Come ogni anno, i riflettori tornano ad accendersi sulla Milano Design Week. Appuntamento attesissimo che trasforma la città in un palcoscenico globale di sperimentazioni e idee rivoluzionarie nel panorama del design industriale. E, come i conoscitori dell’evento sanno, è intorno alla rete di eventi collaterali al Salone del Mobile che si osserva un autentico fermento culturale.
Specchio delle tendenze e delle nuove esigenze di mercato, il Fuorisalone milanese già da molti anni abbraccia il mondo del green e del circular, mettendo in vetrina prodotti, mostre ed experience per ragionare (e sensibilizzare) su modi di ideare, progettare e produrre più sostenibili. In questa moltitudine di proposte, fra studi di design indipendenti e grandi nomi del mercato internazionale, è sempre più difficile distinguere fra innovazione sincera e quella che l’anno scorso abbiamo definito eco-fuffa. Cioè progetti che di green hanno solo la patina.
Per orientarsi nella vastissima programmazione di quest’anno e scovare le proposte più valide e interessanti, oggi vi parliamo della Circular Guide di Pensierocircolare. Progetto di circular storytelling su Instagram nato per guidare i visitatori della Design Week verso visite più consapevoli.
Una Circular Guide per la Milano Design Week
È online dal 12 aprile e continuerà ad aggiornarsi fino a domenica 21 aprile. È la Circular Guide dell’account Instagram @Pensierocircolare, un progetto indipendente e multisettore che per tutta la durata del Fuorisalone fornirà indicazioni e approfondimenti sugli eventi green tramite le stories e gli highlight nel suo feed.
Si tratta di un’idea di Luisa Prina Cerai, consulente di circular storytelling e digital strategy per startup innovative e progetti di economia circolare, che ha scelto di andare alla scoperta di designer e realtà (italiane e straniere) che propongono oggetti, installazioni e format espositivi con un minimo comune denominatore: l’uso di materiali riciclati, realizzati con scarti o sottoprodotti dell’industria agroalimentare.
Agile e veloce da consultare smartphone alla mano, questa Circular Guide nella cornice di Instagram punta l’attenzione esclusivamente su coloro che presentano progetti incentrati su materiali di ricerca, esperienze materiche innovative e nuove soluzioni tattili ed estetiche. Progetti guidati dalla consapevolezza che la materia conta, che i materiali di cui ci circondiamo contano.
Gli highlights
Nell’Isola Design District, è segnalato il progetto Bestiario di Keep Life che, dopo essere passato dalle Design Week di Eindhoven e Dubai, ritorna a Milano con dieci nuovi designer per sensibilizzare sulla perdita della biodiversità e, in particolare, di alcuni animali. Sempre a Isola, il progetto berlinese Shell Homage trasforma il food waste in materia prima seconda, proponendo un materiale fatto da gusci di uova e di noci, 100% biodegradabile e adatto a sostituire la plastica, anche per le stampe 3D.
Nell’atrio della Stazione di Porta Garibaldi si trova The Secret Garden di Claudia Zanfi. Un percorso di eco-design, paesaggi e botanica con cui scoprire opere realizzate con elementi naturali, cera, api e vegetazione. Mentre dalle parti della Fondazione Prada è possibile scoprire il progetto Linee d’ombra a cura di Giuliana Zoppis e Alessandra mauri, che sensibilizza sul fenomeno delle isole di calore in città e sull’importanza delle zone d’ombra.
In zona Procaccini, a Casa Mosca, è possibile scoprire un micro sistema artistico-culinario attento alle pratiche sostenibili e allo zero waste. Lì vicino, alla Fabbrica del Vapore, troverete Il Giardino di Artemisia, grande installazione di mattoni crudi dell’artista Matteo Mezzadri, simbolo di resilienza e di continua rinascita che parte dal basso. Così come il progetto Foresta del designer Giorgio Caporaso, un’opera realizzata da tessuti geotessili riciclati di provenienza certificata.
Nella sede di via Solferino 28, a Brera, l’installazione Città Miniera o Urban Mining firmata dallo studio Mario Cucinella Architects trasforma le cassette della frutta in un modulo circolare per costruire, ponendo il riuso e il riciclo come chiavi per dare vita a nuove città in simbiosi con gli ecosistemi circostanti. Un progetto che vede Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, tra i suoi principali sostenitori.
Negli spazi di Alcova a Villa Bagatti Valsecchi, si trova Telare, un progetto sugli scarti tessili a cura di Davide Balda in collaborazione con Fabric Research Centre, attraverso cui la fibra tessile viene utilizzata sia come substrato vegetale e fertilizzante per la crescita delle piante, sia per dare vita a un nuovo materiale edile completamente naturale unito a scarti di argilla.
In zona Tortona, debutta la moda circolare con Vun!Milano, una collezione interamente realizzata con taglio laser e on demand, fatta con tessuti di pregio da dead stock tessili e pensata per non produrre scarti. Al Superstudio, Materially ripropone il suo hub con nuovi oggetti di circular design, fra cui spiccano quelli realizzati da grafite riciclata.
In pieno centro, il duo di designer Forma Fantasma presenta l’installazione Earthic Lab, un viaggio attraverso materiali di recupero convenzionali e non verso una produzione più etica. A Palazzo Giureconsulti, sempre in zona Duomo, torna Masterly the Dutch, con molte proposte di design sostenibile da più di cento designer dai Paesi Bassi. Qui è possibile visitare la mostra Roots di Simone van Es, che indaga le potenzialità dei materiali biobased del suolo olandese.
Questi sono solo alcuni degli appuntamenti green e circular della Milano Design Week 2024. Per ulteriori suggerimenti e segnalazioni, vi rimandiamo alla Circular Guide di Pensierocircolare.
Immagine di copertina: © Biorepack.