Quando una località fortemente legata allo sci alpino decide di allargare i propri orizzonti e guardare oltre: è l’interessante esperienza di Madonna di Campiglio che, da tempo, porta avanti con successo un progetto di valorizzazione del territorio che comprende anche lo scialpinismo e che è culminato in Serodoli and Friends, ritrovo ed escursione verticale (ovviamente con sci e pelli ai piedi) che si è svolto venerdì 4 aprile con partenza dalla Piana di Nambino e che ha visto la partecipazione di una cinquantina di appassionati, tutti accompagnati dalle Guide Alpine locali.

L’iniziativa, che ha preso il via nel 2024, verrà riproposta il 4 aprile di ogni anno per creare un momento di incontro e condivisione, ma anche per mettere l’accento su una attività a cui l’APT locale desidera dare spazio. Attraverso questa giornata ma non solo, come spiega in questa intervista il presidente della APT Tullio Serafini, presente per tutta la giornata con gli sci ai piedi.

Tullio Serafini © Madonna di Campiglio

Più spazio alla pratica dello scialpinismo. Come nasce il progetto e quale è stato il percorso che ha portato a questo risultato?

Il progetto nasce in evidenza alla ristrutturazione della casina di Serodoli, curata dal gruppo guide alpine di Madonna di Campiglio in collaborazione con il comune di Pinzolo. Una struttura immersa in un contesto molto suggestivo e che funge da punto di presidio e di soccorso in caso di necessità. Serodoli and Friends vuole essere un ritrovo scialpinistico capace di coinvolgere appassionati e addetti ai lavori legati al mondo della montagna e alle diverse realtà dello sci per un incontro di socializzazione, reciproca conoscenza e scambio di esperienze.

Serodoli and Friends si basa su una formula di ritrovo scialpinistico e non di raduno. Quali sono le differenze e perché questa scelta?

In un ambito territoriale vocato anche allo scialpinismo, dove chi sceglie lo “sci verticale” assapora il silenzio e il senso di libertà trasmessi dall’attraversamento di spazi solitari, abbiamo voluto trasmettere un messaggio in linea con questo concetto: Serodoli and Friends non è un raduno, ma un ritrovo che prevede un numero limitato di partecipanti, in segno di attenzione verso l’ambiente che intende valorizzare.

Parliamo di “prodotto scialpinismo” nel suo complesso: quali sono le iniziative in merito e che tipo di feedback avete ricevuto?

La proposta del 4 aprile completa un percorso di valorizzazione del “prodotto turistico sci alpinismo” iniziato da tempo e che prevede una serie di iniziative: gli itinerari serali sulle piste da sci Ski alp track by night, percorribili in sicurezza (in quanto liberi dai mezzi battipista e con la presenza del soccorso alpino), nelle serate dedicate (martedì e giovedì verso il rifugio Graffer, sabato in direzione del rifugio Viviani Pradalago, dalle 18.30 alle 22.00). Oltre a ciò, sono stati tracciati 20 percorsi per lo “sci con le pelli” e le ciaspole, costantemente manutenuti su incarico di APT. Inoltre, per promuovere la conoscenza degli itinerari nel gruppo del Brenta e Adamello Presanella, è stato attivato il progetto “scia con le guide” che porta l’appassionato a percorrere questi percorsi in sicurezza con i professionisti della montagna. Grande attenzione anche per gli aspetti relativi alla sicurezza con il “training Park”, il parco per la pratica dell’autosoccorso in valanga che consente di esercitarsi e di acquisire le conoscenze sul campo nell’utilizzo dell'artva e delle attrezzature di emergenza per il soccorso in valanga.

Quali sono le differenze (e le similitudini) tra il target di coloro che si dedicano allo sci alpino e dello scialpinista? Possono essere complementari?

Rileviamo che negli ultimi anni, grazie anche alle iniziative da noi proposte, c’è sempre più desiderio di avvicinarsi allo scialpinismo. Sicuramente da parte dei molti appassionati locali che, post lavoro, possono trovare nello skialp un momento di sport e relax, ma anche da parte di coloro che amano lo sci da discesa, che frequentano la nostra destinazione assiduamente e che la mattina sciano e il pomeriggio poi si dedicano a questa pratica. Le due attività sono quindi assolutamente complementari.

Quanto conta a livello economico, per Madonna di Campiglio, lo sci alpino e quanto lo scialpinismo al momento? Come vede la possibile evoluzione di quest’ultimo?

È Indubbio che lo sci alpino rappresenta l’attività di punta, di prestigio e di forza economica del turismo invernale delle nostre località e lo sarà per molto tempo ancora. Lo scialpinismo è comunque una disciplina che va seguita, stimolata e promossa con cura e attenzione. Rappresenta quel modo di vivere slow la montagna, in intimità e spiritualità, che attirerà sempre più appassionati. Quegli appassionati, insieme ad altri target, che desideriamo coinvolgere e a cui consigliare di frequentare la montagna anche in versione primaverile, estiva ed autunnale, periodi davvero meravigliosi per concedersi una sana vacanza.

Sci alpino e scialpinismo: chi avete dovuto mettere d’accordo? Tra rifugi per aperture, impiantisti e gattisti…

Le varie iniziative messe in campo hanno coinvolto, con un lavoro di sistema, parecchi operatori turistici: società impiantistiche e rifugisti per il progetto Ski alp by night, operatori del “ricettivo” per la promozione di queste attività e guide alpine per l'indispensabile sinergia nell’accompagnare e istruire i praticanti più o meno esperti. Abbiamo trovato la massima collaborazione da parte di tutti.

Prospettive per il futuro?

Per l'estate verrà lanciato un nuovo progetto sul quale l'azienda sta investendo molto: la Via delle Valli. Una progettualità che evidenzia ed esalta l’anima montana del nostro territorio, quella più autentica e più genuina, legata alla storia e alle tradizioni e alla valorizzazione di un territorio unico, dove la ricchezza è la diversità di proposta. 50 valli delle quali vengono messe in risalto le caratteristiche e le ricchezze ambientali ma anche gli aspetti più intimi, l’anima di ogni una. Il tutto raccontato attraverso testimonial locali che ben le conoscono e ne riescono a risaltare gli aspetti più preziosi. Testimonianze e storie amorevolmente raccontate da contadini, guide alpine, allevatori, musicisti, scultori. Per scoprire, per scoprirsi, un cammino che ci porta alla scoperta anche di noi stessi.

 

In copertina: foto di Camilla Pizzini