La mobilità condivisa è in espansione, con numeri in crescita e la decarbonizzazione sempre maggiore dei trasporti. Questi i dati in sintesi che emergono dal settimo Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato il 5 ottobre a Roma in occasione della Conferenza LESSCARS: decarbonization of urban mobility organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso da MIT, MASE e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile di Cassa Depositi e Prestiti.
Sharing mobility in Italia: I dati
Il 2022 è stato un anno molto positivo per la sharing mobility italiana. Il numero di noleggi totali nel vehiclesharing è cresciuto del 41% rispetto al 2021 per un totale di circa 49 milioni di viaggi. In aumento anche il numero di servizi attivi nelle città italiane e il numero di mezzi a disposizione degli utenti, salito da 89 mila a 113 mila, con un 95% della flotta in sharing a zero emissioni.
Anche il fatturato complessivo generato dal settore del vehicle sharing in Italia è cresciuto, superando i 178 milioni di euro nel 2022, registrando un incremento del 38% rispetto al 2021, (monopattino-sharing +48%; carsharing station-based +72%; bikesharing free-floating +95%).
Sharing mobility e decarbonizzazione
Uno scenario positivo per la decarbonizzazione dei trasporti è stato presentato dall’Osservatorio, secondo cui nell’arco di sette anni si verificherà un ampliamento della quota di auto elettriche già previsto nel Piano Nazionale Energia e Clima (6,6 milioni di elettriche e ibride plug-in nel 2030) e la riduzione del tasso di motorizzazione privato già prevista nella Long Term Strategy Italiana (4,5 milioni di auto in meno nel 2030 rispetto a oggi).
Questo scenario, con un incremento del 30% dell’offerta di trasporto pubblico e di sharing mobility porterebbe a una riduzione di 18 milioni di tonnellate di gas serra (più della metà di quello che deve fare l’intero settore trasporti).
Car sharing, Unsplash
Sharing mobility, Milano si conferma capitale
Crescono i capoluoghi di provincia in cui è attivo un servizio di vehiclesharing, anche se restano solo 67 su 110. Di questi, il 77% si trova in Nord Italia, il 50% al Centro e il 48% al Sud e sulle isole, che però in 3 anni hanno recuperato 15 punti percentuali.
Milano si conferma la capitale della sharing mobility italiana sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta di servizi con 14,8 milioni di noleggi complessivi e 30.700 veicoli a disposizione degli utenti. A seguire Roma, rispettivamente con 12 milioni di noleggi e 29.300 mezzi della flotta in sharing. Milano è inoltre la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023, con un +21% e quasi 1 milione di noleggi ad aprile 2023.
Bike sharing station based a Milano, Pixabay
Crescono biciclette, monopattini e scooter in condivisione
Per quanto riguarda la micromobilità a zero emissioni, il numero di viaggi registrati utilizzando servizi di bikesharing, scootersharing e monopattino-sharing nel 2022 ha superato i 43 milioni. Tutti in crescita i dati dei noleggi dei singoli servizi rispetto al 2021: +108% bikesharing free-floating, +42% scootersharing elettrico, +39% monopattini in sharing, +24% bike sharing station based.
Un dato negativo però è la riduzione dell’offerta di servizi di scootersharing verificatasi a cavallo del 2023, che in Italia ha portato all’abbandono del mercato da parte di alcuni importanti player internazionali, la conseguente diminuzione del 45% nel numero di veicoli e la chiusura di 12 servizi su 22.
Foto: Jonas Jacobsonn, Unsplash
Il car sharing
Nel settore carsharing free-floating è in atto un cambiamento strutturale. La percorrenza media del noleggio è passata dai 7,4 km/noleggio del 2019 ai 12,2 del 2022, mentre la durata media del noleggio è addirittura triplicata, passando da 32 a 109 minuti. Un servizio che si rivolge oggi a segmenti di utenza della sharing mobility diversi rispetto al passato, più orientati agli spostamenti medio-lunghi.
Occorre sottolineare, però, che uno degli aspetti più critici nel 2022 è stata la riduzione del numero di veicoli passati dalle 5.400 auto del 2021 alle 4.600 auto del 2022. Il rischio che si inneschi un circolo vizioso tra scarsità di offerta e riduzione della domanda è da ritenersi dunque alto.
Immagine di copertina: Uriel Mont, Pexels