L’etichettatura ambientale degli imballaggi spaventa le aziende italiane, più che altro per la poca chiarezza delle nuove norme pubblicate in Gazzetta Ufficiale lo scorso settembre. Ecco dunque che CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, prova a dare un aiuto attraverso una serie di Linee Guida messe a punto negli ultimi mesi e ora consultabili sul sito conai.org.
Uno strumento per orientarsi tra le norme di etichettatura ambientale
L’obbligo di etichettatura ambientale per gli imballaggi è entrato in vigore il 26 settembre 2020, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 116. “Una novità - commentano da CONAI - che lascia spazio a dubbi interpretativi e alla necessità di chiarirli in tempi rapidi”.
Il Consorzio Nazionale Imballaggi si è così mosso in fretta, attivando una consultazione pubblica che ha contato 1.800 presenze all’evento di lancio e un migliaio di altri contributi via email e che si è chiusa il 30 novembre scorso. Raccolti i vari pareri e suggerimenti, CONAI ha quindi redatto un documento che si propone come strumento di supporto per le imprese.
Le nuove Linee Guida per le etichette sugli imballaggi sono il risultato di un confronto fra tutti gli attori principali del comparto, a cominciare dall’Istituto Italiano Imballaggio per arrivare a UNI, Confindustria, Federdistribuzione e numerose Associazioni industriali, di categoria e territoriali. Ora saranno sottoposte alle istituzioni, non solo per un’attestazione di conformità, ma anche per portare alla loro attenzione i punti poco chiari della normativa e per richiedere le opportune precisazioni. Tra le altre cose, è già stata richiesta l’introduzione di un periodo transitorio per permettere alle aziende di adeguarsi correttamente.
Per il momento, le Linee Guida offrono già una mappa per orientarsi, distinguendo ad esempio tra le informazioni minime da riportare sull’etichetta ambientale e quelle facoltative e riportando esempio concreti di etichettatura su diversi tipi di packaging, differenziati per destinazione d’uso (B2B e B2C) e per composizione (monocomponente o composto da più componenti separabili manualmente).
Sarà inoltre disponibile da metà gennaio 2021 anche un nuovo strumento online messo a punto da CONAI, e-tichetta, a disposizione delle aziende per guidarle nell’adozione di un sistema di etichettatura omogeneo, conforme alle richieste di legge e chiaro per i consumatori finali.
Lavorare insieme per chiarire i dubbi
Se l’obbligo dell’etichetta ha spaventato le aziende, il lato positivo è però la grande opera di cooperazione che è stata attivata in tempi rapidi. “Siamo orgogliosi di aver messo attorno a un tavolo tutti gli attori della filiera - commenta il presidente di CONAI Luca Ruini - Fornire supporto e risposte concrete alle aziende, del resto, è uno dei grandi compiti istituzionali del Consorzio”.
“È stato bello vedere gli attori del comparto lavorare insieme per sciogliere i dubbi interpretativi che lascia il decreto”, aggiunge il presidente dell'Istituto Italiano Imballaggio Anna Paola Cavanna. “Questi dubbi hanno amplificato le difficoltà che le aziende italiane stanno vivendo in questi mesi. Sono però certa che, una volta a regime, l’etichettatura ambientale degli imballaggi porterà benefici sia alle imprese sia ai consumatori finali”. “Gli esempi di etichette ambientali virtuose devono essere valorizzati e avere visibilità - conclude Ruini - Possono ispirare e guidare tutte le aziende del nostro sistema Paese, soprattutto quelle di dimensioni piccole e medie: cercheremo di identificarli e di promuoverli. È una vera e propria call to action e ci stiamo lavorando con entusiasmo sempre crescente”.