Italia verso la procedura d'infrazione per deficit eccessivo. Lo ha comunicato oggi, 19 giugno, la Commissione europea dicendo che "intende proporre al Consiglio di avviare procedure di disavanzo eccessivo basate sul deficit" nel luglio 2024 per Italia, Francia, Belgio, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Malta. Che si vanno a sommare alla Romania, per cui la stessa procedura è stata avviata nel 2020.

La Romania è in realtà in una fase più delicata perché, come ha spiegato il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis, "non ha intrapreso azioni efficaci. Il suo deficit era ben al di sopra dell'obiettivo raccomandato del 4,4% del PIL, mentre lo sforzo fiscale è stato sostanzialmente inferiore a quello richiesto".

Italia in procedura d'infrazione per deficit eccessivo

L'Italia ha un rapporto tra deficit e PIL ben superiore (7%) a quello previsto dalle regole europee (3%). Dopo la sospensione per il periodo pandemico da Covid (con la clausola di salvaguardia generale, General Escape Clause) il Patto di stabilità torna a essere applicato per la prima volta nella formula rinegoziata in vigore da fine aprile. Quello di oggi "è il primo passo nel processo di apertura di una procedura d'infrazione per i disavanzi eccessivi", ha spiegato il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni.

"Spetterà al Consiglio di luglio adottare una decisione che stabilisca l'esistenza di un disavanzo eccessivo in questi stati membri. Le raccomandazioni della procedura per i disavanzi eccessivi saranno proposte solo a novembre, per garantire la coerenza con il percorso di aggiustamento definito nei piani a medio termine." Tutti gli stati membri devono ora presentare i propri piani strutturali e di bilancio a medio termine entro il 20 settembre. Anche l'Italia dovrà quindi presentare entro questa data il proprio piano in cui spiega come intende riallineare il bilancio, in un percorso che si prevede comunque guidato e seguito dall'Europa.

Per quanto riguarda Italia e Francia, ha aggiunto Gentiloni, "gli squilibri fiscali e i rischi per la sostenibilità dovrebbero essere ridotti attraverso il rispetto delle traiettorie fiscali definite nei piani a medio termine nel quadro di governance economica riformato, coerenti con la procedura per deficit eccessivo". 

Era una decisione "ampiamente prevista" ha commentato Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia. "Lo avevamo detto già un anno fa. D'altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%. [...] Abbiamo un percorso, che abbiamo avviato dall'inizio del governo, di responsabilità e di finanza pubblica sostenibile apprezzata dai mercati e dalle istituzioni europee. Andremo avanti così." Nei fatti, però, l'Italia è sotto sorveglianza.

Le parole di Paolo Gentiloni

"Non è un ritorno all'austerità", ha specificato in conferenza stampa Gentiloni. "Oggi abbiamo delle regole più attente al ciclo economico, quindi evitano di imporre misure severe se ci fosse una situazione di recessione, al tempo stesso credo che due obiettivi siano evidenti. Il primo è la prudenza nella spesa corrente, il secondo è che noi abbiamo una massa di risorse per investimenti che è straordinaria. So benissimimo che spesa corrente e spesa per investimenti non sono vasi comunicanti quindi non si compensano ma spendere con rapidità ed efficienza le grandi risorse europee del PNRR è l'antidoto migliore per i rischi della crescita che qualcuno potrebbe vedere e l'Italia può assolutamente evitare."

"Dobbiamo dare messaggi di fiducia", continua Gentiloni. "Lo stato dell'economia europea, dopo un 2023 difficile in cui abbiamo evitato la recessione per un soffio, è quello di una graduale ripresa. Il deficit sta comunque calando nell'insieme dell'Unione Europea e nelle nostre previsioni andrà sotto il 3% già l'anno prossimo, quindi non c'è nessuna ragione di allarme. Anche perché le decisioni che abbiamo annunciato oggi erano ampiamente previste. [...] Lo stato dell'Unione Europea autorizza alla fiducia e a prevedere una crescita progressiva nella seconda metà di quest'anno e l'anno prossimo. Se continuano la crescita e il declino dell'inflazione, la Banca centrale continuerà ad allentare la politica monetaria. Certo serve l'impegno di tutti, ed è proprio l'impegno che noi chiediamo, in particolare ai paesi con livelli di debito particolarmente alti."

Cos'è una procedura d'infrazione

La procedura d'infrazione è avviata verso uno stato membro quando la Commissione europea rileva la violazione di una norma europea, che può essere una mancata attuazione di una norma oppure una disposizione o una pratica amministrativa nazionali che risultano con incompatibili con le norme europee.

 

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Immagine: Paolo Gentiloni fotografato da Lukasz Kobus © European Union, 2024