Sembra strano che un paese non certo noto per le ore di sole abbia investito e creduto molto nel solare, tanto da essere al primo posto nell’UE per capacità solare pro capite. Dopo anni di dominio tedesco, già nel 2021 e poi anche nel 2022 il paese dei mulini si è attestato in prima posizione, davanti a Germania, Danimarca e Belgio, con oltre 1.000 watt per abitante, un aumento del 28% rispetto agli 815W pro capite del 2021.

Nel 2022, la capacità totale di pannelli solari installati è aumentata in media del 30% rispetto al 2021, mentre la produzione di energia da pannelli solari è aumentata del 46% rispetto all'anno precedente, principalmente grazie all’utilizzo di nuovi impianti. La quota di energia solare (elettricità e calore) utilizzata sul consumo totale di energia è cresciuta così dal 2,1% nel 2021 al 3,3% nel 2022. Il contributo maggiore lo danno le imprese: quasi il 60% di questa produzione proviene da pannelli solari installati su edifici commerciali, mentre il resto proviene da costruzioni residenziali.

I Paesi Bassi hanno una capacità installata totale di poco meno di 24,4 gigawatt, corrispondente a 1.386 watt per ogni abitante, ovvero 3,5 pannelli solari, una quantità senza precedenti. Essere i front runner dell'energia solare implica anche che i neerlandesi saranno i primi a imbattersi in problemi legati alla capacità e alla congestione della rete. Nei prossimi anni la rete elettrica raggiungerà la sua capacità massima in diverse località e gli operatori di rete stanno lavorando per innovare ed espandere la rete elettrica, realizzando centinaia di adeguamenti e attività di ricostruzione che comporteranno disagi.

I proprietari di aziende e le istituzioni vedono già oggi aumentare i tempi di attesa per la connessione alla rete e la capacità di rete richiesta. La limitata capacità di rete disponibile costringerà sia il segmento residenziale che quello commerciale a proporre progetti e innovazioni intelligenti nei prossimi anni. Problemi e opportunità che richiedono una cooperazione di ampio respiro tra il governo e l'industria.

Investimenti sostenibili tra pubblico e privato

Come in tante altre nazioni sviluppate, anche nei Paesi Bassi la domanda di energia continua a crescere, mentre l’estrazione del gas nella zona di Groningen, interrotta lo scorso ottobre salvo casi di assoluta emergenza, cesserà definitivamente da ottobre 2024. Gli obiettivi governativi sono chiari: entro il 2030, il 70% di tutta l'elettricità neerlandese dovrà provenire da fonti rinnovabili, da turbine eoliche offshore e onshore e da pannelli solari sui tetti e nei parchi solari. Una sfida che, accompagnata dall’ambizioso obiettivo zero emissioni entro il 2050 e dalla necessità di mantenere l'affidabilità della fornitura, impone scelte strategiche e investimenti efficaci.

Il Rijksdienst voor Ondernemend Nederland (RVO), agenzia statale che gestisce il programma SDE++ per le energie rinnovabili, ha allocato 13 miliardi di euro nel 2022 e 8 miliardi nel 2023 per lo sviluppo del settore con sovvenzioni per produrre parti essenziali di elettrolizzatori, batterie e pannelli solari. Parallelamente all’Investeringssubsidie Maakindustrie Klimaatneutrale Economie (IMKE), schema di incentivi per rendere l’economia olandese climate neutral, nel giugno dello scorso anno il governo neerlandese ha stanziato 2,6 miliardi di euro del Nationaal Groeifonds (fondo nazionale per la crescita), per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione nei settori del clima, dell'energia, dell'alta tecnologia, della digitalizzazione e della sanità.

Gli investimenti non si limitano al settore pubblico, anzi. Privati cittadini hanno a disposizione diverse piattaforme per investire i propri risparmi nella transizione energetica. ZonnepanelenDelen e DuurzaamInvesteren sono solo due dei portali per investire, a partire da poche centinaia di euro, in progetti per l’installazione di pannelli solari, in aziende che si occupano dello stoccaggio di energia (le Rhino Batterij di GIGA Rhino sono state finanziate, ad esempio, per quasi 7 milioni di euro con il crowdinvesting) o in startup come Refurb Battery che sviluppa, costruisce, possiede e gestisce soluzioni di accumulo di energia basate su batterie usate per la mobilità elettrica.

Una roadmap per lo stoccaggio di energia

In prospettiva, i Paesi Bassi saranno un esportatore netto di elettricità e in molti momenti l'energia rinnovabile dovrà essere immagazzinata. Batterie e stoccaggio sono, in effetti, un altro elemento chiave del sistema. Man mano che viene utilizzata una maggiore quantità di energia rinnovabile e la rete elettrica si congestiona, i progressi nelle tecnologie di stoccaggio sono centrali per la gestione dell’energia, considerata anche la necessità di scorte strategiche e di sicurezza nell’approvvigionamento.

Lo scorso giugno, il Ministro del Clima e dell'Energia Rob Jetten ha presentato la roadmap per lo stoccaggio di energia attraverso una lettera al Parlamento. “La produzione di energia in un sistema di energia rinnovabile proviene quasi interamente da fonti variabili come l'eolico e il solare”, si legge nel documento. “Le differenze potenziali tra domanda e offerta saranno quindi maggiori rispetto al sistema energetico precedente, che consisteva principalmente in centrali elettriche controllabili a carbone e a gas e nel riscaldamento a gas naturale. […] Mantenere il sistema energetico in equilibrio richiede flessibilità, che può essere fornita in varie forme: gestione flessibile della domanda, controllo della potenza (senza utilizzo di CO2), interconnessione (con altri paesi), conversione e stoccaggio dell’energia."

Realizzata con il contributo dei diversi stakeholder del settore, la Routekaart Energieopslag, ovvero la roadmap per lo stoccaggio di energia, traccia le azioni da intraprendere per promuovere l'accumulo di energia (stoccaggio di elettricità, molecole e calore) fino al 2035 e oltre. Il documento contiene, in particolare, un'analisi dello status quo e una panoramica degli sviluppi previsti, un inventario di azioni volte al successo del settore con specifici titolari di azioni e scadenze mirate e, infine, un'analisi approfondita in preparazione delle scelte politiche da compiere per la visione di lungo termine del Piano nazionale del sistema energetico (NPE).

Aziende in crescita tra infrastruttura di ricarica e tecnologia solare

Parallelamente alla cruciale leadership governativa, emerge lo spirito imprenditoriale delle aziende neerlandesi che si stanno facendo strada sul mercato europeo. Finanziatasi attraverso piattaforme di crowdinvesting e non solo, Fastned, azienda leader nelle infrastrutture diffuse per i veicoli elettrici, nel 2024 aprirà la prima stazione di ricarica in Italia. Dalla Costa Azzurra alla Scozia, l’azienda di Amsterdam è oggi attiva in 8 paesi con 1.700 colonnine di ricarica in 300 luoghi diversi. Innovative sono anche le stazioni di ricarica ispirate alla natura e agli alberi, con un fusto verticale, rami e una chioma di foglie rivestite di pannelli solari. Fastned è in buona compagnia tra le aziende in espansione all’estero la cui visionarietà e le cui risorse si sono concentrate nella creazione dell’infrastruttura, elemento cruciale per la transizione.

Fondata nel luglio 2022 come joint venture tra Daimler Truck, Traton Group e Volvo Group, Milence ha aperto la prima stazione pubblica di ricarica elettrica per veicoli pesanti lo scorso dicembre a Venlo, nel Noord-Limburg, a cui segue una stazione a Rouen in Francia e ad Anversa in Belgio. L’obiettivo è costruire l’infrastruttura per permettere la transizione a zero-emissioni del trasporto su mezzi pesanti con il target a breve termine della realizzazione di 1.700 punti di ricarica pubblici ad alta capacità in tutta Europa entro il 2027.

Lo scorso febbraio, inoltre, Soly, B-Corp olandese tra le principali aziende europee nel settore della generazione e dell'accumulo di energia decentralizzata attraverso pannelli solari, batterie e stazioni di ricarica, già attiva in sei paesi, ha annunciato l’espansione in Italia, Spagna, Francia e Scandinavia insieme alla chiusura di un round di Serie B da 30 milioni di euro.

Sempre a febbraio, SolarDuck, leader nella tecnologia solare fotovoltaica galleggiante offshore (OFPV), ha firmato un accordo di collaborazione con le italiane Green Arrow Capital e New Developments per un progetto ibrido eolico-solare offshore in Italia. Il parco sarà situato nel golfo di Taranto, al largo della costa di Corigliano-Rossano, in Calabria. Il parco, che punta a generare oltre 160 GWh di energia solare all’anno, prevede 28 turbine eoliche galleggianti per una capacità eolica di 420 MWp, oltre a un parco OFPV da 120 MWp, per una capacità complessiva di 540 MW. Il progetto è ora in fase di autorizzazione con data prevista per l'entrata in esercizio nel 2028.

 

SCARICA E LEGGI IL NUOVO NUMERO DI MATERIA RINNOVABILE: ENERGIA

 

Questo articolo è disponibile anche in inglese / This article is also available in English

 

Immagini: We Drive Solar

 

Questo contenuto è realizzato grazie al supporto degli sponsor

 

© riproduzione riservata