L’Europa avrà batterie più sostenibili e circolari. Ci sono voluti due anni e mezzo, ma finalmente l’iter per il nuovo regolamento UE su progettazione, produzione e gestione di pile e batterie è arrivato a conclusione. Tra le novità, che entreranno in vigore dopo l’approvazione formale, ci saranno il passaporto digitale per le batterie dei veicoli e quelle industriali e la dichiarazione dell’impronta di carbonio obbligatoria.
Un regolamento di importanza strategica per l’Europa
Mercoledì 14 giugno il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la revisione delle norme sulle batterie proposta per la prima volta dalla Commissione nel dicembre 2020. Il risultato, votato a larga maggioranza (587 voti a favore, 9 contrari e 20 astensioni), ratifica l’accordo raggiunto con il Consiglio europeo su un testo legislativo che tiene conto dei recenti sviluppi tecnologici del settore e soprattutto delle sfide future.
La transizione energetica ed ecologica – alla base del Green Deal e ovviamente dell’azione climatica - non potrà, infatti, essere davvero efficace e sostenibile senza un approccio circolare alla produzione delle batterie. Una circolarità che non può limitarsi alla gestione del fine vita del prodotto, ma deve sempre più guardare a tutto il ciclo di vita, a cominciare dalla fase di progettazione. L’uso più efficiente e il risparmio di risorse a cui mira il nuovo regolamento hanno poi un’importanza strategica anche su un piano geopolitico, visti gli scenari di scarsità di materie prime critiche che si prospettano nei prossimi anni.
Una spinta a raccolta e riciclo delle batterie
Batterie e pile europee saranno dunque più durevoli, più facili da sostituire e da riciclare, tracciabili e realizzate con maggiori percentuali di materiali recuperati. Obiettivi che si traducono in una serie di parametri e target specifici e obbligatori.
Innanzitutto, per spingere la raccolta dei rifiuti e il riciclo, ancora piuttosto deboli nel settore, il nuovo regolamento stabilisce degli obiettivi più ambiziosi e stringenti. Nello specifico, la raccolta delle le batterie portatili dovrà raggiungere il 45% entro il 2023, il 63% entro il 2027 e il 73% entro il 2030; mentre per le batterie LMT (dei mezzi di trasporto leggeri) la raccolta dovrà arrivare al 51% entro il 2028 e al 61% entro il 2031.
Dovranno aumentare piuttosto rapidamente anche i livelli minimi di materiali recuperati, target questo fondamentale nel contesto della strategia europea sulle materie prime critiche: il recupero di litio dovrà arrivare al 50% entro il 2027 e all’80% entro il 2031; mentre per cobalto, rame, piombo e nichel si dovrà raggiungere il 90% entro il 2027 e il 95% entro il 2031.
Una raccolta più efficace non avrebbe scopo senza un effettivo utilizzo della materia riciclata. E così il regolamento stabilisce anche dei livelli minimi di contenuto riciclato da utilizzare nelle batterie di nuova produzione. Le percentuali minime da raggiungere sono: otto anni dopo l'entrata in vigore del regolamento, 16% per il cobalto, 85% per il piombo, 6% per il litio e 6% per il nichel; 13 anni dopo, 26% per il cobalto, 85% per il piombo, 12% per il litio e 15% per il nichel.
Trasparenza e tracciabilità della filiera
Il nuovo regolamento per le batterie, in linea con la politica sui prodotti sostenibili adottata dall’UE, dà poi ampio spazio alle misure per la trasparenza della filiera, la tracciabilità dei materiali e le informazioni rivolte ai consumatori.
Diventeranno dunque obbligatorie la dichiarazione e l’etichetta dell’impronta di carbonio, sia per le batterie dei veicoli elettrici (EV) e dei mezzi di trasporto leggeri (LMT), sia per quelle industriali ricaricabili con capacità superiore a 2kWh. Queste tre categorie dovranno anche essere dotate di un passaporto digitale che ne faciliti il recupero, il riutilizzo e il riciclo.
Le batterie portatili degli elettrodomestici - in ottica di miglioramento della riparabilità dei prodotti -dovranno poi essere progettate in modo che i consumatori siano in grado di rimuoverle e sostituirle più facilmente.
Infine, per evitare il greenwashing ed estendere i principi della sostenibilità all’intera filiera, tutti gli operatori economici del settore (ad eccezione delle PMI) saranno tenuti a una politica di due diligence nei confronti delle rispettive catene di approvvigionamento.
Una legislazione per l’intero ciclo di vita del prodotto
Il testo del regolamento dovrà ora ricevere l’approvazione formale del Consiglio europeo, per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrare finalmente in vigore.
"Per la prima volta abbiamo una legislazione sull'economia circolare che copre l'intero ciclo di vita di un prodotto – ha dichiarato il relatore Achille Variati (S&D, IT) - Il nostro obiettivo è costruire un'industria europea del riciclaggio più forte, in particolare per il litio, e un settore industriale competitivo. Aspetti che saranno fondamentali nei prossimi decenni per la transizione energetica e l'autonomia strategica del nostro continente. Queste misure potrebbero diventare un punto di riferimento per l'intero mercato globale delle batterie".
Immagine: Henry Co (Unsplash)