Dalla collaborazione tra UNI (Ente Italiano di Normazione) e il Ministero della Transizione Ecologica nascono i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia e gli arredi interni, che entreranno in vigore a dicembre 2022. Un nuovo passo verso la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, che testimonia l’efficacia di un approccio di co-regolamentazione tra legislazione e normativa tecnica.
I Criteri Ambientali Minimi incontrano la normativa tecnica
Gli enti pubblici non sono un’isola. Anche loro possono infatti stimolare la domanda di prodotti e servizi sempre più circolari. Nascono con questo presupposto i Criteri Ambientali Minimi, parametri di sostenibilità che secondo il Codice degli Appalti le pubbliche amministrazioni devono obbligatoriamente applicare alle procedure di gara.
Così, in linea con gli indirizzi comunitari rivolti allo sviluppo dell’economia circolare e della valutazione del ciclo di vita dei prodotti, attraverso i cosiddetti decreti ministeriali del 23 giugno 2022 il Ministero per la Transizione Ecologica ha aggiornato i CAM riguardanti i rifiuti, l’affidamento dei servizi di progettazione ed esecuzione dei lavori di interventi edilizi e la fornitura, noleggio ed estensione della vita utile di arredi per interni.
Per questi due ultimi aspetti, edilizia e arredi, è entrata in gioco anche la normativa tecnica. Gli approcci contenuti nei CAM sono infatti codificati nelle norme UNI, metri ricchi di riferimenti per le stazioni appaltanti che permettono di verificare la corretta applicazione dei principi di sostenibilità da parte degli operatori e degli organismi di valutazione della conformità accreditati.
I nuovi CAM per l’edilizia
Tra le principali novità introdotte dai CAM in materia di edilizia vi sono i criteri sulla capacità tecnica dei posatori e la verifica della formazione del direttore operativo e dell’ispettore di cantiere per gli interventi edilizi, in conformità alla norma tecnica UNI per la singola professione. Le stazioni appaltanti dovranno assicurare l’affidamento degli incarichi a tecnici ed esperti riconosciuti e competenti sui sistemi di gestione ambientale e sulla progettazione sostenibile. “L’esperienza dei CAM – spiega Giuseppe Rossi, presidente di UNI - testimonia quanto sia determinante l’approccio di co-regolamentazione tra legislazione e normazione tecnica: la prima fissa i requisiti essenziali, la seconda entra nel dettaglio tecnico di supporto. Un approccio che va nella direzione auspicata dalle Linee Strategiche UNI 2021-2024 e da una corretta applicazione della valutazione di conformità”.
Riparazione, donazione, disassemblaggio: le novità per gli arredi interni
I nuovi CAM contengono un capitolo relativo all’affidamento del servizio di estensione della vita utile dell’arredo. Si prevede la riparazione o donazione degli arredi usati e il disassemblaggio non distruttivo per riciclare il materiale recuperato. Si promuovono in questo modo l’eco-progettazione degli arredi tramite l’impiego di materiali rinnovabili o riciclati, la modularità per incentivare il recupero di parti da utilizzare come ricambi, e la valorizzazione delle risorse materiali attraverso il riciclo di materiali in impianti autorizzati.
Infine, i nuovi criteri raccomandano che nel capitolato di gara sia fatto riferimento all’ultima versione disponibile delle norme UNI richiamate, o alle nuove norme che ad esse si sono sostituite per i medesimi fini. Ciò a garanzia di un costante aggiornamento con lo stato dell’arte tecnico e tecnologico riconosciuto dal mercato e di cui UNI si fa garante.
Immagine: Aditya Wardhana (Unsplash)