È nata la Global Biofuel Alliance. In tempi di crisi climatica, di difficoltà crescenti sul fronte dell’approvvigionamento globale di materie prime e di guerre combattute in più parti del pianeta (non solo in Ucraina), con una situazione geopolitica che ricorda i tempi più bui della Guerra fredda, il G20 di Nuova Delhi lascia in eredità un’alleanza per la produzione di biocarburanti, annunciata lo scorso 9 settembre dal Primo ministro indiano in persona, Narendra Modi. L’obiettivo? Incrementare il commercio di biocarburanti creati da fonti quali i rifiuti vegetali e animali, ovvero quelli cosiddetti avanzati.

Paesi fondatori, partecipanti e osservatori

“La necessità del momento”, ha affermato Modi, “è che tutti i paesi lavorino insieme nel campo della miscelazione di carburanti. La nostra proposta è di prendere un’iniziativa a livello globale per portare la miscelazione di etanolo nella benzina fino al 20%. Oppure, in alternativa, potremmo lavorare allo sviluppo di un altro mix di miscelazione per il bene globale, che garantisca un approvvigionamento energetico stabile contribuendo allo stesso tempo alla sicurezza climatica. In questo contesto, oggi lanciamo la Global Biofuel Alliance. L’India invita tutti voi a partecipare a questa iniziativa”.

Ad accogliere l’invito come Paesi fondatori sono stati subito Brasile e Stati Uniti, due dei maggiori produttori di biocarburanti al mondo. Tra i paesi aderenti si trova l’Italia, insieme a Bangladesh, Argentina, Sudafrica, Mauritius ed Emirati Arabi. Canada e Singapore sono al momento semplici osservatori.

L’India prevede di costruire 12 nuove bioraffinerie per la produzione di biocombustibili nel futuro prossimo, dopo avere visto aumentare in modo significativo il loro impiego nel settore dei trasporti negli ultimi anni. Del resto, il paese asiatico è il terzo maggiore importatore e consumatore di petrolio al mondo e oggi importa circa l'85% del proprio fabbisogno di greggio.

Obiettivi dell’Alleanza globale per i biocarburanti

La Global Biofuel Alliance si concentrerà sulla facilitazione della cooperazione attraverso la condivisione delle migliori pratiche e la sensibilizzazione sui vantaggi dei biocarburanti sostenibili. Faciliterà, inoltre, il commercio globale di biocarburanti, svilupperà una politica concreta sulla condivisione delle conoscenze e semplificherà la fornitura di supporto tecnico per i programmi nazionali sui biocarburanti in tutto il mondo.

Resta da chiarire come l’alleanza verrà finanziata. Ma in questo ambito un ruolo di primo piano potrebbe essere svolto dagli Stati Uniti, non solo perché hanno rafforzato in modo considerevole la partnership con l’India di Modi nel periodo più recente, ma soprattutto perché l’amministrazione Biden punta in modo convinto sull’aumento della produzione di biocombustibili, posti al centro del piano Advancing Biotechnology and Biomanufactoring Innovation for a Sustainable, Safe and Secure American Bioeconomy presentato a settembre 2022.

A confortare questa strategia c’è l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), che ha stimato come la produzione globale di biocarburanti sostenibili dovrà triplicare entro il 2030 se si vuole che il sistema energetico mondiale raggiunga l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.

Biocarburanti, Italia in prima linea

In Europa il paese che ha mostrato più entusiasmo per l’annuncio di Modi è l’Italia. “L’Italia aderisce con grande convinzione all’Alleanza globale per i biocarburanti”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, “essendone stata tra i principali paesi promotori, nonché lo Stato più avanzato in Europa nello sviluppo di questo innovativo settore. Se vogliamo una mobilità realisticamente pronta a traguardare gli obiettivi ambientali, dobbiamo prevedere un percorso ambizioso e pragmatico, che tenga conto dei principi di neutralità ambientale e di flessibilità nei tempi di attuazione delle misure”.

“L’Alleanza Globale per i biocarburanti”, sostiene Pichetto Fratin, “è una piattaforma su scala sovranazionale per intensificare la collaborazione fra produttori, consumatori e Paesi interessati a promuovere lo sviluppo di una tecnologia che può aprire grandi opportunità di sviluppo nel settore dell’automotive, senza smembrare quella produzione di motori endotermici, con gravi ricadute economiche e sociali”.

I biocarburanti sono stati esclusi dall’Unione europea dalle deroghe accordate in vista della fine, nel 2035, delle vendite di auto con motori alimentati con carburanti di origine fossile. Bisogna capire ora se l’alleanza lanciata a Nuova Delhi potrà avere effetti su Bruxelles, portando la Commissione a rivedere le scelte fatte.

 

Immagine: Amir Kalhor, Unsplash