Settant’anni sono un bel traguardo e il gruppo cartario internazionale Lucart lo celebra all’insegna della sostenibilità. L’azienda, fondata nel 1953 dai Fratelli Pasquini a Villa Basilica, sulle colline lucchesi, è circolare fin dalle origini: quando utilizzava come materia prima la paglia, uno scarto dell’agricoltura. Anche se ora la carta si fa in altri modi, l’azienda presenta il suo 18° Rapporto di sostenibilità, a testimonianza del costante impegno nella promozione di metodi sostenibili per produrre carta. Come commenta Massimo Pasquini, amministratore delegato del Gruppo, “ciò che ci ha spinto fin qui è la volontà di realizzare modelli di business circolari per rigenerare e accrescere i capitali naturali, sociali ed economici, perché vogliamo condividere un futuro sostenibile con i nostri stakeholder. Un futuro con risultati sempre migliori”.

La sostenibilità del gruppo cartario Lucart

Un gruppo internazionale con dieci stabilimenti produttivi sparsi tra Italia, Francia, Spagna, Germania, Ungheria, Slovenia e Regno Unito, con una capacità produttiva di quasi 400.000 tonnellate di carta all’anno. Risultati così importanti devono però avere degli obiettivi altrettanto ambiziosi. Lucart vuole infatti raggiungere entro il 2030 l'utilizzo del 60% di materie prime fibrose riciclate per la fabbricazione delle carte. Un obiettivo virtuoso, fondamentale per la circolarità e la sostenibilità dei processi. Per ora l'azienda ha raggiunto il 56% di utilizzo di questo materiale.
Anche il consumo idrico specifico è in diminuzione: nel 2022 Lucart ha consumato 9,51 metri cubi di acqua per ogni tonnellata di carta prodotta, una diminuzione del 5,9% rispetto all'anno precedente e del 27,9% rispetto al 2013. Risultati positivi anche per quando riguarda gli impatti ambientali, con una riduzione dell’11% delle emissioni specifiche di CO2 e del 19,6% di emissioni specifiche di NOx rispetto al 2021. Oltre ad una diminuzione del 7,4% per quanto riguarda il consumo di energia elettrica rispetto all’anno precedente.

“Sui temi dell’energia e della decarbonizzazione siamo attenti a tutti gli sviluppi, anche normativi”, dice Tommaso De Luca, Corporate Communication Manager del Gruppo, parlando di comunità energetiche. “A livello concettuale e anche pratico siamo già pronti”, continua, portando l’esempio dello stabilimento di Castelnuovo di Garfagnana, dove Lucart ha portato avanti un progetto di teleriscaldamento che permetterà di riscaldare gli impianti sportivi della città grazie al surplus di energia termica che proviene dallo stabilimento cartario.
Inoltre, per promuovere l’avanzamento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU, Lucart ha aderito, nel 2020, al Global Compact Network Italia delle Nazioni Unite. L’azienda ha individuato degli obiettivi prioritari, tra cui salute e benessere, energia pulita e accessibile e lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, si impegna al rispetto e alla promozione dei 10 principi universali adottati dall’organizzazione e relativi a diritti umani, standard lavorativi, tutela dell’ambiente e lotta alla corruzione.

Il progetto EcoNatural: dai cartoni per bevande alla carta igienica e al pallet

Non solo decarbonizzazione, efficientamento energetico e risparmio idrico, ma anche economia circolare. L'azienda ha infatti raggiunto il traguardo del 100% degli imballaggi compostabili o riciclabili con un anticipo di ben quattro anni.
Oltre a ciò, dal 2010 porta avanti un progetto per recuperare tutti i materiali contenuti nei cartoni per bevande tipo Tetra Pak. Un imballaggio molto comune, che a causa della sua composizione mista fatta per la maggior parte di fibre di cellulosa, seguita da polietilene e alluminio, spesso viene recuperato solo parzialmente. Durante la prima fase del progetto, la cellulosa riciclata dai cartoni per bevande è stata impiegata per produrre carta igienica, asciuga tutto, tovaglioli e fazzoletti.
Nulla viene però buttato, e l’obiettivo è chiudere il cerchio con il riciclo anche degli altri componenti che vengono utilizzati per realizzare pallet in plastica riciclata. Con il fine di valorizzare uno scarto di produzione e creare nuovo valore, è stato installato, presso lo stabilimento di Borgo a Mozzano, un nuovo impianto in grado di ottenere un granulo plastico dal materiale omogeneo composto da polietilene e alluminio. Il pallet, denominato Noè, è uno dei prodotti della società Newpal, nata da Lucart e CPR System, con l'obiettivo di creare una filiera virtuosa per il riciclo dei poliaccoppiati.

Responsabilità sociale

Non manca neppure la responsabilità sociale dell’azienda che rinnova la partnership con la Ong Save the Children. Le due realtà collaborano dal 2020 e oltre a sostenere i progetti Spazio Mamme, Fiocchi in Ospedale e Punti Luce, Lucart vuole integrare anche il volontariato aziendale. I dipendenti dell'azienda avranno quindi l'opportunità di partecipare attivamente a varie iniziative di supporto rivolte alle giovani ragazze e ragazzi presso i Punti Luce di Potenza e Prato. Situati nelle zone più svantaggiate delle città, questi spazi ad alta densità educativa hanno l’obiettivo di fornire opportunità formative e di istruzione gratuite a giovani con età compresa tra i 6 e i 17 anni.
Inoltre, tra gli obiettivi prioritari del gruppo multinazionale troviamo la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. “Abbiamo lavorato molto sul tema sicurezza sul lavoro e già il 64% dei nostri stabilimenti è in possesso della certificazione ISO 45001”; spiega Massimo Pasquini. Per Lucart non è però sufficiente. Consapevoli dell’importanza di lavorare in un luogo sostenibile e sicuro, l’obiettivo è di arrivare ad avere la certificazione nel 100% degli stabilimenti.

Immagine: Andres Hernandez (Unsplash)