Si buttano per terra pensando che siano rifiuti innocui, che con il tempo si biodegraderanno. La verità è che i mozziconi di sigaretta rappresentano una delle forme di littering più inquinanti. Globalmente circa 4500 miliardi di cicche sono scartate ogni anno e circa 5 miliardi finiscono nell'oceano recando gravi danni all’ecosistema marino.
Tutte le sostanze tossiche in un mozzicone di sigaretta
Le sigarette contengono filtri composti principalmente da microplastiche, note come fibre di acetato di cellulosa, che ci mettono anni a decomporsi. Quando vengono smaltiti - due volte su tre in modo improprio - i mozziconi di sigaretta vengono scomposti dalla luce solare e l'umidità in frammenti di microplastiche, metalli pesanti e molte altre sostanze chimiche.
“Il livello di tossicità di questi rifiuti è stato dimostrato in uno degli ultimi studi di Enea sul tema – ci spiega Stefania Di Vito, responsabile scientifica di Legambiente. “Si parla di più di 4000 sostanze chimiche irritanti, nocive, tossiche e cancerogene”. In particolare quelle più pericolose sono nicotina, benzene, gas tossici come ammoniaca e acido cianidrico, elementi radioattivi come il polonio 210, acetato di cellulosa e la plastica di cui è fatto il filtro.
I mozziconi di sigaretta sono il rifiuto più scartato in tutto il mondo e sono diversi anni che Legambiente conduce monitoraggi in parchi e spiagge per fotografare l’entità del problema. Secondo i dati dell’indagine park litter 2022, le cicche rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti in 56 parchi urbani di 28 città, mentre per l’UNEP rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti sulle spiagge del Mediterraneo. Questo è problematico nel momento in cui finiscono nel mare: se ingerite, le sostanze chimiche pericolose presenti nelle microplastiche aumentano significativamente il tasso di mortalità della fauna marina.
“Il dato impressionante è che oltre il 20% dei rifiuti a livello europeo sono mozziconi – sottolinea De Vito - Non è ovviamente solo un problema italiano o europeo, ma grazie all’utilizzo di un protocollo comune di monitoraggio, previsto dalla Strategia per l'ambiente marino, siamo in grado di ottenere dati condivisi e comparabili sulla quantità di sigarette disperse sulle spiagge europee”.
Responsabilità estesa del produttore per i mozziconi
La legge sulla green economy del 2015 prevede una multa per chi getta a terra rifiuti di piccole dimensioni, compresi mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e scontrini. Una sanzione il cui importo può andare da un minimo di 60 euro a un massimo di 300 euro, che tuttavia non ha rallentato il fenomeno del littering, cioè l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni in spazi pubblici aperti. L’assoluta mancanza di controlli e il comportamento inconsapevole dei fumatori sono le due principali cause della totale inefficacia del decreto.
Visti gli scarsi risultati di queste misure punitive che responsabilizzano soltanto il cittadino, in Europa si è deciso di adottare uno schema EPR (Extended Producer Responsibility) per rendere le aziende produttrici responsabili della gestione e dello smaltimento dei prodotti immessi sul mercato. Come previsto dalla direttiva europea SUP (Single Use Plastic), il 5 gennaio 2023 in Italia e in altri Paesi europei è scattata l’ora dell'EPR per i rifiuti di prodotti da tabacco. “La responsabilità estesa del produttore citata nel decreto di recepimento SUP del 2021 riguarda due aspetti in particolare – spiega Letizia Nepi, general manager a Erion Care - la gestione dei rifiuti di prodotti del tabacco per contenere il littering, laddove questi scarti vengano abbandonati e gettati per le strade; il secondo si focalizza su campagne di sensibilizzazione e informazione nei confronti dei consumatori per spiegare quali sono le conseguenze e gli impatti negativi collegati ad una gestione errata del rifiuto”.
Il consorzio Erion Care, nato a giugno 2022, coinvolge quattro grandi player del mercato italiano: Philip Morris Italia, British American Tobacco, Japan Tobacco International e Imperial Brands. “Dopo essersi confrontati su tutte le modalità possibili per assolvere questo obbligo – continua Nepi – hanno pensato di costituirsi in un consorzio, ossia un unico sistema collettivo, e sfruttare la struttura multi consortile ben consolidata di Erion”.
Una delle attività a cui sta lavorando il consorzio è capire come concretizzare lo schema EPR da un punto di vista economico. “Ai produttori è sembrato che la strada più trasparente ed efficiente, anche da un punto di vista organizzativo, fosse quella di un accordo di programma nazionale con i Comuni e con i gestori dei servizi di igiene urbana. La legge affida ad Arera il compito di individuare con precisione quali sono i costi che i Comuni possono mettere a tariffa. Una parte di questi costi, in proporzione ovviamente alla tipologia del rifiuto e quindi secondo delle analisi che dovranno essere fatte di tipo merceologico ed economico, verranno sostenuti proprio da Erion Care”.
Il problema della raccolta
Non essendoci una raccolta differenziata specifica per questo tipo di rifiuti (che non è prevista neanche dalla direttiva), attualmente i mozziconi di sigaretta vanno a finire in discarica o al termovalorizzatore. Prima di creare una vera filiera industriale del riciclo, per la quale attualmente mancano tecnologie da implementare su larga scala, il problema più urgente è dunque la fase di raccolta.
Esistono cestini dedicati ai mozziconi che vengono posizionati nei luoghi maggiormente frequentati dai fumatori: fuori dai bar, uffici e dai locali notturni. “Senz'altro il consorzio è interessato a capire come sviluppare questi punti di raccolta come previsto dalla direttiva SUP – dice Letizia Nepi – e per far ciò sarà necessaria una più accurata mappatura del territorio per intervenire nelle aree dove abitualmente si generano più rifiuti di questa tipologia ”.
Un’altra modalità di raccolta potrebbe essere la distribuzione di contenitori portatili per “mettersi in tasca” le cicche. “Alcune esperienze positive di campagne di sensibilizzazione organizzate in collaborazione con le tabaccherie, in cui sono stati distribuiti posaceneri tascabili, dimostrano che queste ultime possono essere un utile alleato per informare il consumatore di questa possibilità”.
Nonostante le difficoltà nel collaudare uno schema EPR per rifiuti di difficile gestione come i mozziconi, i produttori hanno avuto più di anno per rispettare le tempistiche del decreto di recepimento SUP. Per ora non ci sono riusciti e ci vorrà ancora del tempo per capire se lo schema sarà efficace nel contrastare il littering.
Immagine: Mathew Macqarrie (Unsplash)