Le Olimpiadi di Tokyo si sono appena concluse e il successo degli atleti italiani ha attirato spettatori per un evento dalla portata planetaria. Un evento che ha provato a percorrere la strada della sostenibilità: dalle medaglie fabbricate con materiali riciclati da componenti elettronici ai podi costruiti con plastica nel suo fine vita, citando i letti in cartone pronti per essere riciclati in ogni loro componente alla fine dei Giochi.
E se le Olimpiadi sono una vetrina per alcune pratiche di sostenibilità, proviamo a pensare alla quantità di eventi che ogni anno viene organizzata in giro per il mondo. Solo in Italia, nel 2019, si contavano circa 431mila eventi con un totale di 29,1 milioni di partecipanti. Consideriamo inoltre che la maggior parte degli eventi si svolge d’estate, con sagre in ogni paese e festival musicali all’aperto che attirano migliaia e migliaia di presenze.
Quanti conoscono l’impatto ambientale che tutti questi eventi hanno sulla comunità che li ospita e sull’ambiente circostante?
Tutti gli eventi, di ogni tipologia e importanza, generano impatti ambientali proporzionali alla grandezza dell’evento stesso. Basti pensare all’inquinamento dei veicoli che trasportano i passeggeri verso i luoghi dei festival, al rumore generato dai concerti e dagli spettacoli, alle emissioni generate dalla logistica, allo spreco di cibo, alla gestione dei rifiuti.
Ci sono tuttavia diversi settori di intervento che si possono individuare per rendere un evento più sostenibile. Abbiamo provato a riassumerli.
Scelta della location
La scelta consapevole della location è la prima fase di tutto l’iter di sostenibilità di un evento. È proprio tramite la location che abbiamo il collegamento principale tra l’evento e il territorio che lo circonda.
Scegliere una sede adeguata non è mai facile, soprattutto perché nella maggior parte dei casi non vi è possibilità di interventi strutturali o legati al miglioramento degli impianti (come ad esempio gli impianti pubblici in affitto). In ogni caso la scelta della location è molto importante per impostare fin da subito una buona politica di sostenibilità
Consumo di energia
Un attento consumo di energia durante un evento può far risparmiare molto in termini di emissioni (e perché no anche in termini economici). Impianti che forniscono energia da fonti rinnovabili sono ottimi punti di partenza. Se ne vedono sempre di più, soprattutto nei grandi festival musicali, ma è una pratica che andrebbe incentivata di più per gli eventi di piccole e medie dimensioni.
Gestione dei rifiuti
La gestione dei rifiuti è la fase in cui probabilmente c’è più lavoro da fare anche in termini di preparazione all’evento. Non bastano gli accordi con i vari enti che gestiscono la raccolta, ma è necessario il lavoro di addetti e volontari che segnalino ai partecipanti della manifestazione come disfarsi in maniera adeguata dei propri rifiuti. Per quanto riguarda la plastica, invece, si va sempre di più verso tecniche di riutilizzo a discapito dell’usa e getta.
Dal 3 luglio scorso, infatti, la Direttiva europea Sup sulla plastica monouso entra in azione proprio su questo settore mettendo al bando gli oggetti usa e getta: cannucce, cotton fioc, piatti e posate, palette da cocktail, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo, solo per citare quelli coinvolti nel settore eventi.
Proprio in questo senso gli organizzatori di eventi sono ormai obbligati ad agire in ottica circolare.
Approvvigionamento di food e beverage
Quando si pensa al cibo, soprattutto nelle fiere e nelle sagre, la sostenibilità riguarda quanto viene gettato tra tutto quello che non viene consumato. Come prima cosa va gestito l’approvvigionamento del cibo e delle bevande in maniera scrupolosa e anti-spreco. Va ricordato che sono moltissimi gli enti che raccolgono le eccedenze per poi ridistribuirle a persone in difficoltà o shelter per senzatetto.
Mobilità
Gli eventi hanno due tipologie di mobilità da gestire: quella interna, degli addetti ai lavori, che varia in base alla grandezza della location e quella esterna, che permette agli utenti di accedere all’evento. Da questo punto di vista molti eventi si stanno muovendo garantendo tariffe agevolate per i mezzi pubblici o incentivando la condivisione dei mezzi.
Comunicazione della sostenibilità e stakeholder engagement
Una buona comunicazione e un coinvolgimento mirato di tutti gli attori coinvolti, può dare enfasi alle buone pratiche, ma può anche aiutare a contribuire a migliorare le performance. Per esempio, se un visitatore riceve premi ogni volta che mette una bottiglietta vuota in una Reverse Vending Machine, sarà più incentivato a gettarla via nella giusta maniera. Anche certificarsi e ottenere un “bollino” di evento sostenibile (ad esempio tramite la norma UNI ISO 20121) può essere una buona scelta: la certificazione aiuta nella comunicazione e dimostra il proprio per percorso nel ridurre l’impronta ambientale.
Acquisti verdi
Analizzare i fornitori e i loro materiali, coinvolgendoli nella scelta, è un primo passo verso una location e un sistema di gestione eventi più sostenibile. Eliminare quanto più possibile la carta stampata, i pass in plastica, scegliere allestimenti green e riutilizzabili più volte sono solo alcuni esempi di quello che si può fare in questo senso.
Una nuova figura professionale per organizzare eventi sostenibili
Questi elencati sono solo alcuni ambiti su cui intervenire quando si vuole abbassare l’impatto del proprio evento in termini ambientali.
L’obiettivo di rendere gli eventi più sostenibili, però, non può essere perseguito senza una figura che si occupi appositamente di quello. Ecco perché la figura del Responsabile di Sostenibilità dell’Evento, quasi totalmente sconosciuta in Italia, sta diventando fondamentale per tutte le aziende e le organizzazioni che voglio ridurre i propri impatti sull’ambiente.