L’Open Day Glass Group è arrivato alla seconda edizione. Lunedì 24 ottobre, oltre un centinaio di ospiti - tra cui 22 industrie vetrarie, partner industriali e multinazionali del vetro - si sono incontrati presso ADI Design Museum di Milano per assistere allo stato dell’arte del comparto, dalla progettazione alla produzione di soluzioni per l’edilizia, il design e l’arredamento. Una giornata che Glass Group, hub italiano della trasformazione del vetro piano che riunisce attorno al proprio marchio 30 stabilimenti produttivi e circa 1000 dipendenti per un totale di 150 milioni di fatturato, ha fortemente voluto per promuovere la sostenibilità della filiera e la decarbonizzazione del patrimonio immobiliare. Senza però dare per scontato il dialogo con il mondo dell’architettura.
Glass Group: fare sistema nell’industria del vetro
Glass Group, primo gruppo della penisola completamente indipendente nel settore della produzione di vetrate isolanti, rappresenta una quota significativa del mercato italiano. E infatti l’obiettivo del gruppo è quello di “fare sistema”. “Siamo estremamente soddisfatti di questi due anni di duro lavoro che ci hanno permesso di intavolare nuove sinergie e partnership strategiche, che consolidano il nostro ruolo di hub di filiera - commenta Daniele Predari, Presidente di Glass Group - Siamo lieti di annoverare 22 aziende vetrarie di grande prestigio e fra i main partner realtà come Fenzi, Forel, Pellini e Technoform; così come Aluvetro, Eurovetro, glassAdvisor, M@DE, OmniDecor fra i partner tecnici. Glass Group è riuscito a mettere attorno al tavolo attori che condividono un progetto comune di crescita. – continua Predari – Il Gruppo è a stretto contatto con la sezione Trasformatori di Assovetro nel settore della trasformazione del vetro piano in Italia che ha fatturato 928 milioni di euro nel 2021, con una crescita del 18,4% rispetto al 2020, che si stima continuerà anche nel 2022 (+10,4%), permettendo al comparto di superare la cifra record di 1 miliardo di euro. In questo contesto si inserisce Glass Group in qualità di “laboratorio” che guarda alle sfide economiche e produttive che attendono tutte le aziende della filiera, dalle più grandi alle più piccole. Il nostro obiettivo è che tutta la filiera della trasformazione del vetro piano cresca in termini di know how diffuso, formazione e capacità di potere d’acquisto, ma anche sul piano del design, dell’edilizia e delle sfide dettate dal comparto dell’abitare e nel campo delle tematiche legate alla sostenibilità”.
Vetro piano fra design e sostenibilità
Il 2022 è l’Anno Internazionale del Vetro. E non a caso l’open day si è svolto nella “casa del design”: Glass Group ha voluto questo secondo appuntamento presso ADI Design Museum per dimostrare come il mondo del vetro debba essere assolutamente capace di dialogare con tutti i comparti che gli sono affini. Non solo produzione e trasformazione quindi, ma anche progettazione e architettura. Glass Group, infatti, è parte di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e di AIPI (Associazione Italiana dei Progettisti d’Interni) con cui partecipa anche alle iniziative di ECIA, l’associazione europea degli architetti d’interni.
I nuovi concetti dell’abitare diventano così strettamente legati alla tematica della sostenibilità. Oltre ad un vivace confronto sulla necessità di investire nella durabilità dei prodotti e recuperare materiali in ottica di risparmio ed economia circolare, durante l’open day sono stati presentati anche alcuni progetti in materia di decarbonizzazione del patrimonio immobiliare; sia all’estero, come nel caso di Energiesprong, che vede Glass Group tra i protagonisti dell’iniziativa insieme a Edera, sia in Italia. Diversi, infatti, gli interventi da elencare in questo ambito: ad opera di Redo Srg il recupero dell’ex macello di Milano con il progetto ARIA, primo Carbon Neutral di Milano. Oppure il focus sul progetto MIND con LendLease e un focus sulle tendenze dell’abitare con Habyt. E ancora, Saint Gobain con tutta una serie di progetti in cui è protagonista il vetro low carbon.
Immagine: Nuno Silva (Unsplash)