Pubblichiamo il quarto articolo realizzato nell’ambito della collaborazione con GreenX.
Il progetto GreenX nasce dalla collaborazione tra la società HBI e l’innovation manager Jacopo Deidda Gagliardo e il ricercatore Giovanni Venegoni, con l’obiettivo di fare divulgazione di contenuti riguardanti l’economia circolare e la sostenibilità.
Le città sono il luogo dove vive la maggior parte della popolazione terrestre. Qualche anno fa c’è stata la svolta epocale con il sorpasso, da parte dei residenti urbani, su coloro che vivono in aree rurali: saranno i due terzi della popolazione mondiale nel 2050. Anche in ragione di questa trasformazione – non uniforme a livello globale, ma riconducibile ad un trend planetario – si guarda alle amministrazioni cittadine con maggior attenzione: la responsabilità delle istituzioni locali, a fronte di macrofenomeni come il cambiamento climatico, è considerevolmente aumentata, anche nella percezione degli utenti e degli elettori.
All’interno del progetto GreenX, la pubblica amministrazione ha anche un ruolo fondamentale come forza trainante e promotrice di cambiamenti positivi, attraverso la creazione di “valore pubblico”, ossia il miglioramento del livello di benessere sociale e ambientale dei cittadini. In linea con l’approccio e la visione promossa da enti di ricerca – come il Centro di Ricerca sul Valore Pubblico (CERVAP) dell’Università degli Studi di Ferrara - l’interesse del team è rivolto ad amministrazioni pubbliche che abbiano scelto di investire in progetti di valorizzazione del territorio per uno sviluppo sostenibile e integrato.
Carugate, alle porte di Milano, e Nuoro, la città con la montagna
Dal 2016 Luca Maggioni è sindaco di Carugate, cittadina alle porte di Milano, appena oltre la cintura della tangenziale. Per la sua posizione, vive in continuo bilico tra città-dormitorio, località prescelta da molte grandi multinazionali per i loro stores (IKEA, Decathlon, ecc.) e la volontà e la voglia di elaborare strategie proprie e indipendenti di evoluzione urbana.
“Sicuramente la creazione di valore in una città piccola come Carugate è un percorso che deve tenere conto di tutti gli stakeholder che ci sono nella città: PA, privati, enti del terzo settore e così via”, racconta Maggioni. “Una delle sfide più interessanti sta nei nuovi Piani di Governo del Territorio o PGT. Un percorso molto lungo (due anni circa), perché è stato necessario aggiornare il tutto a un mondo nuovo, cambiato e che cambierà nei prossimi 10 anni tutto ciò che riguarda la riduzione del consumo di suolo. Per questa sfida abbiamo dovuto introdurre meccanismi di forte compensazione”. Nel piano di gestione del territorio, la sfida è proprio creare un’abitabilità e una vivibilità della città che le permetta di mantenere una propria autonomia rispetto alla metropoli vicina: in questo senso, si colloca il progetto di un “polmone verde urbano” uno spazio accessibile ai cittadini e trasversale attraverso tutto l’abitato.
Andrea Soddu è sindaco di Nuoro dal 2015: le elezioni del 2020 lo hanno confermato alla guida. Nel caso del capoluogo sardo, il tema degli spazi verdi è cruciale. Grazie ad un accordo multistakeholder, che oltre alla pubblica amministrazione raggruppa l’agenzia regionale Forestas, il CAI e i cittadini nuoresi, è iniziato il percorso di recupero e valorizzazione della “montagna in città”, un luogo facilmente raggiungibile dal centro di Nuoro, dove sta aprendo una serie di sentieri per poter compiere delle camminate, per creare un vero e proprio percorso verde urbano. “Insieme a privati che hanno proposto dei progetti per lo sfruttamento della risorsa montagna, sempre con un occhio attento e rispettoso ai principi di sostenibilità, stiamo lavorando per continuare a trasformare questa montagna (2250 ettari di lecceta mediterranea) in un luogo di rigenerazione dell’anima della comunità, attraverso la cooperazione pubblico-privato”.
Promuovere la collaborazione pubblico-privato
Entrambe le amministrazioni, a Carugate e a Nuoro, hanno scelto di sviluppare la collaborazione con il privato: le porte dei due comuni sono aperte alle proposte fatte dai singoli cittadini, sia rispetto alle proposte che arrivano da non-governmental actors, realtà del mondo delle imprese, del terzo settore e della società civile.
“Arrivano tutti i giorni proposte sia dalla parte pubblica che dalla parte privata. - sottolinea il sindaco Soddu – Occorre perciò avere una visione strategica a monte. Penso che le proposte si debbano valutare all’interno di una specie di tela, fatta a carboncino, che corrisponde all’ossatura, al programma, alla visione che sta a monte, e dove i colori sono le varie proposte, che devono essere conformi e adattarsi con e nel disegno complessivo. Ad esempio la diocesi ci ha proposto di fare un centro di accoglienza per senzatetto insieme alla Caritas: è un’idea conforme ai nostri programmi, che vuole dare una risposta a questi bisogni essenziali di garantire una coperta a chi non ce l’ha”. Il progetto sarà così discusso in Consiglio comunale e, se saranno reperiti i necessari fondi e capitali, si farà.
Sul territorio della città metropolitana di Milano, l’alleanza tra pubblico e privato si materializza in progetti che coinvolgono più municipalità. “A Carugate è nata la Fondazione Oltre, dove il comune si è posto come partner istituzionale e assieme a realtà del territorio (dalla parrocchia alle banche che hanno messo capitali) siamo riusciti a creare una struttura che possa sostenere e far alloggiare ragazzi con disabilità, che vogliano iniziare un percorso di autonomia, quando verrà meno o si allenterà il sostegno della rete parentale”. Il progetto, nato e realizzato a Carugate, si è sviluppato con l’idea di avere un impatto sociale anche sui comuni limitrofi: “un esempio perfetto di processo di creazione di valore multi-attore”. In questo modo, le spese sostenute dal Comune e dalla cordata di partner privati, sia per la creazione della struttura, sia per il mantenimento, potranno essere suddivise su molteplici stakeholder, che godranno dei benefici portati dal progetto – che garantisce al territorio un elemento importante per la definizione di strategie e piani per il “dopo di noi” (vedi legge 112, del 2016: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/06/24/16G00125/sg ).
Le amministrazioni di Carugate e Nuoro hanno scelto, insomma, un modello di azione che propone l’innovazione come bricolage: non un’invenzione disruptive o qualcosa forzatamente digitale e scalabile, ma semplicemente qualsiasi cambiamento che porti ad un miglioramento. A volte si tratta di osservare con maggiore attenzione ciò che già abbiamo e avere l’umiltà di mettersi in connessione con gli altri stakeholder e poi remare tutti insieme con idee diverse magari, ma con un progetto comune.
Immagine: uno scorcio di Nuoro (ph Massimo Frasson)