Uno studio del 2017 - Should Governments Invest More in Nudging? - pubblicato da APS (Association for Psychological Science) dice che i policy maker dovrebbero ricorrere maggiormente ai nudge, le cosiddette “spinte gentili”, strumenti ad alto rendimento per rapporto costo/benefici e ottimi da impiegare congiuntamente a quelli tradizionali. Infatti, dopo che diverse organizzazioni internazionali hanno riconosciuto l’importanza di implementare la dimensione comportamentale nel campo delle politiche pubbliche, anche i governi si sono interessati a questo approccio capace di politiche più efficaci grazie ad una comprensione profonda dei meccanismi comportamentali. Per aiutare i responsabili politici a mettere in pratica le Scienze Comportamentali in modo sistematico e responsabile, il Behavioural Insight Team (BIT, l’unità governativa di Nudge inglese) ha sviluppato delle guide.
I manuali per applicare il Nudge alle politiche pubbliche
Il primo documento, “MINDSPACE” (Messenger, Incentives, Norms, Defaults, Salience, Priming, Affect, Commitment and Ego) risale al 2010 e ha lo scopo di rappresentare 9 strumenti in grado di cambiare il comportamento delle persone e, grazie al modello delle 6E, rendere possibile capire il quadro entro il quale questi possono essere applicati efficacemente. Grazie a MINDSPACE quindi, i policy maker possono capire come gli attuali tentativi di cambiare il comportamento potrebbero essere migliorati, come usare questi strumenti in modo più innovativo e quali sono i modi in cui possono cambiare il comportamento dei cittadini involontariamente.
Il secondo documento, importantissimo per applicare il Nudge, è il “Test, Learn, Adapt”, una metodologia creata dal BIT per testare l’efficacia degli interventi politici e migliorare continuamente la progettazione e l'implementazione delle politiche attraverso gli esperimenti controllati randomizzati (RCT). Tali esperimenti, che sono il modo migliore per determinare se una politica funziona, si distinguono dagli altri tipi di valutazione poiché introducono un gruppo di controllo assegnato casualmente. Questo permette di confrontare l'efficacia di un nuovo intervento con quello che sarebbe successo se nulla fosse cambiato.
Successivamente per completare e colmare alcune lacune del rapporto “MINDSPACE”, il BIT ha sviluppato il documento “EAST” concentrandosi maggiormente su come applicare le Scienze Comportamentali nella pratica. Tale modello stabilisce quattro semplici principi per influenzare il comportamento: renderlo Easy (facile), Attractive (attraente), Simple (semplice) e Timely (tempestivo).
Grazie ai continui studi da parte dei ricercatori sono state poi create altre semplici guide che i governi possono seguire per applicare il Nudge nelle politiche pubbliche. Infatti, dopo il Behavioral Insight Team del Regno Unito, anche il centro canadese di Economia Comportamentale BEAR (Behavioural Economics in Action at Rotma) ha predisposto una guida per dare a coloro che organizzano il contesto in cui gli individui prendono decisioni, indicazioni su come sviluppare una spinta gentile. Dato che il primo passo nella progettazione di una strategia di Nudging efficace è quello di verificare il processo decisionale del target destinatario, secondo il documento canadese “A Practitioner’s Guide to Nudging” ciò richiede di mappare il contesto, selezionare il Nudge, identificare l’area in cui questo può essere implementato e infine sperimentarlo.
All’origine della spinta gentile: come identificare il problema
Queste guide sono concentrate principalmente su come implementare una spinta gentile nella fase finale del ciclo politico anziché sin dalla fase iniziale, cioè di creazione di una politica.
Per tentare così di colmare questo gap, dopo quasi dieci anni di esperienza nell’ambito della ricerca universitaria e nel lavoro presso iNudgeyou, una delle principali Unità di Nudge del mondo, lo scienziato comportamentale Pelle Guldbog Hansen ha realizzato il framework “BASIC”.
È una guida che offre uno sguardo introduttivo su come identificare, definire e affrontare gli aspetti comportamentali di un problema politico e che sottolinea l'importanza di applicare l’Economia Comportamentale dall'inizio alla fine del ciclo politico. Questa metodologia, che include una serie di indicazioni etiche per aiutare i policy maker a garantire che stiano adottando tale approccio in modo responsabile, si riflette in cinque fasi: Behavior (Comportamenti), Analysis (Analisi), Strategies (Strategia), Interventions (Interventi) e Change (Cambiamento) – da qui l’acronimo BASIC.
Con più di 200 istituzioni mondiali che progettano ed attuano politiche pubbliche basandosi sul comportamento umano, è evidente come l’applicazione del Nudging nelle politiche pubbliche abbia fatto molta strada negli ultimi anni. Visto il vantaggioso rapporto tra costi e benefici, speriamo che questo sia solo l’inizio di una nuova era politica.