Gli italiani sono consapevoli della scarsità d’acqua, ma sottovalutano il proprio uso personale. È quanto emerge dal Water Study 2025, indagine condotta da Focaldata per il marchio Grohe in 12 paesi del mondo. Nonostante un italiano su due si aspetti carenza d’acqua nei prossimi dieci anni e ben il 73% consideri fondamentale ottimizzare l’uso di risorse idriche, l’80% dei 1.501 intervistati sottostima, infatti, il proprio consumo domestico.
Quasi un terzo del campione, addirittura, sarebbe convinto di utilizzare meno di 10 litri d’acqua al giorno, decisamente al di sotto del dato medio europeo, cioè i 144 litri indicati dall’Agenzia europea per l’ambiente nel 2018.
Quali motivazioni spingono il risparmio idrico?
La ricerca di Focaldata, presentata da Grohe durante la scorsa Giornata mondiale dell’acqua, è stata svolta a dicembre 2024 in 12 paesi divisi in tre diverse aree geografiche, dal Medio Oriente agli Stati Uniti. In Europa, in particolare, i paesi interessati dall’indagine sono stati Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi.
Secondo il Water Study 2025, però, se nel resto d’Europa la principale leva a guidare il risparmio idrico è la bolletta (34%), cioè una ragione di tipo economica, gli italiani sembrano essere spinti da motivazioni sociali: il 33% ritiene essenziale ridurre i consumi per garantire risorse idriche sufficienti alle future generazioni, seguito da cause ambientali (25%). Meno di un italiano su cinque considera invece il risparmio in bolletta la ragione principale per un uso più responsabile dell’acqua.
L’efficienza idrica è prioritaria
Il 73% degli intervistati ritiene fondamentale ridurre gli sprechi e migliorare le abitudini di consumo. Le azioni più comuni sono: usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico (75%), accorciare i tempi sotto la doccia (70%) e fare attenzione all’acqua usata in cucina (40%).
Nonostante l’attenzione crescente, solo il 40% ha già installato dispositivi per il risparmio idrico. Tra chi non lo ha ancora fatto, il 62% si dichiara pronto a farlo entro sei mesi. I principali ostacoli? La percezione di costi elevati (30%) e la scarsa conoscenza delle soluzioni disponibili (24%). Quanto alla responsabilità nella riduzione dei consumi, per gli italiani spetta soprattutto alla pubblica amministrazione (35%) e alle imprese (35%), mentre solo il 22% indica i cittadini come principali responsabili.
Poiché bagno e igiene personale rappresentano la principale voce di consumo idrico domestico, l’adozione di soluzioni per il risparmio d’acqua può contribuire in modo significativo alla riduzione dei consumi.
Secondo quanto riportato da Grohe, dal 2014 parte del gruppo Lixil, i dispositivi della linea EcoJoy consentono già di ridurre l’uso di acqua fino al 50%, con un conseguente abbattimento dei costi legati al riscaldamento.
“Come industria, abbiamo la responsabilità di indirizzare i consumatori verso scelte intelligenti, assicurandoci che la scelta non sia tra il piacere dell’esperienza dell'acqua e salvaguardare una delle nostre risorse più preziose”, spiega Domenico Rizzo, Leader Italy di Lixil Europe. “Proponendo soluzioni che permettono ai consumatori di risparmiare acqua senza compromettere i loro rituali quotidiani, possiamo aiutarli ad avere un impatto significativo."
In copertina: immagine Envato