Il 10 aprile 2025, la commissione attività produttive della camera ha approvato, con un mese e mezzo di ritardo, alcuni emendamenti al decreto bollette, a firma Silvio Giovine (FdI), che hanno conseguenze sulla fruizione del bonus elettrodomestici 2025.

Tra le modifiche, l’eliminazione del riferimento a elettrodomestici ad alta efficienza energetica, l’accesso al bonus tramite la piattaforma online di PagoPa e lo sconto applicato direttamente in fattura.

Tuttavia, va ricordato che per poter godere dell’agevolazione, manca ancora un passaggio: l’approvazione del Ministero delle imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’economia, che però dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.

Che cos’è il bonus elettrodomestici 2025

Il bonus è un contributo per l’acquisto di elettrodomestici che potrà arrivare al massimo al 30% del costo di acquisto e comunque fino a 100 euro per ciascun prodotto. Questa cifra può salire a 200 euro se il nucleo familiare dell’acquirente ha un ISEE sotto i 25.000 euro.

Per il 2025, sono disponibili in totale 50 milioni di euro. Il 3,8% di questi fondi sarà utilizzato per pagare PagoPa e Invitalia, che si occuperanno della gestione del sistema. Pertanto, ammontano a 48,1 milioni di euro le risorse effettive per cittadini e cittadine.

Va notato che il bonus elettrodomestici 2025 sarà valido solo sull’acquisto dei grandi elettrodomestici, come per esempio frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie. L’elenco preciso verrà reso disponibile quando il decreto entrerà pienamente in vigore.

Inoltre, l’agevolazione varrà solo se si acquista un prodotto realizzato in uno stabilimento situato nell'Unione Europea. Per ottenere il bonus per comprare un nuovo elettrodomestico, bisognerà smaltirne un altro, che dovrà necessariamente avere una classe energetica più bassa rispetto a quello che si intende acquistare.

Come funziona il bonus elettrodomestici

Un’altra novità introdotta dall’emendamento del 10 aprile è relativa alla procedura di pagamento. Il sistema che gestirà il bonus elettrodomestici 2025 sarà infatti la piattaforma online PagoPa, a cui è possibile accedere tramite l’identità digitale Spid o la carta d’identità elettronica. Questa scelta si diversifica da quella usata in precedenza per altri tipi di bonus, il cosiddetto “click day”.

In seguito, chi avrà fatto l’accesso potrà prenotare il bonus, che riceverà in forma di voucher digitale (probabilmente un QR code), da utilizzare presso i rivenditori per ottenere uno sconto, che verrà applicato direttamente in fattura.

Salvare il Made in Italy o aiutare le famiglie?

Il bonus elettrodomestici è stato introdotto con la legge di bilancio 2025 (che si vota a dicembre dell’anno precedente). Il provvedimento di attuazione era atteso entro fine febbraio 2025, ma ci sono stati dei ritardi dovuti proprio alla questione della classe energetica.

Inizialmente, infatti, la norma prevedeva che il bonus elettrodomestici 2025 potesse essere concesso solo per l’acquisto di prodotti appartenenti almeno alla classe energetica B, prodotti nel territorio dell’Unione Europea, dopo aver consegnato il vecchio elettrodomestico da sostituire.

Tuttavia sono pochissimi, o addirittura assenti, gli elettrodomestici di classe energetica A e B prodotti in Italia. La norma originaria avrebbe quindi penalizzato il Made in Italy, e per questo è stata modificata. Modifica che però è stata accolta da pareri contrastanti.

Infatti, se da un lato ne potrebbero beneficiare le aziende produttrici di elettrodomestici italiane, dall’altro ci potrebbero essere altri impatti sottovalutati sui consumi energetici dei prodotti.

“È un bene aiutare le famiglie perché vivono in una condizione economica sempre più disagiata per cui è bene aiutarle anche nel rinnovamento degli elettrodomestici”, ha spiegato a Materia Rinnovabile Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente. “Tuttavia, aver tolto il riferimento alle classi energetiche è un errore impattante, perché va contro al fatto che acquistando una classe energetica superiore, e quindi più efficiente, si consente alle famiglie anche di risparmiare in bolletta. Invece così rischiamo semplicemente di far comprare alle persone l’elettrodomestico più costoso, che quindi poi pagano in bolletta.”

 

In copertina: immagine Envato