Gli equilibri nel Parlamento europeo non sembrano stravolti, poche sorprese in Italia e qualche scossone in altri stati, come la Francia in cui Macron ha convocato elezioni anticipate, dopo la diffusione degli exit poll che lo davano a 15 punti in meno di Rassemblement National, di estrema destra. Alle 8 di mattina del 10 giugno 2024, non tutte le schede sono già state scrutinate, ma i risultati delle elezioni europee iniziano a delinearsi in modo chiaro.

Le percentuali di voto

In Italia, i dati forniti dal Ministero dell'interno vedono Fratelli d'Italia raccogliere il 28,8% delle preferenze dei votanti, collocandosi nella posizione di partito più votato. Segue il Partito Democratico con il 24%. Il Movimento 5 Stelle, in terza posizione, arriva al 9,96%, poi Forza Italia al 9,6% e Lega al 9%. Supera lo sbarramento l'Alleanza Verdi Sinistra (AVS) che arriva al 6,7%, mentre non elegerranno europarlamentari le altre liste, come Stati Uniti d'Europa o Azione, che non hanno raggiunto la soglia del 4%.

Alle 10 di mattina, comunque, il dato sull'affluenza alle urne in Italia è definitivo: 49,69%. Ciò significa che oltre la metà degli aventi diritto non ha votato: è record storico di astensione per l'Italia.

Le preferenze per Meloni e la leadership di Schlein

Il dato dell'astensione ridimensiona in ottica relativa le percentuali di voto. Fratelli d'Italia, per esempio, si conferma primo partito in Italia e ha superato la percentuale delle elezioni politiche del 2021 (25,98%) di quasi tre punti, ma con un'astensione maggiore significa che in termini assoluti il numero dei voti è in realtà inferiore. In ogni caso, Giorgia Meloni ha confermato la propria leadership con oltre 2 milioni di preferenze (era candidata in tutte le circoscrizioni), anche se questo, come già preannunicato, non significa che lascerà il proprio incarico di governo per la carica di europarlamentare. La coalizione di governo, quindi, è andata nel complesso bene, anche se gli alleati di Meloni, Tajani e Salvini, non sono arrivati al 10%. Forza Italia, al 9,6% diventa secondo partito di coalizione, superando la Lega che si ferma al 9%.

Anche Elly Schlein vede la propria leadership confermata, anche se le preferenze che ha raccolto non segnano cifre eccezionali (200.000, ma era candidata solo al Centro e nelle Isole). Tuttavia il Partito Democratico ha superato il 24%, una percentuale più alta delle aspettative e di quelle raccolte nelle europee 2019 da Nicola Zingaretti (22,7%) e nelle politiche 2022 da Enrico Letta (19%). Inoltre, sono andate bene anche le candidature più vicine alla segretaria del PD, come quelle di Cecilia Strada (con oltre 257.000 preferenze), di Lucia Annunziata (237.000) e di Alessandro Zan (165.000). Bisogna al contempo segnalare gli ottimi risultati di alcuni esponenti del PD che non avevano sostenuto Schlein alle primarie del partito, come Antonio Decaro, con oltre 490.000 preferenze, Giorgio Gori, 198.000, e lo stesso Stefano Bonaccini, che ha raccolto 376.000 preferenze.

Bene Alleanza Verdi Sinistra, delusione M5S

Hanno festeggiato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. L'Alleanza Verdi Sinistra ha infatti superato le aspettive raggiungendo il 6,9% dei voti ed eleggendo così tre persone all'Europarlamento: Mimmo Lucano (180.000 preferenze), Ilaria Salis (170.000) e Ignazio Marino (45.000). Nelle scorse europee Verdi e Sinistra si erano presentati divisi e non avevano superato la soglia di sbarramento.

Crolla invece il Movimento 5 Stelle, che risulta il terzo partito più eletto ma restando fermo al 9,9% dei voti. Una cifra significativa, sia perché segna il risultato peggiore di sempre per il movimento, ponendolo anche sotto la soglia psicologica del 10%, sia perché sposta Giuseppe Conte in posizione subalterna a Elly Schlein nel rapporto di forza all'interno dell'opposizione.

Il voto giovane e fuori sede

Dati interessanti sono quelli che arrivano dallo spoglio del voto dei cosiddetti fuorisede, le persone che, per la prima volta in Italia, hanno potuto votare fuori dal proprio comune di residenza. La procedura è stata adottata per la prima volta in via sperimentale e non è risultata particolarmente agevole per tempi e modalità di richiesta. Solo il 24% di studentesse e studenti aventi diritto hanno quindi chiesto e ottenuto il permesso di votare fuori sede, ovvero solo il 4% dei circa 591.000 fuorisede presenti in Italia. Solo poi l'80% circa di questi ha effettivamente votato, quindi 19.000 persone circa. I dati sono quindi da contestualizzare ma mostrano comunque che la maggior parte dei voti dei fuorisede (40,35%) è andata all'Alleanza Verdi Sinistra. A seguire Partito Democratico (25,47%), Azione (10,21%), Movimento 5 Stelle (7,84%), Stati Uniti d'Europa (7,64%), Fratelli d'Italia (3,37%), Forza Italia (2,33%), Pace Terra Dignità (1,73%), Lega (0,53%).

Dati che si riflettono nelle proiezioni elaborate da YouTrend, che vedono i giovani (le persone dai 18 ai 29 anni) votare in maggioranza per il Partito Democratico (18%), seguito da Movimento 5 Stelle (17%), Alleanza Verdi sinistra (16%), Fratelli d'Italia (14%), Forza Italia (9%), Stati Uniti d'Europa (7%), Azione (6%), Lega (5%), Pace Terra Dignità (3%).

Cosa hanno votato gli italiani all'estero

Anche il voto degli italiani che risiedono temporaneamente all'estero va in controtendenza rispetto ai risultati globali nazionali. Il più votato dagli italiani all'estero è il Partito Democratico (30%), seguito da Fratelli d'Italia (18,83%), Alleanza Verdi Sinistra (17,15%), Movimento 5 Stelle (7,9%), Stati Uniti d'Europa (6,23%), Forza Italia (4,93%), Azione (4,89%), Lega (3,83%), Pace Terra Dignità (3,32%). Avevano diritto di voto all'estero gli iscritti all'AIRE residenti in un paese dell'Unione Europea ma secondo i dati del Viminale l'affluenza è stata del 7,11%, in calo rispetto alle scorse europee del 2029 (7,85%), quando erano compresi anche i residenti nel Regno Unito.

 

Articolo aggiornato fino alle ore 9.14 dell'11 giugno, quando sono state scrutinate 61.571 sezioni su 61.650 - I dati non rivestono carattere di ufficialità. La proclamazione ufficiale dei risultati è prerogativa degli uffici elettorali territoriali competenti. La ripartizione dei seggi e l'individuazione degli eletti sono da considerarsi provvisori, e non tengono conto di eventuali "opzioni", incompatibilità, surroghe e rettifiche.

 

Immagine: Piero Cruciatti © European Union 2024 - Source : EP