In quale modo le principali aziende europee del settore energia comunicano la propria strategia di transizione energetica? È questo il punto focale della ricerca .trust Energy, condotta e presentata a inizio febbraio da Lundquist durante il webinar Energia e persone: un nuovo racconto della transizione, al quale hanno partecipato esponenti di 25 aziende leader nel settore Energy, oltre al direttore di Materia Rinnovabile, Emanuele Bompan, in qualità di relatore.
Lundquist, società internazionale di consulenza in ambito comunicazione corporate e sostenibilità, si contraddistingue sul mercato per il suo approccio rigoroso, fondato su ricerche che misurano trasparenza, affidabilità ed efficacia della comunicazione aziendale. L’edizione “verticale” dedicata al tema energia della ricerca .trust rientra infatti in un format che prevede ulteriori approfondimenti settoriali, dedicati rispettivamente al Finance e al Pharma.
Con l’UE che guida il percorso verso la trasparenza e la responsabilità nella sostenibilità, è infatti fondamentale che le aziende adattino una propria narrativa per riflettere un impegno autentico che vada oltre la semplice divulgazione, rafforzando così la propria credibilità agli occhi degli stakeholder. Analogamente, il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump sollecita profondi interrogativi in merito ai possibili scenari futuri e alle ripercussioni sulle strategie operative e comunicative.
Con gli interventi di Sara Rusconi, Simona Ortelli e Sasja Beslik, Lundquist ha offerto una panoramica completa sul tema, presentando anche alcune case-history di notevole interesse, come quelle relative alle aziende scandinave Ørsted e Vattenfall, e approfondendo la ricerca sulle competenze chiave e sulle aree di miglioramento delle aziende prese in esame.
La comunicazione aziendale tra punti di forza e aspetti migliorabili
Se nei paesi nordici la comunicazione presta maggiore attenzione ai diritti umani e alla Just Transition, suggerendo un approccio più equilibrato tra decarbonizzazione e responsabilità sociale, le aziende italiane si distinguono per l’innovazione, dimostrando un forte impegno nel guidare la transizione con soluzioni ad hoc.
Chi non si limita alla mera compliance, ma dimostra di saper abbracciare efficacemente anche opportunità sociali inclusive, può guadagnare la fiducia della società e posizionarsi come leader nella nuova era dell’energia. Le imprese italiane monitorate nella ricerca Lundquist sono: A2A, Acea, Edison, Enel, Eni, ERG, Hera, Iren, Italgas, Prysmian, Saipem, Snam e Terna. Il protocollo di analisi utilizzato da Lundquist si basa su 140 criteri, fornendo una valutazione mirata su come le aziende energetiche europee esprimono le proprie ambizioni di transizione attraverso i propri siti web e i propri profili LinkedIn, individuando al contempo le aree di miglioramento.
In base a questi parametri sono emersi risultati soddisfacenti sulle iniziative Net Zero (il 52% delle aziende europee ha una strategia chiara e strutturata), ma bassi punteggi sui temi dei diritti umani (27%) e della transizione giusta (22%), strettamente connessi agli impatti sociali legati alla decarbonizzazione. Non è soddisfacente nemmeno l’impegno profuso nell’advocacy per promuovere la transizione: il divario rispetto alla strategia causa un deficit di credibilità per le aziende che non promuovono attivamente ciò che dichiarano.
In copertina: immagine Envato