Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha un nuovo presidente. Luca Ruini è stato eletto all’unanimità il 22 luglio, durante la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione di CONAI, i cui consiglieri erano stati designati lo scorso 6 luglio in occasione dell’assemblea annuale. Ruini riceve il testimone da Giorgio Quagliuolo, che ha guidato il Consorzio per il triennio 2017-2019.
Sono stati
inoltre eletti i vice presidenti del Consorzio: Angelo Tortorelli, in rappresentanza della componente degli utilizzatori commerciali e distributori, e Domenico Rinaldini, in rappresentanza della componente produttori.

Luca Ruini presidente CONAI

Chi è Luca Ruini

Emiliano d’adozione, 55 anni, Luca Ruini è già stato membro del Consiglio di Amministrazione CONAI dal 2002 al 2008 e dal 2011 al 2017, operando su tutti i tavoli coinvolti nella definizione del sistema italiano di gestione del Packaging Waste e guidando il Gruppo di lavoro Prevenzione.
Laureato in Ingegneria elettronica all'Università di Bologna con indirizzo microelettronico-gestionale, dal 2008 Ruini è
Direttore Sicurezza, Ambiente & Energia del Gruppo Barilla.
Sarà presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi per il triennio 2020-2022.

Il ruolo di CONAI

Istituito dal Decreto Ronchi del 1997, il Consorzio Nazionale Imballaggi CONAI opera senza fini di lucro e rappresenta oggi la risposta delle imprese a un problema di interesse collettivo come quello ambientale, garantendo l’avvio a riciclo o a recupero energetico dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale.
CONAI collabora con i Comuni attraverso specifiche convenzioni garantite da un accordo quadro con Anci e coordina l’attività di sei consorzi di filiera, che si occupano del recupero di altrettanti materiali da imballaggio: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), vetro (Coreve).
Nel 2019 il sistema consortile gestito da CONAI ha permesso di avviare a riciclo il 70% dei rifiuti di imballaggio: un totale di 9 milioni e 560mila tonnellate sui 13 milioni e 655mila immessi al consumo. Se alle cifre del riciclo si sommano quelle del recupero energetico, le tonnellate di rifiuti di imballaggio recuperate superano gli 11 milioni, quasi l’81% dell’immesso al consumo.