La Space Economy si pone sempre più come la nuova frontiera degli investimenti, anche in ottica di ricerca su sostenibilità ed economia circolare. A dimostrarlo oggi arriva anche l’investimento di Intesa Sanpaolo nella SpaceX di Elon Musk.

La notizia è data dalla stessa banca tramite un comunicato in cui spiega che “in coerenza con il Piano d'Impresa 2022-2025 che fa dell'innovazione uno dei suoi principali pilastri”, ha “riconosciuto al settore aerospaziale un ruolo di particolare rilievo nello sviluppo delle economie mondiali e ha pertanto deciso di investire in un player che ha dimostrato una visione d'avanguardia del prossimo futuro”.

Perché Sanpaolo ha scelto Space X

La più grande banca italiana ha scelto l’azienda californiana SpaceX perché, spiega il comunicato, “è diventata nota a livello mondiale per una serie di imprese storiche. È l'unica azienda privata capace di lanciare in orbita e riportare a terra un veicolo spaziale.

Nel 2012 Dragon è stato il primo veicolo spaziale commerciale a consegnare un cargo per e dalla Stazione Spaziale Internazionale e nel 2020 è stata la prima compagnia privata a trasportare delle persone nella medesima stazione. Il suo Falcon 9 è tutt'ora il primo e l'unico modulo spaziale (rocket) riutilizzabile”.

La Space Economy come nuova frontiera

Ricerca di terre rare (space mining), esperimenti sulla circolarità e la produzione di acqua, dati satellitari che aiutano l’agricoltura a diventare più sostenibile e resiliente alla crisi climatica: questi e molti altri sono i campi in cui la space economy offre opportunità di investimento e sviluppo che però vanno colte subito, quando il settore è ancora pionieristico.

Certamente i risvolti critici esistono, come dimostra l’alto numero di rifiuti spaziali in orbita e i problemi che crea, ma l’investimento di Intesa Sanpaolo dimostra che l’Italia può, se vuole, ambire a un ruolo da protagonista nel settore aerospaziale internazionale.

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