Energia nucleare circolare, sicura e (relativamente) economica. È ciò che promettono le tecnologie per i reattori di quarta generazione, che, nonostante al momento siano ancora del tutto sperimentali, secondo i sostenitori del nucleare sarebbero una delle chiavi del futuro energetico del mondo.
Molti grossi attori del mercato energetico stanno dunque investendo in questo settore. Come il Gruppo Enel, che il 13 marzo ha ufficialmente annunciato un accordo di cooperazione con la società newcleo, specializzata in tecnologie per reattori innovativi e nella ricerca di soluzioni per “chiudere il ciclo” del combustibile nucleare.
Il primo passo sarà la progettazione e costruzione, entro il 2030, di un mini reattore LFR (Lead Fast Reactor) in Francia, il primo del suo genere al mondo.
Nucleare circolare: così newcleo chiude il ciclo dell’uranio
La società newcleo, lanciata nel 2021 a Londra dal Ceo e co-fondatore Stefano Buono, è nata, come si legge nella presentazione, per rispondere alle tre sfide principali dell’industria nucleare: rifiuti, sicurezza e costi.
I reattori veloci progettati da newcleo sono raffreddati a metallo o con liquido a piombo, sistemi che garantiscono standard di sicurezza molto più elevati rispetto agli impianti tradizionali raffreddati ad acqua. I costi sono abbattuti grazie alla compattezza dei mini-reattori, che li rende anche trasportabili.
Ma la caratteristica probabilmente più interessante è la possibilità di utilizzare scorie nucleari già esistenti per alimentare il processo di fissione. I reattori newcleo utilizzerebbero infatti combustibile MOX (Mixed uranium/plutonium Oxide) prodotto da scorie ritrattate, riuscendo così a chiudere il ciclo. "La tecnologia Fast Reactor - ha spiegato Stefano Buono - è il passo necessario nell'industria nucleare per consentire il riciclaggio multiplo dell'uranio già estratto e una massiccia riduzione delle scorie nucleari”. Non solo: eliminando la necessità di estrarre nuovo uranio dal sottosuolo, oltre all’ovvio beneficio per l’ambiente, si aumenterebbe anche l’indipendenza energetica.
L’accordo con Enel
L’accordo siglato con il Gruppo Enel prevede appunto una collaborazione su progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione.
Enel fornirà competenze specialistiche attraverso la condivisione di personale qualificato dell'azienda; mentre newcleo si impegna ad assicurare a Enel un'opzione come primo investitore nel primo impianto nucleare che verrà costruito fuori dall'Italia.
“Il prossimo passo della roadmap di newcleo – si legge nel comunicato ufficiale - sarà la progettazione e la costruzione di un Mini LFR (Lead Fast Reactor) da 30 MWe, primo nel suo genere, da realizzare in Francia entro il 2030, seguito rapidamente da un'unità commerciale da 200 MWe nel Regno Unito. Allo stesso tempo, newcleo investirà direttamente in un impianto di manifattura di MOX per alimentare i suoi reattori”.
Il Gruppo Enel ha, dal canto suo, già una certa esperienza in tecnologia nucleare e dispone di una capacità nucleare di oltre 3,3 GW in Spagna, oltre a detenere una partecipazione di circa il 33% nella società slovacca Slovenské elektrárne. "L'innovazione è fondamentale per lo sviluppo di tecnologie in grado di garantire energia pulita, affidabile, accessibile e il più possibile indipendente da fattori geopolitici - ha dichiarato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel - Per questo motivo, continuiamo a esplorare qualsiasi area del mix energetico".
Immagine: Envato Elements