Alla pari di una goccia nell’oceano, anche l’impatto positivo di una singola azienda sull’ambiente può sembrare modesto. L’effetto combinato di un’intera categoria, tuttavia, può cambiare le carte in tavola per il clima. In particolar modo se a intervenire sono le piccole e medie imprese, che rappresentano il 90% delle imprese a livello mondiale, ma che ancora incontrano troppe difficoltà nell’adottare modelli di business più green.
Per questo motivo Meta, il colosso di Zuckerberg, e LVenture Group, società italiana di venture capital, hanno appena lanciato GreenƎr, una call per startup con l’obiettivo di selezionare imprese innovative in grado di supportare la crescita sostenibile di aziende e PMI.
In partnership con Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio, l’obiettivo di GreenƎr è trovare e premiare soluzioni concrete, capaci di aiutare le aziende ad adottare modelli economici e operativi improntati all’abbattimento delle emissioni di carbonio e al raggiungimento della sostenibilità ambientale.
Aziende più green: i numeri, le opinioni e gli ostacoli in Italia
Per le imprese italiane, quella della transizione ecologica non è vista semplicemente come una sfida, o un naturale passo verso il futuro, ma come una vera e propria opportunità economica. Anche alla luce dei recenti investimenti di venture capital in startup nostrane (pari a 312 milione di euro nel terzo trimestre 2022) nel campo del Climate Tech, dove l’Italia è settima per numero di aziende a livello mondiale (circa 2.100).
Forse è per questo che, secondo un’indagine recente, tre aziende su quattro sono convinte che l’Italia dovrebbe essere fra i promotori della transizione, perché questa scelta la farebbe entrare nel gruppo delle economie mondiali avanzate. Alte sono anche le aspettative sugli effetti delle misure green adottate: il 51% delle aziende ritiene che contribuiranno a migliorare il loro posizionamento e il 60% che promuoveranno investimenti per innovazioni.
Ma perché, in generale, è tanto difficile adottare un modello di business sostenibile? Gli ostacoli, almeno per il 50% delle aziende, starebbero nell’eccessiva burocratizzazione di passaggi e procedure.
Tuttavia, nonostante sentano l’esigenza di proseguire lungo una via sostenibile, spesso le piccole e medie imprese faticano a convertire le proprie ambizioni in azioni significative. Come si legge in un report realizzato proprio da Meta in collaborazione con Accenture, le motivazioni dietro questa difficoltà sono varie. Le cause sono da ricercarsi nella mancanza di budget o di tempo, e più comunemente nella mancanza di competenze e professionisti cosiddetti “verdi”. In ogni caso, la maggior parte delle imprese considera il cambiamento climatico un problema urgente, e l'80% ritiene che la riduzione delle proprie emissioni dovrebbe essere la priorità. Il 63%, infine, è convinto che adottare un comportamento sostenibile aiuterebbe ad acquisire nuovi clienti ed evitare catastrofi legate al cambiamento climatico che hanno un impatto diretto sull'economia.
GreenƎr e le tre challenge
Reduce. Reuse. Recycle. Ridurre le inefficienze delle imprese abilitando il risparmio energetico, favorire l’economica circolare e implementare il riciclo per risolvere le problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti. Queste le tre challenge individuate da GreenƎr, in cerca di soluzioni efficaci per spianare la strada a tutte le aziende interessate a sviluppare il loro business in maniera sostenibile.
Figlia di una collaborazione fra Meta, LVenture Group, Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio, questa call è rivolta a tutte le startup in grado di proporre sistemi applicabili nei settori produttivi Retail e Grande Distribuzione Organizzata, Fashion, Luxury, Mobility, Logistics, Food e Pharma.
Per poter rispondere alla chiamata, alle possibili startup candidate sono richiesti tre requisiti: avere ricevuto almeno un investimento di tipo seed da parte di almeno un investitote professionale; dimostrare una prima traction sul mercato nella validazione per prodotto o servizio innovativo; avere già collaborato con aziende e piccole e medie imprese italiane.
La call, aperta fino al 23 gennaio 2023, raccoglierà le migliori idee sul mercato e premierà le cinque giudicate più efficaci. Oltre a queste, verranno accolte e valutate anche possibili soluzioni relative alle problematiche del packaging, del riciclo degli scarti e dello smaltimento consapevole. Ma anche innovazioni legate all’efficientamento dei processi produttivi in termini di sostenibilità e consumo energetico e alle modalità di spostamento delle merci e delle persone per ridurne l’impatto ambientale.
Immagine: Pascal Meier (Unsplash)