A che punto siamo con il recupero e il riciclo dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in Italia? A fotografare in parte la situazione ci sono i dati del report di sostenibilità di Erion, sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore, che nel 2022 ha gestito su tutto il territorio italiano un totale di 257.705 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici (il 68% del totale nazionale), rifiuti di pile e accumulatori e i RAEE professionali (rifiuti generati da aziende, istituzioni, e organizzazioni).

Diminuisce la raccolta di RAEE

Dal bilancio di sostenibilità 2022 emerge, però, che rispetto all’anno precedente, Erion ha registrato una flessione del 11% sul tasso di raccolta (erano 290.880 le tonnellate recuperate nel 2021).
Questa decrescita ha riguardato quasi tutti i gruppi di RAEE, ma in particolare R4 (piccoli elettrodomestici e informatica) che hanno registrato un -17% rispetto al 2021. Secondo Erion, su questa tipologia di rifiuti pesano anche i comportamenti non appropriati dei cittadini che, in un caso su 6, si disfano dei piccoli RAEE in modo scorretto, gettandoli nell’indifferenziata. In diminuzione anche la raccolta di televisori e monitor, su cui ha inciso la mancata proroga del “bonus rottamazione TV”.

“I risultati presentati nel report evidenziano, ancora una volta, quanto sia importante l’efficace gestione dei rifiuti per l’economia italiana - ha dichiarato Danilo Bonato, direttore di Erion Compliance Organization - Eppure, non ne sfruttiamo appieno le potenzialità. Le quantità di rifiuti elettronici e di batterie a fine vita raccolte non sono sufficienti. Per ottenere risultati migliori è necessario incrementare e facilitare le possibilità di conferimento per i cittadini e, nel caso dei RAEE, contrastare il fenomeno del mercato parallelo”.
Secondo Bonato la raccolta di quest’anno, in significativo calo, è un campanello d’allarme che deve spingere a lavorare con ancora più impegno, sia a livello istituzionale sia di filiera. Il riciclo funziona, ma è necessario che questi rifiuti vengano raccolti in quantità sempre maggiori per dare un contributo ancora più significativo all’economia italiana. “Per far sì che questo accada, dobbiamo smetterla di tenerli nei cassetti, in cantina o affidarli a soggetti non autorizzati solo perché più comodo”, chiosa Bonato.

Lo scorso anno Erion aveva lanciato un appello alle istituzioni per migliorare il sistema, chiedendo azioni concrete: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi di RAEE del mercato informale. Per il Consorzio sono necessarie linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta; iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori; fino alla realizzazione di impianti di trattamento, che a oggi in Italia non esistono, che permettano di accelerare l’urban mining.

I dati positivi sul riciclo

Non ci sono solo dati negativi però. Il tasso di riciclo ha raggiunto lo 89,4% del totale di RAEE Domestici gestiti e sono state recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 220.224 tonnellate di materie prime seconde, di cui 125.000 tonnellate di ferro e più di 5000 tonnellate di rame e alluminio.
Ai risultati operativi si aggiungono i benefici ambientali generati dalla corretta gestione dei rifiuti. Secondo i dati del bilancio, nel 2022 è stata evitata l’immissione in atmosfera di quasi 1,8 milioni di tonnellate di CO2, con un risparmio di più di 380 milioni di kWh di energia che è pari al consumo elettrico annuo di circa 140mila famiglie italiane in un anno.
Si segnalano inoltre delle differenze nel tasso di raccolta a livello regionale e locale. Potendo contare sul maggior numero di punti di prelievo, la Lombardia - con un totale di 42.910 tonnellate di RAEE raccolti - si conferma la regione più virtuosa. Seguono Veneto ed Emilia-Romagna.

Immagine: Envato Elements