa consiste il Patto con il Mare per la Terra
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (UNISG) ha il compito di aggregare competenze, relazioni, progetti e formazione, a partire dal proprio centro di ricerca interno e del proprio network di sostenitori, tra cui figurano i partner strategici UNISG.
Il Patto con il Mare per la Terra si propone di essere, con la Stazione Zoologica Anton Dohrn, le università e gli enti che aderiranno, il punto di riferimento per la conoscenza delle problematiche relative all’ecosistema marino, a partire dalla promozione di un approccio efficiente al monitoraggio e la gestione ambientale delle acque costiere e portuali.
“Vogliamo mettere assieme il mondo scientifico e imprenditoriale, mondi che solitamente non si parlano – aggiunge Greco – ma non solo riguardo alle attività marine. Basti pensare ai 139mila frammenti di microplastiche per km quadrato presenti nei mari italiani che arrivano prevalentemente da rifiuti da packaging. Stesso discorso vale per altri sistemi produttivi come zootecnico e agricolo che contaminano le acque”.
Il ruolo dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo sarà centrale soprattutto per le attività collegate al cibo del mare. Mettendo a frutto l’esperienza maturata, l’ateneo sfrutterà i contatti con le varie comunità di pescatori e di operatori del settore ittico.
“Il progetto intende costruire una rete di esperienze, competenze e soluzioni per mettere insieme il mondo produttivo con quello della ricerca, le istituzioni con i cittadini – ha dichiarato Roberto Danovaro, professore di Biologia Marina ed Ecologia dell'Università Politecnica delle Marche - consapevoli che tutto quello che facciamo anche lontanissimo dalla costa finisce rapidamente in mare e determina impatti sugli ecosistemi, sulla biodiversità ma anche sulla salute dell’uomo”.
Immagine: Marten Bjork (Unsplash)