Per l’industria della pesca il mare rappresenta l’unica fonte di approvvigionamento e, in quanto tale, la sua tutela dovrebbe essere un elemento imprescindibile di ogni attività. Metodi di prelievo degli stock ittici e salubrità delle acque sono alcuni dei fattori che influenzano inevitabilmente la sicurezza alimentare dei prodotti acquistati nei supermercati. Per Delicius, azienda di Parma leader nella produzione di conserve di alici, sardine, sgombri e gamberetti, questi sono temi cruciali: trasparenza e sostenibilità sono diventanti ponti per offrire prodotti più sicuri e di alta qualità, riducendo al minimo il proprio impatto ambientale.
Il primo filetto di alici carbon neutral
Ogni azienda ha le sue emissioni climalteranti da abbattere e compensare. Nel caso di Delicius, dal momento che il processo produttivo è prevalentemente manuale e quindi poco energivoro, gli sforzi di decarbonizzazione si concentrano soprattutto sui trasporti dei pescherecci e dei camion su strada. Sforzi che si sostanziano anche attraverso progetti di carbon offsetting e che sono iniziati con l’adesione al progetto Decarb - promosso da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa San Paolo e Nativa - attraverso il quale l’azienda ha scelto di valutare gli impatti dei propri processi in termini di CO2e (anidride carbonica equivalente).
“Sfruttando questo percorso di calcolo delle emissioni – spiega a Materia Rinnovabile Irene Rizzoli, amministratore delegato di Delicius – abbiamo pensato di focalizzarci su una specifica linea di prodotti, in particolare sul filetto di alici”. Dopo aver portato a termine uno studio EPD (dichiarazione ambientale di prodotto) sui filetti, Delicius è stata la prima azienda in Europa a portare sugli scaffali delle conserve ittiche un prodotto a CO2 100% compensata. L’impronta di carbonio di ogni barattolo di alici, infatti, è stata completamente mitigata (rivedendo e riducendo i processi industriali) o compensata acquistando crediti di carbonio.
“Siamo stati i primi nel nostro settore a lanciare una linea di prodotti carbon neutral, provenienti da una pesca sostenibile certificata e completamente plastic free – continua Rizzoli – Si tratta di una linea di filetti di alici pescate nel mar Cantabrico, canale di Sicilia e nell’Adriatico”.
Packaging riciclabili e plastic free
Nel 2016 un report del World Economic Forum stimava che a questo ritmo di consumo, nel 2050 il mare potrebbe ospitare più plastica che pesci. Pescare plastica invece che deliziose alici non è certamente uno scenario che rassicura Delicius. Da qui la decisione, per la linea di prodotti destinati alla pescheria, di ridurre al minimo la plastica delle confezioni, scegliendo materiali 100% riciclabili, togliendo la tradizionale etichetta in plastica stampata intorno al barattolo, eliminando l’imballo secondario e realizzando con legno certificato l’espositore per i punti vendita.
Grazie agli studi LCA (Life Cycle Assessment) iniziati nel 2020, l’azienda di Parma ha potuto focalizzarsi sulla circolarità del packaging, puntando a rendere i materiali 100% riciclabili e accelerando la graduale eliminazione della plastica, che oggi rappresenta meno del 2% del totale degli acquisti per gli imballaggi.
Riutilizzare l’olio delle alici
L’economia circolare è anche lotta allo spreco alimentare. Delicius, tramite un’indagine di mercato, ha scoperto che l’olio di conservazione delle alici veniva spesso buttato via, e ha dunque commissionato uno studio all’Università di Milano per dimostrarne la bontà e la salubrità. “Abbiamo verificato come l’olio di conservazione delle alici non solo preserva tutte le caratteristiche organolettiche e nutrizionali – sottolinea Rizzoli - ma si arricchisce, stando a contatto con il pesce, di sostanze importanti come la vitamina A e omega-6”.
In particolare, lo studio condotto dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Luca Chiesa dell’Università di Milano ha dimostrato che la vitamina A, contenuta nel pesce ed elemento utile per lo sviluppo delle ossa e del nostro sistema immunitario, passa frequentemente dall’acciuga all’olio, rendendo quest’ultimo un alimento migliorato proprio grazie al contatto con il pesce.
Immagine: Delicius
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