Responsabile, inclusivo, sostenibile, trasparente. Al mondo del business e delle imprese viene oggi richiesto molto più che essere “semplicemente” efficiente e profittevole. In un’era di policrisi, il settore privato è sempre di più chiamato accanto al pubblico ad agire come attore del cambiamento, sul piano economico, sociale e ambientale, integrando nelle politiche aziendali gli obiettivi, ormai ben noti, dell’Agenda 20230 delle Nazioni Unite. È questo il concetto alla base della governance trasformativa.
A questo nuovo approccio per il mondo del business e delle imprese era dedicata la nona edizione del Business & SDGs High Level Meeting, l’evento annuale promosso da UN Global Compact Network Italia che si è tenuto il 23 maggio a Milano, ospitato da Pirelli & C. Il meeting, che in Italia viene organizzato dal 2016, è stato come di consueto un’occasione di confronto e dialogo che ha coinvolto quest’anno 25 CEO, presidenti e top manager italiani.
Cos’è la governance trasformativa
Il focus dell’edizione 2024 del Business & SDGs High Level Meeting è stata la governance trasformativa, una nuova concezione di gestione aziendale che incorpora una serie di valori e impegni oggi imprescindibili, come appunto la sostenibilità e la trasparenza.
Secondo i dati dell’Edelman Trust Barometer 2023, citati durante l’incontro, a fronte di una crescente sfiducia nelle istituzioni, negli ultimi anni è invece aumentato il credito dato al settore privato, visto spesso come attore sociale più etico e competente. Il mondo delle imprese deve quindi, da un lato, dimostrarsi all’altezza delle aspettative, promuovendo business più responsabili, inclusivi e sostenibili. Dall’altro, è chiamato a obblighi di trasparenza e rendicontazione sempre più precisi e stringenti. Integrare queste esigenze nella gestione del business vuol dire adottare un approccio di governance trasformativa.
Come avere un’efficace governance trasformativa
“La governance trasformativa modifica la tradizionale concezione di corporate governance, superando la logica di gestione del rischio e proponendo un nuovo approccio più strutturato, articolato e olistico”, ha esordito Marco Frey, Presidente di UNGCN Italia. Come viene raggiunto questo nuovo approccio lo ha spiegato nel dettaglio Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia: “Il concetto di governance trasformativa implica un pieno coinvolgimento di tutti gli stakeholder aziendali, sia all’interno che all’esterno del perimetro dell’organizzazione. Internamente, il CDA deve guidare l’impresa e perseguire il successo delle strategie di sostenibilità. Al tempo stesso, per garantirne la piena integrazione e attuazione nei processi decisionali e operativi quotidiani, è importante che le competenze di sostenibilità siano pervasive e presenti a tutti i livelli, dal top management ai dipendenti, in modo che il tema diventi parte della cultura interna”.
Dal punto di vista esterno “le partnership multistakeholder e le azioni collettive sono estremamente rilevanti. Una forte alleanza con le catene di fornitura e associazioni di categoria consente ai big player di agire da supporto, accompagnamento e traino delle imprese di piccole dimensioni e attuare, così, percorsi di transizione solidi e coerenti, fondamentali per la competitività dell’impresa stessa e dell'economia in generale.”
Infine, secondo il professor Alessandro Carretta, ordinario di economia degli intermediari finanziari dell’Università di Roma Tor Vergata, il segreto per un’efficace governance trasformativa è avere un consiglio di amministrazione il più possibile inclusivo e ben disposto all’innovazione. “Il CDA – ha spiegato ‒ per emanare una buona governance deve possedere diversi elementi, fra cui lungimiranza strategica, senso etico, indipendenza di giudizio dei suoi membri, competenza adeguata e impegno attivo, capacità di lavorare come squadra. Infine, deve includere le diversità, non solo di genere, ed essere eterogeneo. Il buon CDA non deve cedere al conformismo che uccide l’innovazione, ma saper prendere decisioni scomode e coraggiose che portano sempre una migliore competitività dell’azienda.”
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