L’Italia è uno dei Paesi più idrovori d’Europa. Sia a livello agricolo e industriale, con oltre 9 miliardi di metri cubi di acqua prelevati ogni anno, che a livello domestico, essendo il secondo Paese a consumare più acqua potabile per abitante in Europa. Nell’ambito del progetto Milano Città Spugna, il Gruppo CAP - la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano - insieme a Città metropolitana e ad Assimpredil Ance, ha presentato il piano di interventi di riqualificazione per prevenire gli allagamenti, contrastare l’erosione del suolo e gli effetti del cambiamento climatico su tutto l’hinterland milanese. Con un investimento di 50 milioni di euro ottenuto grazie al PNRR, il Gruppo Cap realizzerà ben 90 opere in 32 Comuni, riqualificando un’area complessiva pari a 530mila metri quadrati.
Milano Città Spugna
Il progetto Milano Città Spugna ("sponge city") nasce con l’obiettivo di creare città capaci di assorbire la quantità d’acqua prodotta da eventi temporaleschi, grazie a un sistema naturale di recupero delle acque piovane che poi ne permetta il successivo utilizzo.
“Il progetto fa dell’eccellenza lo standard, grazie alla collaborazione con un partner di primo livello come Cap – ha dichiarato la vicesindaca di Città metropolitana Milano Michela Palestra - Si tratta di una occasione unica per rinforzare il nostro ecosistema, favorendo l’assorbimento dell’acqua piovana, riducendo i danni economici e ambientali delle piogge intense (le famose bombe d’acqua) e per stimolare la riqualificazione e la vivibilità degli spazi con il contenimento delle isole di calore e il sostegno alla biodiversità”.
Milano così diventerà una vera e propria spugna soprattutto nelle zone rese più critiche da elevati livelli di impermeabilizzazione del suolo e alta densità urbanistica. Il consumo di suolo nelle aree urbane è infatti uno degli elementi che contribuiscono ad aggravare gli effetti dei fenomeni meteorologici straordinari. Secondo un recente rapporto dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Milano e il suo hinterland sono infatti tra le aree italiane con il maggiore consumo di suolo, e uno degli effetti sul territorio è la sua impermeabilizzazione.
PNRR per rinnovare l’infrastruttura idrica
Per recuperare il gap di sviluppo infrastrutturale, il PNRR rappresenta un’opportunità straordinaria. Secondo l’Osservatorio Valore Acqua per l’Italia sono 7,8 miliardi di euro i fondi direttamente riconducibili ad azioni di indirizzo per una gestione più efficiente e sostenibile della risorsa idrica in Italia presenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Il PNRR rappresenta un’occasione unica e forse irripetibile per innovare le infrastrutture del nostro Paese, in particolare per quel che riguarda il settore idrico - spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP - Insieme a Città metropolitana abbiamo presentato un piano molto ambizioso per riqualificare il territorio che serviamo da oltre 90 anni. Per fare questo contiamo sul contributo tecnico e gestionale di tutte le aziende che insieme a noi inizieranno questo percorso di transizione ecologica in ambito urbano”.
I fondi più significativi stanziati dal PNRR sono: 2,5 miliardi di euro destinati alla gestione del rischio alluvione e riduzione del rischio idrogeologico; 2 miliardi di euro agli investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico; 900 milioni di euro diretti alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle stesse.
Milano grazie al progetto Spugna può assicurarsi un futuro più circolare migliorando l’infrastruttura idrica della sua città metropolitana.
Immagine: Daiji Umemoto (Unsplash)