Il 2023 è stato caratterizzato dal susseguirsi di sconvolgimenti geopolitici e crisi climatiche che hanno innescato danni all’ambiente e problematiche legate alla gestione sostenibile del territorio. Danni e crisi generate anche delle tante guerre e conflitti che sono in corso nel mondo. L’anno 2023 si è concluso anche con delle notizie importanti per la tutela della biodiversità e dell’ecosistema.

Il WWF ha stilato una lista di progettualità di successo in tema di conservazione e tutela della fauna e dell’ambiente evidenziando alcune priorità da rilanciare anche nel corso del 2024. Mentre gli Stati fanno fatica a progredire verso la sostenibilità, vi sono numerosi progetti imprenditoriali e associativi e una pianificazione transnazionale che rilancia la speranza di un sistema socioeconomico più ecologico.

Una nuova speranza per la sopravvivenza di tigri e koala

Nel corso del 2010 si contavano in natura solo 3.200 tigri, a luglio 2023 il Global Tiger Forum ha stimato complessivamente un totale di 5.574 tigri, con un aumento del 74% rispetto a un decennio fa. Il Bhutan, dove l’ultima indagine ha registrato un aumento del 27% nelle popolazioni di tigri, detiene il record mondiale di avvistamenti di tigri alle quote più elevate (oltre i 4.400 metri), e l’indagine conferma che questi iconici felini si riproducono a diverse altitudini.

Buone notizie provengono anche dall’Oceania, con la cooperazione scientifica e ambientale tra attivisti e mondo accademico. Il WWF dell’Australia ha sostenuto la coltivazione di dieci piantagioni che hanno coinvolto 263 volontari per riportare la vegetazione nelle aree colpite dagli incendi degli scorsi anni. Fra le azioni più importanti il monitoraggio di 72 siti dei koala e 50 nuovi accordi giuridici, Land for Wildlife, con numerosi proprietari terrieri per proteggere 2.464 ettari di habitat dei koala. Il WWF, inoltre, sta lavorando per ripristinare più di 85.000 ettari di paesaggio e ridurre le minacce alla fauna selvatica nativa. Oltre 1.000 fototrappole stanno monitorando il recupero delle specie animali presenti in queste regioni con l’aiuto dell’intelligenza artificiale attraverso il progetto Eyes on Recovery.

Tutela delle coste e tartarughe marine

Il 2023 è stato un anno importante per il mare e la tutela del patrimonio liquido. Sono stati ripuliti oltre 20 milioni di metri quadri di spiagge, fiumi, laghi e fondali in tutta Italia. Tale risultato è stato possibile grazie a Ri-Party-Amo, il progetto nazionale ambientale nato dalla collaborazione tra il Jova Beach Party, Intesa Sanpaolo e WWF Italia. Sono stati realizzati 340 eventi locali e nazionali, giornate all’insegna dell’attivismo civico nel rendere l’Italia più bella e libera dall’inquinamento.

Oltre 10.000 i volontari di Ri-Party-Amo che sono stati impegnati in 179 pulizie delle spiagge, 101 pulizie dei fiumi, 17 laghi e 43 fondali, grazie anche alla partecipazione di WWF Sub, per un totale di 90.266 chili di plastica e rifiuti raccolti. Nel corso del primo mese del 2024, il WWF è ancora al lavoro per la conclusione del programma Ricostruiamo la natura, che prevede lo sviluppo di progetti di ripristino naturale e tutela del territorio attraverso 8 grandi opere di ingegneria naturalistica in altrettante aree, ripristinando gli habitat e migliorando la fruibilità da parte delle comunità locali.

L’estate del 2023 ha visto una grande attenzione mediatica anche sulla tutela dei nidi delle tartarughe marine. Centinaia di volontari hanno collaborato con gli esperti alle attività di conservazione delle tartarughe marine. L’impegno dei volontari è stato determinante per monitorare le spiagge alla ricerca di nidi di Caretta Caretta che, una volta individuati, vengono messi in sicurezza e sorvegliati fino alla schiusa delle uova. La scorsa estate, 20 iniziative di sensibilizzazione sono state rivolte a turisti e residenti, accompagnate dalla liberazione in mare di tartarughe marine curate nei centri specializzati che il WWF gestisce insieme ad altri enti in Basilicata a Policoro, in Puglia a Molfetta e a Torre Guaceto, e in Sicilia a Favignana.

Tutela del cervo italico e della lince

Particolarmente importante il rendiconto ambientale del progetto Operazione Cervo italico che ha come obiettivo quello di creare una seconda popolazione di questa sottospecie endemica, presente solo con 300 individui nella Riserva Naturale Statale Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara. Il progetto prevede la cattura e il rilascio in Calabria di almeno 20 individui per anno, dal 2023 al 2025. Grazie alla collaborazione tra più enti e istituzioni, i primi 20 cervi italici sono stati traslocati a marzo scorso, mentre la seconda fase si è appena conclusa con il rilascio di altri 30 individui nel Parco naturale regionale delle Serre in Calabria.

Anche la lince, l’affascinante mammifero carnivoro presente in Italia, è stato sottoposto a un’intensa campagna di monitoraggio tramite collari satellitari, che permettono la verifica degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità. Attraverso misure di rinforzo genetico e conservazione l’obiettivo è quello di creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Da marzo a giugno 2023, 5 linci sono state rilasciate nella foresta del Tarvisio e nelle Alpi Giulie italiane, costantemente monitorate grazie ai trasmettitori GPS.

Il monitoraggio degli elefanti in Africa

Dall’Africa giungono buone notizie in tema di sinergie istituzionali e accademiche per la salvaguardia dell’elefante africano. Le ultime ricerche elaborate hanno fornito un quadro aggiornato sulla distribuzione degli elefanti. Il gigante africano percorre distanze lunghissime alla ricerca di cibo e acqua ma a causa della difficile convivenza con l’uomo e le sue attività emergono nuove problematiche per la loro sopravvivenza.

La grande sfida è quella di eliminare il diffuso fenomeno del bracconaggio e della perdita di habitat. Sette veicoli aerei hanno sorvolato i cieli effettuando 95 voli in due mesi e perlustrando un’area di 310.865 chilometri quadrati. Lo studio ha stimato la presenza di 227.900 elefanti, distribuiti per il 58% in Botswana, il 29% in Zimbabwe e il resto in Namibia, Angola e Zambia. Un risultato importante che il WWF intende consolidare e migliorare nel corso del nuovo anno.

 

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Immagine: Javier Virues Ortega, Unsplash