“Il servizio idrico integrato è un’attività ad alta intensità energetica, che consuma fino al 3% della produzione totale di energia a livello mondiale e contribuisce a oltre l’1,5% delle emissioni globali di gas serra.” A dirlo è Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo CAP, che ha annunciato il taglio del 42% delle emissioni dirette e indirette da consumi energetici, e una riduzione del 25% delle emissioni indirette della propria catena del valore.

La green utility, che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha aderito alla Science Based Target initiative e si impegna a ridurre le emissioni di gas serra adottando una strategia basata sulle più recenti evidenze scientifiche. L’obiettivo è ridurre le emissioni assolute di gas serra, cioè le emissioni dirette e quelle legate al consumo di elettricità, vapore o calore (Scope 1 e 2) del 42% entro il 2030 rispetto all'anno di riferimento 2021. Inoltre, ridurrà del 25% le emissioni indirette della propria catena del valore (Scope 3), cioè quelle legate ai beni e servizi acquistati, alle attività legate ai combustibili e all’energia, ai rifiuti generati durante le operazioni e all'uso dei prodotti venduti entro lo stesso arco di tempo.

Quello dei servizi idrici è un settore “assolutamente imprescindibile per la vita dei cittadini”, continua Russo, “ma che presenta fonti emissive molto particolari, come quelle legate alla depurazione. Per questo già nel 2019 abbiamo adottato un Piano di Sostenibilità con il quale ci siamo impegnati a raggiungere ambiziosi traguardi di riduzione delle emissioni climalteranti e del consumo energetico. Un impegno che ribadiamo ancora una volta scegliendo di fare non ciò che è facile, ma ciò che è necessario per costruire un'economia più sostenibile”.

SBTi ha approvato gli obiettivi fissati da CAP secondo il proprio protocollo di convalida e seguirà anno per anno il percorso intrapreso dalla green utility lombarda.

La Science Based Target initiative (SBTi)

La Science Based Target initiative (SBTi) nasce nel 2015 dalla collaborazione fra CDP (Carbon Disclosure Project), il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (WRI) e il WWF con l’obiettivo specifico di supportare le aziende in tutto il mondo a dimezzare le proprie emissioni entro il 2030 e a raggiungere il net-zero entro il 2050. SBTi promuove l’adozione di buone pratiche per fissare obiettivi basati su evidenze scientifiche, in linea con quanto stabilito nel 2015 dall’Accordo di Parigi in merito al riscaldamento climatico, che prevede il contenimento del riscaldamento globale a 1,5°C.

L’adesione a SBTi si articola in cinque fasi: la dichiarazione da parte dell’azienda di impegnarsi per raggiungere determinati obiettivi, la definizione dei target da raggiungere, la valutazione e l’approvazione di tali obiettivi da parte di SBTi, la condivisione del percorso strategico per perseguirli con tutti gli stakeholder e il monitoraggio annuale dei risultati ottenuti. Nel mondo sono già quasi 7.500 le aziende che hanno aderito al SBTi, tra quelle che già hanno ricevuto l’approvazione rispetto agli obiettivi di riduzione delle proprie emissioni di gas serra e quelle che si sono impegnate nel fissare i target da raggiungere.

 

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Immagine di copertina: Envato