Tra le inefficienze da eliminare nel mondo del riciclo meccanico, quella della contaminazione da elementi che non possono essere riciclati e sono difficili da separare dai materiali riciclabili è una delle più complesse da risolvere. Ogni brand ha la necessità di distinguere il packaging del proprio prodotto dagli altri utilizzando elementi, come le etichette delle bottiglie in Pet, che possono contaminare la purezza dei flakes (scaglie di plastica) dopo il processo di triturazione, rendendo il riciclo meno efficiente e qualitativamente meno efficace.
La soluzione a questo problema l’ha trovata Magnomer che utilizza inchiostro magnetizzato per le etichette da stampare sugli imballaggi di plastica, in modo da consentire ai marchi di consumo di essere riconoscibili e allo stesso tempo alzare la qualità del riciclo. Infatti, le sorting machine (macchinari che separano le scaglie di plastica per colore e tipo) grazie ai separatori magnetici di Magnomer possono agevolmente rimuovere le etichette. L'inchiostro magnetizzato può essere applicato a una varietà di resine e tipi di confezione e può essere facilmente integrato con i processi di stampa standard.
Dall’India agli Stati Uniti
La tecnologia, già sperimentata da marchi come PepsiCo e American Fuji Seal, fa parte dei prodotti della collezione Design2Recycle che contribuisce in parte a chiudere il cerchio della plastica.
L’ecodesign in ottica circolare è diventato fondamentale per ottenere migliori risultati nel riciclo post consumo e nella riduzione dei rifiuti. Spesso si concentrano troppe attenzioni e risorse nel perfezionare macchinari tecnologicamente per ottener scaglie di plastica di elevata purezza e qualità. Ma se prevenire è meglio che curare, l’inchiostro di Magnomer evita possibili contaminazioni e non necessita di tecnologie particolarmente avanzate.
Magnomer, che ha sedi negli Stati Uniti e in India, è stata fondata nel 2016 dal material scientist Ravish Majithia. Dopo aver osservato che la causa principale dei bassi tassi di riciclo era riconducibile allo smistamento inefficiente, Majithia ha partorito l'idea di utilizzare marcatori magnetici per migliorare la raccolta differenziata e l'ha proposta al suo migliore amico ed esperto di polimeri, Vishal Salian. Majithia e Salian hanno poi sviluppato i prototipi iniziali della tecnologia che sarebbe diventata il prodotto di punta di Magnomer. I magneti sono già usati per rimuovere i metalli ferrosi dai flussi di rifiuti, ma Majithia è stato il primo a pensare di applicare l’idea anche al mondo dei rifiuti di plastica.
I primi progetti pilota dell'azienda erano con etichette termoretraibili (shrink sleeve) – usate per il confezionamento del packaging - su bottiglie in PET, ma Magnomer ha fatto sapere che il suo inchiostro può essere integrato perfettamente in diverse applicazioni di imballaggi come le bottiglie in HDPE (detersivi) o le lattine di alluminio.