L’Unione europea alzerà l’asticella dei suoi impegni climatici, portando l’obiettivo di taglio delle emissioni di gas serra dal 55% al 57% entro il 2030.
L’accordo provvisorio, raggiunto nella notte di giovedì 10 novembre a Bruxelles, ha per oggetto alcune leggi chiave del pacchetto Fit For 55. In particolare, si punta a far pesare di più tutte le soluzioni e i regolamenti che riguardano l’uso di suolo e la gestione delle foreste, ovvero il settore che va sotto l’acronimo LULUCF ( Land Use, Land-Use Change and Forestry). Una revisione al rialzo, insomma, che risponde ai timori di una possibile marcia indietro sull’ambizione climatica di un’Europa provata dalla crisi economica.
La parte del suolo e delle foreste nella rimozione di CO2
L’attuale obiettivo europeo di riduzione delle emissioni è del 55% entro il 2030. Nelle linee guida del pacchetto Fit For 55 non si teneva tuttavia nel giusto conto il contributo alla rimozione di CO2 che potrebbe dare una gestione più resiliente e sostenibile del suolo e delle foreste. Su questo capitolo andrebbe dunque a intervenire la revisione oggetto dell’accordo appena raggiunto dai rappresentanti dell’Europa a 27 Paesi.
In pratica, il target di rimozione di gas serra attraverso il settore LULUCF verrà fissato a 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2030, il che significa circa il 15% in più rispetto all’attuale. Questo consentirà all’UE, come ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, di aggiornare il proprio NDC a un obiettivo del 57% di taglio delle emissioni, in modo da colmare il divario per lo scenario del contenimento a 1,5°C.
Gli Stati membri dovranno cominciare subito ad adeguare le loro azioni al nuovo obiettivo, fermo restando che le regole correnti rimarranno comunque valide fino al 2025. E per assicurarsi che tutti i Paesi lavorino in questa direzione, verranno anche implementati dei sistemi di monitoraggio, reporting e verifica più accurati e geolocalizzati.
Ripristinare l’ambizione climatica dell’UE
“I carbon sink dell’Unione europea sono diminuiti nell’ultimo decennio. Ma questa sera – ha dichiarato il rapporteur Ville Niinistö (Greens/EFA, FI) - abbiamo concordato un importante atto legislativo per assicurare che anche il settore della gestione del suolo faccia la sua parte nell’affrontare la crisi climatica. Abbiamo ora un obiettivo più ambizioso e delle misure per assicurarci che venga perseguito: dati più accurati, requisiti di rendicontazione più severi, più trasparenza e una revisione fissata per il 2025”.
"L'UE sta adottando leggi che le consentiranno di presentare un NDC con un obiettivo del 57% entro il 2030, in linea con il patto di Glasgow. - commenta Luca Bergamaschi, cofondatore del think tank italiano sul clima ECCO - Questo dovrebbe rispondere ai timori che stia facendo marcia indietro sull'ambizione climatica durante le varie crisi, unendosi a RePower EU come passo importante nella giusta direzione.” Tuttavia, conclude, “la credibilità sarà ripristinata solo quando l'attenzione politica si sposterà dagli accordi sul gas al sostegno alle energie rinnovabili su scala globale".
Immagine: Callum Shaw (Unsplash)