Sono aperte le candidature per il premio alla migliore tesi di laurea magistrale/specialistica negli indirizzi ambientale, agronomico, forestale, ingegneristico, statistico, matematico, delle università presenti nel territorio di Emilia-Romagna, Veneto e Umbria.
Il premio è bandito dal Consorzio interuniversitario nazionale per le scienze ambientali (CINSA), con fondi messi a disposizione dal gruppo Agugiaro & Figna Molini, che produce e vende, in Italia e all’estero, farine e semilavorati per artigiani, industrie, GDO e grossisti. Le tre regioni interessate sono quelle in cui il gruppo possiede i propri impianti molitori.
L’apertura del premio, alla sua seconda edizione, è stata annunciata durante una serata-evento che si è svolta nella sky room del gruppo, luogo, come ha spiegato Marco Benedetti, consulente del CINSA, “deputato all’incontro e allo scambio culturale”, soprattutto di quella che viene definita “la Comunità dei Molini”.
Il premio
Per questa seconda edizione, il premio è rivolto all’ambito tecnologico e digitale, quindi in particolare a tesi di laurea che propongono soluzioni a problemi legati al settore agronomico, boschivo e forestale, come miglioramenti della gestione del territorio, utilizzo efficace e sostenibile dell’ambiente e la sua salvaguardia tramite l’utilizzo e l’implementazione di nuove tecnologie legate alla sensoristica Internet of Things e intelligenza artificiale, big data georiferiti, modelli matematici.
Il premio previsto è pari a 2.500 euro, per tesi discusse o consegnate tra il 1° Giugno 2022 e il 30 Giugno 2024. Tuttavia, spiega Benedetti, il Gruppo Agugiaro & Figna potrebbe decidere di erogare ulteriori fondi se ritiene più tesi meritevoli, come successo nella scorsa (e prima) edizioni, quando sono state premiate altre due tesi in aggiunta al premio unico previsto inizialmente. Le candidature possono essere presentate entro il 30 Novembre 2024, con modalità spiegate nel dettaglio sul sito del gruppo.
Il Bosco del Molino
Agugiaro & Figna Molini sta realizzando dal 2020 una serie di interventi di riqualificazione ambientale insieme al insieme al CINSA per sostenere il territorio, la sua biodiversità e le eccellenze agro-alimentari. In particolare, il Bosco del Molino, nel terreno adiacente allo stabilimento aziendale di Collecchio, in provincia di Parma, e l’Orto del Molino, presso un fondo dello stabilimento aziendale di Curtarolo, in provincia di Padova.
Ecosistemi che stanno ispirando e promuovendo la presenza di una “Comunità dei Molini”, che in questi luoghi compie studi e ricerche in vari ambiti, dall’archeologia dell’espansione araba in Europa alla corrosione dei metalli per le grandi infrastrutture, dagli antichi Hortus Indicus Malabaricus del quindicesimo secolo alla sensoristica I.o.T. (Internet of Trees).
Il Bosco del Molino, esteso su 13 ettari e con circa 18.000 unità tra alberi e arbusti, assorbe la CO₂ emessa dagli impianti del gruppo nello svolgimento del processo molitorio. L’Orto del Molino ospita su 4.000 mq un oliveto e un frutteto, con una superficie orticola di 144 mq dove recuperare e coltivare antichi aromi da usare per vari prodotti da forno, tra cui la pizza.
Il mulino Agugiaro & Figna
Ricerca e innovazione, ha spiegato nel corso della serata-evento Riccardo Augiaro, amministratore delegato del gruppo, sono da sempre alla base della filosofia aziendale di quello che “è probabilmente il più moderno mulino al mondo”, grazie anche alla tecnologia brevettata tra 2018 e 2019 della macinazione integrata che lo rende “l’unico mulino che integra la macinazione a pietra alla macinazione a cilindri nello stesso stabilimento”.
La tecnologia molitoria, aggiunge Alberto Figna, presidente del gruppo, “è di base la stessa usata dai primi anni del Settecento, quando cioè la macinazione a pietra è stata sostituita con la macinazione a cilindri, per quanto migliorata a livello tecnologico. Ci sono dei rulli che macinano e delle macchine che setacciano. Certo sto semplificando, le macchine sono molte, ma il principio alla base è semplice e la lavorazione è relativamente poco energivora”.
Una sostenibilità che il gruppo cerca di perseguire nei vari ambiti del proprio lavoro. Quando non esisteva tutta questa automazione, per esempio, i mulini richiedevano una presenza costante delle persone, ora invece, come spiega un tecnico del Mulino Agugiaro & Figna, i turni di lavoro sono solo due durante la giornata, mentre la notte, il sabato pomeriggio e la domenica nessuno deve presenziare in azienda, perché è l’automazione a garantire la continuità della produzione. “Certo alcuni addetti sono reperibili in caso le macchine segnalino dei guasti”, chiarisce. “Ma a parte questi casi eccezionali, il lavoro si svolge per i dipendenti con orari e giorni compatibili alle esigenze sociali e famigliari.”
Immagine di copertina: Presentsquare, Unsplash